MADAME TUSSAUD E I MUSEI DELLE CERE

di July Defina

Un Museo delle Cere è un museo contenente statue di cera di personaggi famosi.

I Musei di Cere nascono nel XVIII secolo, ma si tratta di cere anatomiche, riproducenti cadaveri dissezionati, e utilizzate essenzialmente per lo studio della medicina e la pratica artistica.

Il più antico del genere è il Museo della Specola di Firenze, seguito da quelli di Vienna e di Cagliari.

Più tardi, nel XIX secolo, si diffusero Musei di Cere che riproducevano personaggi celebri, del presente o del passato.

Questa è sicuramente l’accezione più nota oggi.

Il più celebre Museo delle Cere di questa tipologia, nonché uno dei più antichi, è probabilmente Madame Tussaud’s a Londra, che oggi vanta più sedi sparse nel mondo.

È di proprietà dell’azienda inglese Merlin Entertainments, la stessa che possiede anche i parchi divertimento Gardaland e Legoland.

Madame Tussaud nel 1842 realizzò il suo autoritratto che si trova oggi all’ingresso del suo Museo.

Questa è madame…

A pochi passi dalla Porta di Brandeburgo si trova la versione berlinese del Museo delle Cere: Madame Tussauds, uno dei più famosi al mondo, presente in diverse città, che fu contestato quando alla sfilata di personaggi famosi fu aggiunto anche Adolf Hitler.

Nel 2008, infatti, un visitatore balzò al di là del vetro e gli staccò la testa.

Oggi, il capo è tornato sul collo, dietro il vetro protettivo, in compagnia dei ritratti di altri famosi personaggi politici tedeschi, qualche presidente americano, Albert Einstein, Sigmund Freud e diverse leggende della musica, da Ludwig van Beethoven ai Tokyo Hotel.

Anna Maria Tussaud a 42 anni

Anna Maria Tussaud, detta Marie, nata Grosholtz (Strasburgo, 1º dicembre 1761 – Londra, 15 aprile 1850), è stata una scultrice francese, conosciuta per le sue sculture di cera di personaggi famosi e fondatrice del museo delle cere Madame Tussauds.

La Storia

Marie Tussaud era una donna di origini alsaziane. Aveva imparato l’arte di modellare la cera fin da piccola, creando i primi capolavori. Nel 1802 lascia Parigi per l’Inghilterra, portando con sé le sue opere, e da questa collezione nasce l’attuale museo delle cere di Londra.

La fondatrice, nata come Marie Grosholtz, arrivò spesso faccia a faccia con la morte. Infatti, a Parigi, come lavoratrice prestigiosa della cera e, prima, come insegnante d’arte della sorella di Luigi XVI, i capi della Rivoluzione Francese le ordinarono di ricavare le maschere mortuarie dalle teste decapitate delle vittime della ghigliottina. Sposato un ingegnere civile, François Tussaud, Marie Tussaud arrivò a Londra nei primi anni del secolo XIX e, all’epoca della sua morte nel 1850, all’età di 89 anni, le sue opere in cera erano famose.

Suo nipote, Joseph Randall Tussaud, curò la loro sistemazione nel luogo attuale vicino a Baker Street nel 1884. Da allora la collezione si è mantenuta al passo con la società – buona, cattiva, dignitosa – e con le stelle. Adiacente c’è l’ex Planetario di Londra, dalla cupola in color verderame; fu inaugurato nel 1958 dal Duca di Edimburgo. Dal 2010 ospita l’attrazione Marvel Super Heroes 4D e fa parte del museo Madame Tussauds, dedicato ai personaggi famosi. Nel 2016 chiude la Camera degli Orrori nell’esposizione di Londra.

I visitatori si mescolano con la famiglia reale e le stelle di musica pop e, nella camera degli orrori, incontrano il boia al lavoro, di terrificante realtà.

All’interno del museo inglese, il più celebre, si possono ammirare le statue dei personaggi che hanno scritto la storia, dal re Enrico VIII a George W. Bush, passando per Hitler e la regina Elisabetta II del Regno Unito, accanto ai quali si trovano statue di divi dello spettacolo di ieri e di oggi, sportivi ed altri ancora.

Inoltre ci sono altre attrazioni dedicate ai turisti, come il planetarium, nel quale si può ad esempio simulare un viaggio nello spazio o vedere un film in 4D (a seconda del periodo di visita), e la camera degli orrori interpretata da veri attori.

Il personaggio con più raffigurazioni in cera è la cantante Lady Gaga che ne possiede 21.

Va ricordato anche che all’interno del museo, nell’ambito dei personaggi che fanno parte del mondo dello spettacolo ed in particolare del cinema, sono presenti anche esponenti italiani di spicco.

Musei delle cere “Madame Tussauds”

Londra, Amsterdam, Praga, Berlino, Istanbul, Hong Kong, Las Vegas, New York, Shanghai, Washington, Vienna, Sydney, Blackpool, Orlando e a Hollywood.

MUSEI DELLE CERE IN ITALIA

· Museo delle Cere a Caserta
· Museo delle Cere a Gazoldo degli Ippoliti
· Museo delle Cere a Rocca Imperiale
· Museo delle Cere a Roma
· Museo delle Cere a Grazzano Visconti di Vigolzone


Vi invitiamo a visitare, la Galleria D’immagini
del Museo delle Cere Madame Tussaud

(WIKI)

Galleria d’immagini

July Defina

Fonti:
Museo delle cere – Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Madame_Tussauds

Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.


Trafiletto da Of Many Men
Di Thomas C. Evans
1888

MADAME TUSSAUD.

La famosa collezione di opere in cera di Madame Tussaud, nota in tutto il mondo, per cinquant’anni esposta in Baker Street, vicino al British Museum, in Russell Square, a Londra, si è appena trasferita in Marylebone Road, dove si è stabilita in un edificio di costo e fasto che si addice alla rinomata collezione che accoglie.
L’evento attira molta attenzione a Londra, dove Madame Tussaud’s è da tempo un’istituzione popolare e celebrata come il Museo Barnum di New York. Le vicende biografiche del suo fondatore, morto poco tempo fa all’età di novantuno anni, sono state riportate in auge.
Era figlia di un modellatore svizzero di cera, da cui imparò il mestiere, e al suo arrivo a Parigi fu scelta per istruire i membri più giovani della casa reale in quell’arte. Aveva visto e conosciuto Voltaire, Mirabeau e Lafayette, Madame Roland, Recamier, Necker e De Staël, e forse avrebbe potuto vedere in vecchiaia, ma con la sua bellezza ancora intatta, Ninon de l’Enclos e gli amanti che circondavano la sua corte nei giorni della sua decadenza.
Ha modellato il volto spettrale di Marat, ucciso nel suo bagno, e il volto bello ma patetico e fatale di Charlotte Corday, che lo uccise lì.
Un’ora dopo che la testa di Robespierre era caduta sotto il coltello della ghigliottina, giaceva in grembo a madame, che prese il calco dei suoi aborriti lineamenti, oggi esposto nella collezione. L’immagine di Marat giace nel bagno in cui fu ucciso e ricorda con terribile enfasi l’episodio storico in cui ebbe una parte così memorabile e tragica. Modellò i volti viventi dell’Imperatore e di Giuseppina e di quasi tutti i potenti personaggi della rivoluzione e dell’impero. In tarda età sedeva tra le sue effigi di cera, a malapena distinguibile da esse, una figura piccola e compita, con un fazzoletto bianco modestamente appuntato sul petto, che conteneva, forse, al suo interno, un gamma di ricordi personali tanto ampia quanto quella che si alzava e si abbassava con il respiro di qualsiasi vecchietta in Gran Bretagna o altrove.
Lascia discendenti con il suo nome, che non sembra destinato a scomparire presto dalla memoria inglese, dove si è radicato sempre più saldamente nel corso degli anni dopo Waterloo.
La collezione Tussaud delle reliquie di Napoleone è la più completa al mondo, mostrando l’equipaggiamento e gli effetti personali di lui, dalla sua carrozza militare, in cui ha attraversato l’Europa come in un carro di fuoco, distribuendo sventura, fino alla sua biancheria intima di lino.
Ci sono i suoi cappelli a tricorno e i suoi cappotti, le sue spade e i suoi stivali, il suo binocolo, le sue tabacchiere, i suoi astucci per scrivere, le carte militari e le ‘mappe’, tutto ciò che apparentemente avrebbe potuto appartenere a lui in termini di abbigliamento, ornamento e equipaggiamento, e sono tutti mostrati in una stanza a sé stante, manca solo per completarli l’aggiunta di un vasetto di vetro nell’Hunterian Museum, in cui è mostrata, conservata sotto spirito, una porzione dello stomaco imperiale, con sopra la crescita cancerosa che lo condusse alla morte, come una simile afflizione fece suo padre prima di lui.
Cioè, se la mia memoria mi serve fedelmente, riportato da Sant’Elena dal chirurgo O’Meara, e da lui presentato all’Hunterian Museum, e quindi reso inaccessibile allo zelo napoleonico dei Tussaud, che senza dubbio l’avrebbero avuto se i soldi avrebbero potuto comprarlo.
Dickens era solito dire ai suoi giovani collaboratori di Once a Week and All the Year Round che se volevano scrivere qualcosa di originale dovevano andare a farsi rinchiudere tutta la notte nella Camera degli orrori di Madame Tussaud, nella quale erano esposte le teste di tutti i più celebri recenti assassini della Gran Bretagna, e i coltelli, le pistole, i randelli e le bottiglie di veleno con cui avevano compiuto il loro funesto lavoro. Nessuno di loro fu abbastanza coraggioso da provarci, anche se sembra che avrebbe potuto essere la base di un articolo di rivista del tutto unico, cioè se lo scrittore fosse stato in grado di conservare la sua ragione durante la prova.
L’anteprima di Juliet (Giulietta) degli orrori che avrebbe incontrato il suo risveglio nella tomba veronese dei suoi antenati era del tutto docile in confronto a quelli che l’avrebbero affrontato durante la sua lunga veglia notturna. Ricordo di essere stato condotto attraverso questa stanza spaventosa dallo stesso Monsieur Tussaud, che si dilungò blandamente sulla celebrità dei vari assassini e attestò la straordinaria accuratezza con cui erano riprodotti i loro lineamenti.
È possibile che in determinate circostanze possano ispirare fecondità letteraria e accendere visioni artisticamente disponibili nell’immaginazione; ma era più probabile che incitassero la mania omicida, così che quando il mattino portava la liberazione lo scrivano impazzito si precipitava fuori e uccideva l’innocuo, necessario guardiano, qualificandosi per una nicchia in quel malvagio Valhalla, le cui immagini avevano sconvolto la sua ragione.