Venezia – 1869

Quando si parla di Venezia non basta il dire che essa è una delle prime città d’ Italia, bisogna anche aggiungere che è una delle prime città d’Europa, anzi del mondo. Molte altre città la uguagliano e molte la superano per grandezza e per numero di abitanti, ma ben poche le son rivali per memorie storiche, e nessuna certo per la sua originalità di forma, di posizione e di aspetto.
Gettate infatti uno sguardo su questa bella regina dell’Adriatico, la quale, basata su 100 piccole isolette legate insieme una all’altra da non meno di 140 ponti, sembra quasi una città incantata, che esca fuori dalle acque per obbedire all’evocazione di un qualche Mago potente.
Il brio dei suoi cittadini, la grazia e lo spirito delle sue donne, la spigliata gajezza de’ suoi carnevali, le regate della laguna, le serenate del Canal grande, i colombi di piazza S. Marco, le commedie di Goldoni, le vecchie leggende dei Dogi, l’aula nera nera del Consiglio dei Tre, i Piombi, i Pozzi ed il Ponte dei Sospiri formano un cumulo d’idee varie e bizzarre, che alla vista del suo Panorama vi si affollano tutte insieme alla mente.
Per tessere la sua storia ci vorrebbero dei volumi, e colle illustrazioni dei capolavori d’arte, ch’essa racchiude, ci sarebbe da empire una biblioteca.
L’origine di Venezia è dovuta ad alcune famiglie di Aquilea e di Padova, che scampate ai furori di Attila si ritrassero verso il 452 nelle isole delle lagune. Ciascuna di queste isole ebbe in principio una vita propria, ma nel 697 si riunirono tutte in una sola famiglia. La repubblica, il cui primo doge fu Anafeste e l’ultimo Manin, fu soggetta all’Impero d’Oriente fino al secolo X. In quest’epoca però divenne indipendente e cominciò allora quella lunga serie di vicende politiche e commerciali, che resero famoso il suo nome, e temuta la sua bandiera tanto in terra che in mare.
Le battaglie di Lepanto contro i Turchi e di Meloria contro Barbarossa, per non parlare di cento altre gloriosissime gesta delle sue navi, stamparono nella sua storia due pagine di gloria immortale.

Il funesto trattato di Campoformio diè il Veneto in balia dei Tedeschi, la pace di Presburgo la riscatto nel 1805, ma l’Austria nel 1814 riprese la sua preda. Fino al 1848 la povera Venezia soffri fremendo e sperando una schiavitù detestata, ma in quei giorni di speranze, fatalmente distrutte in un lampo, la repubblica fu proclamata di nuovo da un capo all’altro della laguna. Le fasi successive del terzo dominio austriaco sono notissime a tutti; e tutti pure si ricordano i due insuccessi di Custoza e di Lissa, che pur valsero nel 1866 a Venezia l’annessione al Regno d’Italia e ai bei colori della bandiera nazionale.
Venezia è a 247 chilometri da Milano e conta oggi 113,525 abitanti.


LE ISOLE DELLA LAGUNA


Due delle più importanti e più pittoresche fra le varie isole della laguna di Venezia sono senza dubbio quella di S. Servolo, detta l’isola dei pazzi, e quella di S. Lazzaro, detta l’isola degli Armeni

È nella prima la casa di reclusione dei poveri alienati, e per un ospedale di questo genere non potrebbe certo immaginarsi una posiziono più acconcia. È nella seconda un monastero eretto nel 1718 da dodici monaci armeni che fuggivano dal Peloponneso invaso dai Turchi.
Il capo di questi monaci si chiamava Mechitare (consolatore), e l’ordine religioso che essi fondarono prese il nome di ordine dei Mechitaristi o degli Armeni.
Questo monastero è un oggetto di curiosità per tutti coloro, che si recano a visitare Venezia. La biblioteca, la chiesa, la tipografia , le scuole, i cortili, le sale e la vasta e comoda abitazione per oltre settanta monaci Mechitaristi formano un insieme imponente e degnissimo di esame e di ammirazione.
La vista che si gode dalle alture del Convento è incantevole. Il mare apparisce da qui in tutta la sua maestosa ed infinita grandezza.
Tanto nella calma, quanto nella tempesta, lo spettatore, che si trovi sulle specole del convento di S. Lazzaro, godrà di uno spettacolo il più sublime e sarà scosso dalle più profonde emozioni.

Tratto da Google Libri

L’Illustrazione popolare, Volume 1