Raven Mocker l’uomo strega

Di tutti i maghi o streghe Cherokee il più temuto è il Raven Mocker (Kâ’lanû Ahkyeli’skï), quella che ruba al moribondo la vita.
Essi possono essere di entrambi i sessi e non c’è modo sicuro per riconoscerli, anche se di solito sembrano secchi e vecchi, perché hanno aggiunto tante vite alla propria.
Di notte, quando qualcuno è malato o morente nel villaggio, il Raven Mocker va sul posto per togliergli la vita. Vola attraverso l’aria in forma di fuoco, con le braccia aperte come ali, inseguito da uno strascico di scintille, lo accompagna  un suono impetuoso come il rumore di un forte vento.
Ogni tanto mentre vola fa un grido come il grido di un corvo quando si “tuffa in picchiata”,  (non come il grido del corvo comune) di quei gridi che quando li si sente si ha paura, perché si percepisce che la vita di qualche uomo presto se ne andrà.
Quando il Raven Mocker viene a casa scopre che ce ne sono altri della sua specie in attesa, e se non c’è un medico di guardia che riesca a soggiogarli e a scacciarli, essi riescono ad entrare in casa, tutti invisibili e spaventano e tormentano il malato fino a quando non lo uccidono.
A volte per fare questo, lo sollevano dal letto e lo gettano a terra, ma i suoi amici che sono con lui pensano che stia lottando solo per respirare.
Dopo le streghe lo uccidono e tirano fuori il cuore e lo mangiano, in modo da aggiungere alla propria vita i pochi o molti giorni o anni che il malato o il moribondo avrebbe potuto ancora vivere.
Nessuno nella stanza può vederli, e non c’é strinatura dove tirano fuori il cuore, ma tuttavia non c’é un cuore lasciato nel corpo. Solo chi ha la medicina giusta è in grado di riconoscere un Raven Mocker, e se un tale uomo rimane nella stanza con la persona malata queste streghe hanno paura di entrare, e si ritirarono non appena lo vedono, perché quando uno di loro è riconosciuto nella sua forma giusta deve morire entro sette giorni.
C’era una volta un uomo di nome Gûñskäli’skï, che ha avuto il farmaco e l’utilizzava per andare a caccia di Raven Mockers, e ne uccise diversi. Quando gli amici di una persona morente sanno che non c’è più speranza, cercano sempre che uno di questi uomini di medicina possa rimanere nella casa a vegliare il corpo fino a quando non è sepolto, perché dopo la sepoltura le streghe non possono rubare il cuore.
Le altre streghe sono gelose dei Mockers Raven e hanno paura di entrare nella stessa casa con uno di loro.
Una volta un uomo che aveva la medicina stava guardando da un uomo malato e ha visto queste streghe al di fuori della casa che cercavano di entrare.
Tutto a un tratto udirono un grido Raven Mocker in alto e loro si dispersero “come uno stormo di piccioni quando il piomba falco”.
Quando finalmente un Raven Mocker muore queste le streghe a volte vogliono vendicarsi scavandone il corpo ed ingiuriandolo.

La storia raccontata qui sotto deve essere presa con riserva come avvenimento reale.

Un uomo aveva partecipato ad una battuta di caccia e stava ritornando a casa quando sopraggiunta la notte, egli si trovava ancora molto lontano dal centro abitato.
Egli sapeva che non molto distante c’era una âsï – Case fatte di canne e fango (conosciuta anche come asi, the Cherokee word for them) dove vivevano un uomo anziano con sua moglie, così si mise in cammino verso quella direzione per trovare un posto per passare la notte.
Quando arrivò presso la casa ci guardò dentro ma non vide nessuno. Pensò che forse erano andati a prendere l’acqua e così si distese nell’angolo più distante per dormire.
Ben presto sentì un corvo gridare e poco dopo il vecchio uomo entrò nell’âsï e si sedette accanto al fuoco senza notare il giovane che stava sempre nell’angolo buio.
Presto si sentì un’altro grido di corvo al di fuori e il vecchio disse a se stesso: “Sta arrivando mia moglie” le parole del vecchio vennero ben presto confermate, entrò la moglie che si sedette accanto al marito. Il giovane intuì che loro erano dei Raven Mockers ed era molto spaventato e cercava di mantenersi silenzioso.
Il vecchio disse alla moglie “Quale fortuna hai avuto?” “Nessuna”, disse la vecchia, “c’erano troppi medicine man a guardare.
E tu quale fortuna hai avuto?” “Ho avuta quella per cui sono andato,” disse il vecchio, “non c’é motivo di fallire, ma tu non hai mai fortuna. Prendi questo e cucinalo e facci qualcosa che si possa mangiare.” Lei s’assise al fuoco e dopo il giovane uomo annusò un odore di carne arrostita e pensò che non aveva mai sentito un odore più dolce di qualsiasi tipo di carne che aveva mai assaggiato. Sbirciò con un sol occhio e gli sembrava che sul bastone sul fuoco ci fosse un cuore che stava arrostendo.
Improvvisamente la vecchia disse a suo marito: “Chi è nell’angolo?” “Nessuno”, disse il vecchio. “Sì, c’é qualcuno” disse la vecchia, “lo sento russare,” e attizzò il fuoco affinché avvampò, illuminando tutto il luogo, e c’era il giovane che giaceva in un angolo, egli si mantenne tranquillo facendo finta di dormire. Allora il vecchio fece un rumore presso il fuoco per svegliarlo, ma il giovane continuò a far finta di dormire. Il vecchio si avvicinò e lo scosse, lui si mise a sedere e si stropicciò gli occhi come se avesse dormito per tutto il tempo.
Ora la luce del giorno era vicina e la vecchia era fuori andata fuori nell’altra casa affianco per preparare una colazione, ma il cacciatore poteva sentirla piangere. “Perché tua moglie sta piangendo?” chiese al vecchio. “Oh, ultimamente ha perso alcuni amici e si sente sola”, disse il marito; ma il giovane sapeva che stava piangendo perché li aveva sentito parlare.
Quando uscirono per la prima colazione il vecchio mise una ciotola di mais in poltiglia per primo al giovane cacciatore e disse: “Questo è tutto quello che abbiamo, non abbiamo carne da molto tempo. Dopo la colazione il giovane si preparò a partire, ma dopo aver fatto un piccolo pezzo di strada s’avvide che il vecchio gli corse dietro per consegnargli un bel pezzo di perline dicendo: “Prendi questo e non dire a nessuno quello che hai sentito la scorsa notte, perché io e mia moglie litighiamo sempre in quel modo. Il giovane prese il pezzo, ma quando arrivò al primo torrente lo gettò nell’acqua e continuò verso l’insediamento.
Egli ci raccontò tutta la storia e dopodiché un gruppo di guerrieri tornarono indietro con lui per uccidere i Mockers Raven. Quando raggiunsero il posto erano già passati sette giorni, hanno trovato il vecchio uomo e sua moglie giacere morti in casa, così diedero fuoco all’âsï bruciando lui e la strega insieme.


Tips and tricks

In Inglese con Witch si può definire sia maschio che femmina.
In Italiano il maschile di strega passa per stregone.
In francese sorcière per femmina e sorcier per maschio.

Strega in latino non è strix
http://www.continuitas.org/texts/ronzitti_strix.pdf
Oppure si?
https://it.wikipedia.org/wiki/Strige 

Alcuni siti che parlano del Raven Mocker

http://www.supernaturalconnections.com/index.php?do=/public/groups/forum/posts/id_474/
http://www.geocities.ws/seyhanjo/joanwoodruff.html
http://nativeamericanantiquity.blogspot.it/2013_05_01_archive.html
http://archiver.rootsweb.ancestry.com/th/read/CHEROKEE/2001-02/0983288578
http://www.sacred-texts.com/nam/cher/motc/motc120.htm
http://www.sacred-texts.com/cnote.htm