LE FESTE DEGLI ANGELI

DISCORSO SOPRA LE FESTE DEGLI ANGELI – 1828

Iddio Signore prima della creazione del mondo nostro visibile creò alcune creature spirituali sublimissime, che noi chiamiamo Angioli, ed arricchitte di prerogative tanto superiori agli uomini in ogni cosa, che il perfettissimo degli uomini paragonato coll’imperfettissimo fra quelle, sembrarebbe un lume quantunque purgatissimo di lucerna posto al confronto dello splendor del sole.
Il fine perciò, il quale le creò, fu perchè eternamente fossero beate, conoscendolo ed amandolo in una vera e perfetta felicità eterna. Ma perchè un bene sì grande si meritasse da loro prima che fossero confermate in grazia, lor fu manifestato, che nel tempo futuro crear si doveva l’uomo, creatura a loro di molto inferiore, che piaceva all’Altissimo di unire in tempo determinato alla persona del suo Figliuolo divino quella natura umana a loro inferiore, onde questa per la dignità della persona da loro doveva adorarsi, ed essere obbedito a’ cenni come Signore e capo loro.
A questo precetto, alcune di quelle creature nobilissime, insuperbite delle grandi ed inestimabili prerogative che avevano, non vollero obbedire: ed il primo ad alzar bandiera di ribellione, fu uno che fra gli altri era ragguardevolissimo spirito, il quale nelle Scritture divine, in riguardo alle prerogative gloriose che aveva, è chiamato Lucifero, ed il parere di lui fu seguito da una gran parte degli altri.
Si oppose, e fu contrario a questo sentimento ribelle l’invittissimo Arcangiolo Michele, il quale sottomettendosi al divino volere, come santissimo, giustissimo, e sapientissimo, fu imitato e seguito dai due terzi di tutta quella grandissima moltitudine: onde confermato cogli altri in grazia, fu fatto da Dio principe di quelle squadre; da lui fu eletto a scacciare dalla loro compagnia i disobbedienti, come subito fecero. Poichè restando quelli avviliti, confusi, e spogliati di una gran parte delle loro prerogative, furono dagli spiriti vittoriosi precipitati nell’inferno ad essere eternamente puniti del loro pazzo ardimento; ed essi poi trionfanti furono ammessi a vedere Iddio, e furono resi beati in eterno.

Angioli è il nome generale, con cui si chiama tutta questa beata moltitudine vittoriosa, ed è nome dell’ufficio col quale Iddio gli ha onorati facendoli suoi ministri. Il principe loro, del quale la Chiesa celebra due feste, l’una della solenne apparizione fatta da esso lui, l’altra in memoria della dedicazione di una chiesa al suo nome, e ad onore degli Angeli, nelle divine Scritture chiamasi Michele, cioè fortezza di Dio: ed è il primo di que’ sette principalissimi spiriti, che assistono al trono di Dio, come gran Monarca.
Egli fu presidente e guida della Sinagoga fedele, allorchè il popolo ebreo non era da Dio stato ripudiato. Oggi è protettore della santa Chiesa, ed in tal grado ella l’onora. Tutti questi spiriti beatissimi sono divisi in nove cori, o classi che dir vogliamo, ed hanno uffizj e dignità diverse secondo la loro perfezione; in quella guisa che vediamo nelle corti de’ grandi monarchi esservi diversità di uffizj secondo la varia condizione delle persone che servono in gradi differenti.
E di fede divina per molte autorità della sacra Scrittura che vi sono gli angioli, onde chi negasse esservi queste sublimi creature spirituali, sarebbe eretico. Ho detto che si chiamano angioli con nome generico; ma se si restrigne questo nome a particolar significazione, con esso chiamiamo que’ beati spiriti, che sono nell’infimo e nono coro, perchè questi più propriamente sono nunzj della divina volontà agli uomini, e sono mandati al mondo per ajuto degli eletti. E questi sono quegli Angioli, che noi chiamiamo Custodi, i quali da Dio sono stati assegnati alla particolare custodia di ciascuno che nasce.
Cavasi questo da molte autorità della divina Scrittura, e particolarmente dalle parole di Gesù Cristo, il quale, parlando di que’ fanciulli che aveva presenti, disse: che meritavano particolar riguardo, perchè gli Angioli loro sempre vedevano la faccia dell’eterno suo Padre ch’era nel cielo. Onde s. Girolamo nell’esplicazione di questo testo così si esprime: Oh gran dignità delle anime elette l’aver ciascun di noi, dal principio della sua nascita, assegnato un angiolo per custode! E questo ancora è il sentimento comune della santa Chiesa cattolica, che fa una festa in onore de’ santi Angioli custodi; e per questo singolarissimo benefizio, a Dio nella pubblica orazione del loro uffizio, ne rende le dovute grazie.
E veramente conveniva che la pietà di Dio usasse con noi miserabili di questa grande misericordia. Perchè, come avremmo noi fatto ignoranti e deboli, insidiati da così potenti avversarj, i quali come leoni affamati ci si aggirano intorno, e senza giammai cessare giorno e notte c’insidiano per farci ogni male così nell’anima, come nel corpo, se non avessimo chi, destinato da Dio particolarmente a questa cura, reprimendo e disarmando così crudeli nemici, non ci ajutasse, e non illuminasse la nostra ignoranza, e desse forza alla nostra fiacchezza?
Può Iddio far tutto questo da se senza alcun dubbio. Ma l’ordine della sua ineffabil provvidenza è così regolato, che i doni suoi ordinariamente per le più nobili creature passino alle meno nobili, dal qual ordine risulta poi quell’ammirabile unione, che rende Uno l’universo di tante e così varie creature, subordinate ad un solo Creatore, e prima cagione di tutte le cagioni.
E questa è una delle ragioni, per la quale Iddio Signore ci ajuta per mezzo degli Angioli custodi. Questi sono come mediatori fra lai e noi, ed offeriscono a lui i sospiri e i gemiti nostri, ed impetrano a noi da lui la sua grazia ed il suo ajuto. Grande è la cura che hanno di noi, grande è l’affetto della loro carità, nè vi è stato inai, nè vi sarà al mondo amico così fedele che uguagli l’affetto, che porta a ciascuno di noi l’Angiolo custode. Grande è la sapienza dei loro santi consigli, grande la potenza della loro protezione.
Per questo si dice nelle divine Scritture, che ci portano nelle loro mani, acciocchè noi non inciampiamo, nè cadiamo, perchè mentre noi stiamo spensierati, pensano al nostro bene, vegliano per noi quando dormiamo; c’indirizzano nelle nostre perplessità, e sempre ci stanno attorno attenti alla difesa nostra, e più specialmente quando il bisogno è maggiore, cioè nell’ora di nostra morte, e godono di farlo, perchè così gli Angioli fanno la volontà di Dio.
Quindi nasce in noi l’obbligazione di corrispondere a così grandi benefattori, e la corrispondenza da noi richiesta in quattro cose consiste.
La prima è la riverenza in che dobbiamo averli, non facendo alla loro presenza alcuna cosa che dispiaccia agli occhi di Dio, dalla quale eglino fortemente se ne contristino.
La seconda è la benevolenza verso di loro, onorandoli ed esaltandoli, e facendo quelle opere che piacciono a Dio, delle quali eglino sommamente se ne rallegrano.
La terza è la confidenza in loro, ricorrendo con fiducia alla loro intercessione e patrocinio nei nostri travagli ed ansietà.
La quarta principalissima è l’obbedienza ai loro consigli nelle voci interiori, che noi udiamo colle orecchie del cuore, le quali ci persuadono a fuggire qualche peccato, ed abbracciare qualche virtù, conformandoci in tutto alla legge santissima di Dio. Questo è onorare gli Angioli Custodi come si deve; questo è il celebrarne la festa secondo l’intenzione della Chiesa; questo in fine è il frutto che da questa festa ritrar si deve.


Feste degli Angeli.

La Chiesa non lascia di prestar culto ed onore agli Angioli santi, e perciò ha istituite particolari feste onde eccitare i fedeli ad onorarli.
Tra le feste stabilite a tale oggetto due sono le principali e più comuni nella Chiesa, l’una in riguardo al principe degli Angioli, cioè a Michele, del quale celebra e la di lai apparizione, e la dedicazione di una chiesa consecrata a suo onore.
L’altra riguarda gli Angioli custodi. Vi sono altresì due feste, l’una per l’Angelo Gabriele, l’altra per l’Angelo Rafaele. È mia intenzione di rendervi istruiti in particolar modo sopra le due prime feste.

  1. Quali sono le feste che si celebrano dalla Chiesa in onore degli Angeli?
    Sono le feste di s. Michele capo della milizia celeste, vincitore del Drago e degli Angeli suoi aderenti. Di s. Gabriele destinato da Dio ad annunziare l’incarnazione del divin Verbo prima al profeta Daniele sotto il misterioso velo delle settanta settimane, dipoi con manifesta e piena rivelazione a Maria Vergine, la quale umilmente acconsentendo si confessò serva, e in quel punto fu Madre del Signore. Inoltre si fa la festa di s. Rafaele compagno e custode del giovine Tobia; e generalmente quella degli Angeli custodi.
  2. Cosa sono le feste degli Angeli?
    Sono giorni destinati dalla Chiesa per onorare i nove cori degli Angeli in generale.
  3. Perchè celebra la Chiesa le feste degli Angeli?
    Per due cause. La prima perchè ci servano, perchè tutti sono spiriti santi, amministratori inandatici per nostro servigio per amore di quelli che ricevono l’eredità dell’eterna salute. La seconda, perchè combattono per noi contro gli angeli cattivi, nè permettono che siamo tentati più di quello che possiamo. Onde per la prima causa santa Chiesa celebra la festa di s. Michele Arcangelo; per la seconda celebra quella dell’Angelo Custode.
  4. Che cosa sono gli Angeli?
    Gli Angeli, cioè ambasciatori e ministri di Dio, sono le prime creature, spiriti puri e perfetti, principi della corte celeste, che assistono avanti al trono di Dio, portano nobilmente le di lui ambasciate, ed eseguiscono fedelmente i di lui ordini e ministerj, tanto in cielo, che in terra.
  5. Tutti gli Angeli sono impiegati da Dio alle sue ambasciate e ministerj?
    Non tutti propriamente, i primi essendo ministri assistenti, ma solo quelli delle picciole ambasciate e ministerj ordinarj si chiamano Angeli; e quelli delle ambasciate e ministerj maggiori e straordinarj si chiamano Arcangeli, cioè primi e principali ministri.
  6. Come dobbiamo celebrare le feste degli Angeli?
    Lodando Dio di aver fatto creature così perfette e così fedeli nel suo servizio. Ringraziandolo di averci associato ad essi per mezzo di Gesù Cristo, Angelo del gran consiglio. Pregando gli Angeli di presentare a Dio le nostre soppliche ed ottenerne il suo ajuto. Imitando la loro umiltà, carità, ubbidienza, e vigilanza per meritare di essere aggregati ai loro cori nella gloria.
  7. In qual giorno la Chiesa celebra la festa degli Angeli?
    Nel di 29. di settembre celebra la festa di s. Michele, e di tutti gli Angeli, e nel dì 2. di ottobre la festa degli Angeli custodi.
  8. Perchè nella festa di tutti gli Angeli onora la Chiesa specialmente s. Michele?
    Perchè lo riconosce per suo Angelo tutelare, e per principe di tutti gli Angeli.
  9. Chi è s. Michele?
    È il primo di tutti gli Angioli, preposto del paradiso, protettore della Chiesa, difensore della fede, avvocato degli eletti, e consolatore degli agonizzanti.
  10. Perchè s, Michele si dipinge col drago sotto a’ piedi, e colla bilancia in mano?
    Per significare che ha vinto e superato il drago medesimo dell’inferno, e per la bilancia si allude a quello che di lui canta la Chiesa; Venit Michael Archangelus cum multitudine Ange. lorum, cui tradidit Deus animas Sanctorum, acciocchè quasi bilanciando quelle le conduca in paradiso; e perchè venne in ajuto del popolo di Dio, per questo ancora ajuta l’anime dei giusti.
  11. Quante sono le feste che la Chiesa celebra in onore di questo Arcangelo?
    Sono due: la prima l’apparizione di detto Arcangelo che si celebra agli 8. di inaggio; l’altra è la dedicazione così detta di s. Michele, che si festeggia ai 29. di settembre.
  12. Cosa è l’apparizione di s. Michele?
    E il giorno nel quale s. Michele nel tempo di Papa Gelasio I. il quale governò la Chiesa dall’anno 492. fino al 496. apparve al vescovo di Siponte per dichiarargli la causa di un gran miracolo occorso nel monte Gargano nella Puglia.
  13. Qual fu il miracolo?
    Un guardiano di armenti, avendo scoccato una saetta per trafiggere uno de’ suoi tori, che si era rifuggito in una spelonca di quel monte, la saetta gli ritornò contro, il che cagionò tanto timore, che alcuno non ardiva di avvicinarsi a quella spelonca.
  14. Il vescovo che dichiarazione ebbe di quel miracolo?
    Avendo egli ordinato tre giorni di preghiera e di digiuno per domandare a Dio, che si degnasse dichiarare, che cosa voleva dare loro ad intendere con quel fatto; s. Michele gli appargli disse: che con quel miracolo Iddio voleva significare, che dovessero ivi rendergli culto in memoria di esso s. Michele e degli altri Angioli.
  15. Che cosa fece allora il vescovo?
    Andò processionalmente a quella spelonca, e trovandola fatta in forma di chiesa, vi celebrò i divini uffizj; e da allora in poi si fecero ivi molti e grandi miracoli, per i quali la divozione verso s. Michele si è molto propagata.
  16. Che cosa è la Dedicazione di s. Michele?
    E il giorno nel quale il Papa Bonifazio II. nell’anno 530. fece costruire in Roma nel circo massimo una chiesa in onore di s. Michele, e di tutti gli altri Angeli, della quale fece la solenne dedicazione ai 29. di settembre.
  17. Cosa dobbiamo noi fare in detta festa?
    Rallegrarci con s. Michele, che Iddio lo abbia fatto vincere Lucifero e i suoi seguaci; che lo abbia fatto sopraintendente della Chiesa, destinato ad accoglier in cielo le anime elette. Pregarlo di sua protezione particolarmente in punto di morte, acciò possiamo essere da lui difesi nella guerra che ci moverà il demonio, onde non abbiamo a perire nel tremendo divin giudizio.
  18. Quali sono gli Angeli Custodi, che la Chiesa onora nel dì due di ottobre?
    Sono gli Angeli che Dio ci ha dato dal punto del nostro nascere, per custodirci nell’anima e nel corpo, secondo gli ordini della divina provvidenza, e per guidarci nella strada di salute.
  19. Gli Angeli Custodi in che modo ci custodiscono?
    Consolandoci nelle afflizioni. Consigliandoci ne’ dubbj. Suggerendoci buone inspirazioni. Guardandoci nel cammino della salute. Fortificandoci nelle tentazioni. Difendendoci da’ demonj. Liberandoci da’ pericoli, come fece l’Angelo Rafaele a favore del giovane Tobia. Offe rendo a Dio le nostre preghiere, ed ottenendoci le sue grazie.
  20. Qual frutto dobbiamo noi ricavare da ciò?
    Dobbiamo essere continuamente riconoscenti alla divina bontà per averci assegnato gli Angeli custodi; ed anche a’ medesimi Angeli per la cura amorosa, che si prendono di noi.
  21. In che deve consistere la nostra riconoscenza verso di loro?
    In fare queste quattro cose.
    1.o Rispettare la loro presenza, e non contristarli con verun peccato.
    2.° Seguire prontamente i buoni sentimenti, che per mezzo loro Iddio eccita ne’ nostri cuori.
    3.° Far le nostre preghiere colla maggior divozione, affinchè le gradiscano, e le offefiscano volontieri a Dio.
    4.° Invocarli sovente, e con fiducia nei nostri bisogni, e specialmente nelle tentazioni.
  22. Quando si celebra nella Chiesa la festa degli Angeli Custodi?
    Ai due, come vi dissi, di ottobre, e ciò venne ordinato mediante un decreto emanato dalla Sacra Congregazione de’ Riti li 2. ottobre dell’anno 1627.