TANTO TEMPO FA IN UNA GALASSIA LONTANA…

Di Anna Bigarello

Siora Mare è sempre stata una fervente appassionata di libri. Romanzi, fantasy, saggi e soprattutto fantascienza. Fin da ragazzina la sua passione più grande è sempre stata quella di leggere. Ogni soldo che riceveva da sua mamma, ad esempio per comprarsi la merenda per andare a scuola o cancelleria, lo metteva via per poi, una volta raggiunto il giusto gruzzoletto, acquistare l’ultimo libro uscito della collezione Bur (Biblioteca Universale Rizzoli) e della collana Urania. Libri che ora conservo come un tesoro prezioso.

Questa passione era talmente forte che è riuscita a passarla a tutti noi.
Mentre i miei compagni delle elementari leggevano le favole, io ero presa tra un libro di Tolkien, uno di Asimov e uno della Austen.

Il primo Star Wars, o per meglio dire ”Guerre stellari” uscì in Italia nel 1977. Siora Mare ovviamente corse al cinema a vederlo incinta di me. Andammo poi a vedere insieme i due capitoli successivi e, ogni volta che venivano trasmessi in televisione, non c’era di certo problema nello scegliere cosa guardare. Con l’uscita della trilogia prequel, ovviamente non potevamo esimerci da questo rito. Per cui lei e io ce ne andavamo al cinema. una cosa strana e tutta nostra, perché da piccola al cinema andavo più che altro col Sior Pare, e dai 14 anni in poi, sempre con gli amici e mai con loro.

Star Wars era diverso. Era un qualcosa che dovevamo fare insieme, nonostante lei avesse da poco ripreso le sue capacità cognitive post operazione al nervo ottico.

Il Sior Pare non è mai stato un gran amante del cinema, né dei film in genere. Tranne alcuni casi. Non ha mai amato la fantascienza o il fantasy, i western o i film d’azione in generale. Star Wars è un caso per lui unico. Dal videoregistrare i primi tre episodi e guardarseli in continuazione, al comprarci il cofanetto speciale in Vhs, e poi tutti i Dvd appena usciti è stato un attimo.

Sarà per la trama avvincente, gli insegnamenti filosofici, il fatto che fosse uno dei pochi film che riusciva sempre a riunirci tutti senza stancarci mai. Non c’è una motivazione particolare, ma è sempre stato puro amore.

Appena parte il motivo principale e lo schermo si riempie con il famoso prologo introduttivo, lui è già che sorride e si pregusta il film. Stranamente è anche uno dei pochi che non commenta quasi mai né ne ripete le battute a memoria. Se lo guarda in religioso silenzio, sempre come fosse la prima volta.

Questi film sono talmente entrati nella mia famiglia da trovare sempre il modo per citarli in qualche modo. Siora Mare soffre da molti anni di BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) portandola a respirare molto rumorosamente. Ogni occasione era buona per chiamarla “Dart Fener” e poi “Lord Vader” e implorarla di dirmi:
“Luuukeeee, io sono tuo Padre!“.

Nel 2007, dopo l’ennesima crisi respiratoria, ce l’hanno mandata a casa con una bombola dell’ossigeno che doveva tenere 24 ore su 24. Cilindrica, bianca e blu, su tre rotelle.

Il Sior Pare non aspettava altro:
“Ciò, vara quà Dart Fener, ‘desso i te ga dà anca C1-P8 cussì ti xe a posto!”(ecco, guarda quà Dart Fener, adesso ti hanno anche dato C1 – P8 così sei a posto!).
Con l’uscita della nuova trilogia e degli Spin off, Sky ci deliziava ogni volta con il canale dedicato. Era così abbastanza normale trovarci tutti e tre davanti alla televisione fino a ore assurde.

“Parché, speta, geri no eo go visto dall’inissio questo!” (Perché, aspetta, questo ieri non l’ho visto dall’inizio!).

O magari poi trovare nelle settimane successive il Sior Pare alla sera che si guardava per la ventesima volta in pochi mesi “Il risveglio della forza” o “Rogue One“.

Con l’uscita dell’ultimo film della Saga, ovvero “L’ascesa di Skywalker“, si è finalmente deciso e sono riuscita a portarlo al cinema dopo almeno vent’anni. Vedendo solo ombre o quasi, ci siamo piazzati in prima fila. Nonostante non riuscisse a capirci molto, era lì con gli occhi del bambino, felice di aver potuto assistere all’episodio conclusivo della sua saga più amata.

Per cui, quando alla classica domanda di ogni sera in cui non ci sono partite: “Cossa i fa stasera par teevision?“ (Cosa fanno stasera in televisione?) e il mio rispondergli nulla di che, lui, 99 su 100 , se ne uscirà sempre così:
“Ciò, butta su un Star Wars!” (Dai, metti su uno Star Wars).

26 Settembre 2020

Anna Bigarello
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Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.