L’affascinazione

La parola affascinazione ci suona antica e desueta, ma non per questo obliata, oggi il suo concetto lo troviamo valente in moltissime aree disciplinari.

Affascinare deriva dal latino «fascinare» a sua volta derivato da Fascinum – fascino, e ha, (può avere) il significato di:

abbagliare, accecare, allettare, ammaliare, affascinare, affascinare, affatturare, attrarre, avvincere, conquistare, estasiare, illudere, incantare, innamorare, ipnotizzare, legare, magnetizzare, rapire, sedurre, stregare, trascinare, incantare mediante la vista o la parola, e aggiungo, anche con i gesti. (uso dei movimenti ipnotici)

Nel cercare informazioni appropriate purtroppo ci si imbatte negli esperti dei vari settori, che con gran professionalità ci prostano con le loro certamente corrette teorie.

Una possibile definizione di Fascinazione:
Essere costretto ad agire sotto una influenza potente ed irresistibile, essere influenzati da un fascino irresistibile, essere attratti o eccitati irresistibilmente, incantati con una vigorosa energia, affascinati o avvinti intensamente.
Influenzare l’immaginazione, la ragione, o la volontà di un altro in una travolgente maniera, ammaliare o lusingare, in maniera potente ed irresistibile.

La Fascinazione secondo il sito Pnl. (Programmazione Neuro Linguistica)
Lo stato di fascinazione è uno stato intermedio tra la veglia ed il sonno …


Cosa è l’affascinazione e la “Fascinazione”… In questo sito potrete trovare molte pagine sull’Affascinazione, sulla Fascinazione, della Presenza, dello Status, del Prestigio, dello Charme, del Carisma e della Leadership…

I campi in cui si opera sono moltissimi, e il più delle volte non mostrano criteri di scientificità.

Magnetismo personale

The Art And Science Of Personal Magnetism By Theron Q Dumont (1913)
E ‘un fatto strano e quasi divertente che al contempo, da parte del grande pubblico, si debba accettare una generale accettazione dell’esistenza del magnetismo personale da un lato e una tale ignoranza della natura di questo forza meravigliosa, d’altra parte. Insomma, mentre tutti credono nell’esistenza del magnetismo personale, quasi nessuno sa conoscere la vera natura dello stesso, tanto meno una conoscenza lavorativa dei suoi principi di applicazione.
(in inglese).

Psychological influence

La manipolazione psicologica è un tipo d’influenza sociale finalizzata a cambiare la percezione o il comportamento degli altri usando schemi e metodi subdoli e ingannevoli che possono anche sfociare nell’abuso sia psicologico che fisico. Il fine ultimo perseguito dal manipolatore è la soddisfazione dei propri interessi, di norma a spese degli altri.
L’influenza sociale in sé non assume una connotazione negativa, contrariamente alla manipolazione; si prenda ad esempio il medico che sfrutta il suo ruolo e l’asimmetria di conoscenze per indurre il paziente ad abbandonare stili di vita insalubri e dannosi. L’influenza sociale assume una connotazione addirittura positiva quando è priva di elementi coercitivi, lasciando libera la persona attenzionata, di accettare o rifiutare gli schemi proposti; in tal caso si parla di persuasione, da non confondere con comunicazione efficace.
Sono il contesto e le motivazioni a determinare la natura benevola o malevola della manipolazione.

Hipnotism

L’ipnosi è un fenomeno psicosomatico che può essere causato tramite una suggestione.

Il Dr. Giulio Belfiore nel suo libro “L’ipnotismo e gli stati affini” parla del magnetismo dall’antichità fino a Mesmer.

Dei siti dove trovarlo anche in pdf.

http://www.marianotomatis.it/lab/materiale/Belfiore1888.pdf

http://www.neurolinguistic.com/pnl/scannedebooks/ipnotismoestati/index.htm

Nel libro al capitolo VI – III. La fascinazione secondo Bremaud: esperienze di questi – Esperienze di Du Potet.
La Fascinazione e gli stati analoghi sulla fascinazione porta un esempio conseguito da un certo Bremaud.
L…. di 23 anni, bruno, sanguigno, vigoroso. Io guardo vivamente, bruscamente e molto da vicino questo giovane, imponendogli di guardarmi con tutta la fissità di cui è capace: l’effetto è fulmineo, il viso s’inietta, l’occhio è grandemente aperto, le pupille dilatate, il polso da 70 è salito a 120 ed a questo momento lo sguardo del soggetto è fisso sui miei occhi. Io retrocedo, L… mi segue: il suo modo di camminare è singolare, la testa è proiettata innanzi, le spalle sollevate, le braccia pendenti lungo il corpo. Nella corsa, a cui L… si spinge per seguirmi, le braccia restano immobili, il suo aspetto ha un’apparenza particolare; ogni espressione è scomparsa, gli occhi sono fissi, i lineamenti contratti, non una fibra si muove, non una parola esce dalle sue labbra immobili. Il volto è pietrificato.

Mesmerism

Il mesmerismo, o magnetismo animale, è la terapia di malattie o disfunzioni basata sull’applicazione delle teorie di Franz Anton Mesmer, medico tedesco del Settecento.
Le sue teorie sono alquanto controverse e non sono state riconosciute dalla scienza medica. Egli sosteneva che il corretto funzionamento dell’organismo umano è garantito da un flusso armonioso di un fluido fisico che lo attraversa e che tale fluido si identificava con la forza magnetica.

Charming

… basta essere attraente, bellissimo, meraviglioso, splendido, incantevole, avvincente, seducente, intrigante, allettante, ammaliante, lusinghiero, adescatore, accattivante, irresistibile, maliardo

Il fascino è un legame o incanto, che dallo spirito dello stregone entra nel cuore di colui che si strega attraverso i suoi occhi.
Lo strumento della fascinazione è uno spirito, vale a dire un vapore puro, lucente, sottile, proveniente dal sangue più puro generato dal calore del cuore, il quale emette come raggi attraverso gli occhi, raggi che trascinano seco un vapore spirituale impregnato di sangue, come constatiamo negli occhi cisposi e rossi, che infettano dello stesso male gli occhi sani a causa del loro raggio che diffonde i vapori del sangue corrotto.

Da Cornelio Agrippa di Nettesheim, che era il medico personale di Luisa di Savoia e storiografo di Carlo V; ritenuto principe dei maghi neri e degli stregoni. Ritiene che la Filosofia occulta sia la magia. Scrisse De occulta philosophia, fra il 1510 e il 1530.



LA FILOSOFIA OCCULTA O LA MAGIA

CAPITOLO L.

Della fascinazione e del suo artificio.



Così un occhio bene aperto proietta, mercé una ferma volontà, i suoi raggi su alcuno e lo spirito del fascinatore penetra attraverso gli occhi dell’affascinato sino al suo cuore, se ne rende padrone, lo ferisce, ne infetta lo spirito.
Il che fa dire ad Apuleio: i vostri occhi sono penetrati attraverso i miei nel mio interno e hanno acceso un gran fuoco nella mia carne e nelle mie midolla.
Gli uomini vengono stregati da uno sguardo fisso e frequente e i legami più forti si annodano con gli occhi, perché allora lo spirito dell’uno si congiunge a quello dell’altro e il contatto spirituale degli occhi sprigiona scintille.
Gli amori più ardenti s’accendono così con una sola occhiata, che, simile a un dardo, trafigge un cuore.
Lucrezio ha cantato: L’anima nostra ferita dalla passione fa dolorare il corpo e il sangue rifluisce subito verso la parte piagata.
La forza del sortilegio può essere accresciuta con l’uso di unguenti, di legami e di altre cose simili, adoperate ad arrobustire vieppiù la volontà.
Così gli stregoni, per suscitare l’amore, usano i colliri venerei, fatti con l’ippomane il sangue delle colombe o dei passeri; per incutere timore gli unguenti marziali, come quelli fatti con gli occhi del lupo o della iena e simili; per arrecare nocumento, o per procacciare le malattie, le sostanze saturniane. E così via.

Un sito dove è possibile trovare il pdf http://www.ousia.it/content/Sezioni/Testi/AgrippaFilosofiaOcculta.pdf

Della fascinazione, e de i rimedÿ contro la fascinazione.

Di Giò Battista della Porta è stato un filosofo, alchimista, commediografo e scienziato italiano
Ci parla dal suo libro “Della magia naturale del sig, Giò” nel cap XV. anno 1677

Già siamo gionti à parlar della fascinatione, e chi siano gli fascinatori, nè è cosa da lasciarli à dietro, perche se ne sia lecito d’andar trascorrendo per le carte de gli antichi ritrovaremo molti testimonij lasciati à noi, e gli effetti, che n’hanno visto di ciò i moderni, conferma non poco l’antica fama, nè mi piace che s’habbi à tor la fede dall’historia, se non bastiamo con le ragioni renderne le cagioni, per esservi molte cose delle quali veramente non se ne hanno potuto render le cagioni, ma dirò quello che mi pare, havendo prima raccontato l’opinioni de gli altri.

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Ovvero fin dai tempi più antichi gli occhi (gli sguardi) di certe persone potevano trasmettere malattie e danni alle persone agli animali e alle cose.  

Uno dei problemi che mi ponevo se era possibile tramettere malvolenze  anche senza intenzione. La risposta è sì.

La fascinazione come si vede partecipa in tutti queste discipline, e probabilmente in parte in molte altre, si pensi alla fascinazione delle letture, dell’estetica, dell’erotismo, della pubblicità, della comunicazione, delle belle arti…(penso alla sindrome di Stendhal).

Ma torniamo sulla parola fascinazione che ha la sua etimologia nella parola latina “fascinum”  che significa recitare una formula magica, un canto magico, poi con il tempo prese il significato di malia, incantesimo, stregoneria, maleficio, etc.
La parola fascino deriva da esso, FA’SCINUM, incanto. Alcuni dizionari equiparono Fascinum a fascinus; Ma dal libro L’ERMA di BRETSCHNEIDER troviamo: fascinus parola di etimologia sconosciuta, e dall’altro libro: “Dalla tenebra alla luce semantica: nei segreti della glottologia”, troverete una scupolosa, ampia, disquisizione sull’origine etimologica della parola fascinum.
Sempre dal suddetto sito si legge che la parola praefascinare deriva da fascinum che significa contro-fascinare, cioè compiere azioni preventive contro il sortilegio, ovvero il malocchio. Che fascinum venne adoperato in luogo di fallo, e si soleva appendere al collo dei bimbi per proteggerli dai sortilegi un amuleto a forma di fallo.

La convinzione che alcune persone avessero il potere di danneggiare gli altri per il loro sguardo, era prevalente tra i Greci e i Romani, come è tra i superstiziosi nei tempi moderni. L’ occhio malvagio, è spesso menzionato dagli antichi scrittori (Alciphr Ep.1.15, Heliod Aethiop, III.7, confronto Gas H. N. VII.2).
Il Plutarco, nel suo Simposio (V.7), ha un capitolo separato, che è stato scritto nella sua pagina. L’occhio malvagio doveva nuocere particolarmente i bambini, ma a volte anche il bestiame; da cui dice Virgil (Ecl. III.103) Vari amuleti sono stati utilizzati per evitare l’influenza dell’occhio malvagio.
Il più comune di questi sembra essere stato il fallo, chiamato dai romani fascinum, che era appeso intorno ai collo dei bambini (turpicula res, Varr De Ling, VII.97, editore Müller). Plinio (H. N. XIX.19 §1) afferma inoltre che Satyrica signa, con il quale significa il fallo, è stato collocato in giardini e su focolari come protezione contro le affascinanti invidiose; e impariamo da Pollux (VII.108) che i fabbri erano abituati a mettere le stesse figure prima delle loro forgi con lo stesso disegno.
A volte sono stati impiegati altri oggetti per questo scopo. Secondo Peisistratus ha appeso la figura di una specie di cavalletta davanti all’Acropoli come conservante contro il fascino (Hesych s.v. Καταχήνη.) 

Un’altra modalità comune di sconvolgere il fascino è stata sputando nelle pieghe del proprio vestito (Theocr VI.39, Plin H. N. XXVIII.7, Lucian, Navigazione 15 vol III, p259, editore Reitz).

Secondo Plinio (H. N. XXVIII.7), Fascino era il nome di un dio, venerato tra il sacra romano dalle vergini Vestali, ed è stato posto sotto il carro di coloro che trionfavano come protezione contro il fascino; con il quale significa con tutta probabilità che il fallo è stato posto sotto il carro (Müller, Archäol der Kunst, § 436.1, 2, Böttiger, Klein Schr.III p111, Becker, Charikles, volume II pp 109, 291).

dal sito http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/secondary/SMIGRA*/Fascinum.html

 A questo punto passare dal malocchio alla jettatura il passo è breve, in questo ci aiuta lo storico giurista e scrittore Nicola Valletta, con il libro “Cicalata sul fascino volgarmente detto jettatura”, del 1777. Un libro gaio ed illuminante eccovi un passo: (scaricabile da lilberliber: https://www.liberliber.it/mediateca/libri/v/valletta/cicalata_sul_fascino/pdf/valletta_cicalata_sul_fascino.pdf ).

…ritrovai di molti autori, che autorizzando dicono prendersi fascino pur anche per cosa naturale; vale a dire per una lesione che si apporti altrui, spesso nascente da odio, amore, invidia del bello, e tramandato per mezzo degli occhi, della lingua, del contatto, e generalmente dal corpo nocivo: in virtú ancora, siccome alcuni opinano, de’ celesti influssi, che a render taluno fascinatore concorrono.
Ora va bene. In questo senso intendo parlare del fascino. Io il chiamo jettatura, e gli do significato piú esteso, cioè per ogni nocumento che l’uomo riceve in sé o nelle sue cose, per cattivi influssi naturalmente tramandati da altri uomini.
Sentitemi bene, o mangiapani, che col vostro imprudente zelo nocete anzi che no; e voi barbassori, che ne’ Caffè trinciate altrui il saio. Non mi calunniate.

Ernesto de Martino in qualità di etnografo nel 1959 pubblica il libro Sud e Magia. Nel capitolo Magia Lucana il primo articolo riguarda la fascinazione, in un articolo che segue si parla del Regno di Napoli e della jettatura. Alla conclusione del libro c’è un epilogo di un certo interesse, ve ne propongo una parte.  Il libro costa poche decine di euro, dato che ci sono i diritti d’autore. In rete ci sono siti che vi propongono altri stralci, ad esempio: https://books.google.it/books?id=BvCuKxPE0jQC&lpg=PA75&ots=eZF5httylj&dq=maciara&hl=it&pg=PA75#v=onepage&q=maciara&f=false

L’analisi del documento etnografico ha messo in evidenza, nelle campagne del sud, la sopravvivenza dell’antica fascinazione stregonesca, in connessione con altri tratti magici affini, quali la possessione e l’esorcismo, la fattura e la controfattura. Da questa analisi è risultato come fascinazione, possessione, esorcismo, fattura e controfattura sono da ricondurre alla insicurezza della vita quotidiana…

….alcuni illuministi napoletani alla fine del ‘700 prese forma la ideologia della jettatura come singolare compromesso pratico tra magia e razionalità. La jettatura napoletana non fu una opzione seria, ma una ambiguità faceta: tuttavia proprio questa ambiguità faceta diventò costume caratteristico, distinguendo la jettatura dal fascino stregonesco e da quello della magia naturale.


 Racconti

Se volete rallegrarvi un po’ leggete questo racconto sul principe della jettatura.

Miscellanea

Autofascinazione: Per non essere affascinato dai suoi stessi denti bianchi, dalla sua unica pupilla, riflessa nell’acqua il ciclope Polifemo (sì quello che noi conosciamo di Ulisse) egli si sputava tre volte sulle pieghe del suo vestito.

Non ho davvero

quell’aspetto sgradevole che dicono;

mi rispecchiavo giusto poco fa

nel mare, mentre c’era la bonaccia:

bella la barba e bella, a mio giudizio,

l’unica mia pupilla mi appariva

e il luccichìo dei denti era più candido

del marmo pario. A scanso dell’invidia

sputai tre volte dentro il mio vestito:

me l’insegnò la vecchia Cotittàride…

Teocrito Idilii VI 21-30


Nella regione dell’Egeo e in altre aree dove gli occhi chiari sono relativamente rari, si pensa che le persone con occhi verdi, e soprattutto gli occhi azzurri, offrano la maledizione, intenzionalmente o involontariamente.

La credenza nell’occhio malvagio si trova nella dottrina islamica, basata sulla dichiarazione del profeta Muhammad, “L’influenza di un occhio malvagio è un fatto …” [Sahih Muslim, Book 26, Number 5427]
Le pratiche autentiche per eliminare l’occhio malvagio sono anche comunemente praticate dai musulmani: piuttosto che esprimere direttamente l’apprezzamento di, ad esempio, la bellezza di un bambino, è consuetudine dire Masha’Allah, cioè “Dio lo ha voluto”, o invocando La benedizione di Dio sull’oggetto o sulla persona che viene ammirata.

Gli assiri sono anche forti credenti nell’occhio malvagio. Porteranno di solito una perlina blu – turchese attorno a una collana da proteggere dall’occhio malvagio. Inoltre, potrebbero pizzicarsi le natiche, paragonandosi agli armeni.

Un modo semplice e istantaneo di protezione nei paesi cristiani europei è quello di fare il segno della croce con la tua mano e punta due dita, il dito indice e il dito medio, verso la presunta fonte di influenza o supposta vittima.

Un “test” usato per verificare se l’occhio malvagio è stato gettato è quello dell’olio: in condizioni normali, l’olio d’oliva galleggia in acqua, poiché è meno denso dell’acqua. La prova dell’olio viene effettuata mettendo una goccia di olio d’oliva in un bicchiere d’acqua, in genere acqua santa.
Se la goccia fluttua, la prova conclude che non ci sia alcun occhio malvagio. Se la goccia scende, allora si afferma che l’occhio malvagio è effettivamente lanciato. Un’altra forma di prova è quella di mettere due gocce di olio d’oliva in un bicchiere d’acqua. Se le gocce rimangono separate, il test conclude che non c’è un occhio malvagio, ma se si fondono, esiste. C’è anche una terza forma in cui in un piatto pieno d’acqua il “guaritore” pone tre o nove gocce d’olio. Se le gocce d’olio diventano più grandi e alla fine si dissolvono nell’acqua c’è un occhio malvagio. Se le gocce rimangono separate dall’acqua in una forma di piccolo cerchio, non esiste. Le prime gocce sono le più importanti e il numero di gocce che si dissolvono in acqua indica la forza dell’occhio malvagio.

 C’è un’altra forma del “test” in cui il “guaritore” prepara alcuni chiodi di garofano infilando in ciascuno un ago o uno spillo. Poi si accende una candela e si afferra un chiodo di garofano con un paio di forbici. Lo si usa per fare il segno della croce sopra gli afflitti, mentre all’afflitto è chiesto di pensare a una persona che gli abbia dato l’occhio malvagio. Poi il guaritore tiene il chiodo di garofano sulla fiamma. Se il chiodo di garofano brucia in silenzio, non c’è nessun occhio malvagio; tuttavia, se il chiodo selvatico esplode o brucia rumorosamente, significa che la persona nei pensieri degli afflitti è colui che ha lanciato l’occhio malvagio. Quando il chiodo selvatico esplode, l’occhio maligno viene liberato dagli afflitti.
I chiodi garofano che bruciano con un po ‘di rumore sono considerati – parole – qualcuno che ti dà fastidio che dovresti stare attenti. I chiodi bruciati si estinguono in un bicchiere d’acqua e vengono poi sepolti nel giardino insieme agli spilli in quanto considerati contaminati. Il popolo greco distruggerà anche l’occhio malvagio dicendo φτου να μη σε ματιάξω! che si traduce in “Sputo in modo che non ti darò l’occhio malvagio”. Contrariamente alla credenza popolare, l’occhio malvagio non è necessariamente dato da qualcuno che ti vuole ammalare, ma deriva dall’ammirazione. Dal momento che è tecnicamente possibile dargli l’occhio malvagio, si consiglia di essere umile.