San Valentino

Una festa Inglese
Articolo del 1885

Chi udì o lesse la Bella fanciulla di Perth, del Bizet, rammenterà che una fra le più leggiadre cose di questo squisito idillio melodrammatico è senza dubbio il coro del quarto atto: la Festa di San Valentino; non tutti però ne conoscono la storia, e perciò ci facciamo un piacere di recarla qui appresso, togliendola dall’Occhialetto di Napoli, che la intitolò Festa inglese.

Ecco l’articolo in discorso:
” San Valentino! Ecco un santo che riceve maggiori onori nella protestante Inghilterra che nella cattolica Italia! Ma per quanto noi si onori questo santo, ne conosciamo assai poco la storia: sappiamo solo che patì il martirio a Roma circa l’anno 270; ma in qual modo e per quali circostanze egli sia divenuto in Inghilterra il protettore degli amanti ed anzi il sinonimo dell’amore, ecco ciò che non sappiamo.

” C’è chi pretende che il giorno 14 febbrajo, nel quale ricorre la festa di San Valentino, sia appunto quello in cui gli uccelli cominciano le loro canzoni d’amore.

” Altri ricordano invece le feste che si facevano nell’antica Roma in onore di Juno Februata e vogliono trovare una relazione tra l’usanza inglese e la scelta che si faceva allora dei nomi di alcune fanciulle destinate ad onorare l’altare della dea, nomi che in progresso di tempo si scrivevano sopra alcuni biglietti. Ciò non ci spiega però il costume inglese di mandare in quel giorno lettere d’amore (che portano anche il nome di valentine) a tutti i giovanotti ed a tutte le ragazze alle quali o ai quali si desidera piacere o far la corte.

” Sono secoli che gl’Inglesi di tutte le classi sociali si scambiano lettere il 14 febbrajo. – In origine, queste erano semplici e consistevano in una dichiarazione d’amore scritta in prosa dalla persona che le mandava, però senza firma. Il ricevente doveva poi indovinare chi gliel’aveva mandata, e indovinava sempre. A poco a poco poesia si sostituì alla prosa e si conserva ancora la prima valentina, scritta in poesia, della quale fu autore Carlo duca d’Orléans quando si trovava prigioniero in seguito alla battaglia d’Argincourt, nel 1415. Ne scrisse diverse durante la sua prigionia nella Torre di Londra; però i nomi delle dame a cui erano dirette non sono giunti fino a noi. Anche Shakespeare fa dire a Ofelia: To morrow is Saint Valentine’s Day. (Domani è il giorno di San Valentino).

” Non è singolare che la nazione più positiva del mondo abbia una consuetudine tanto poetica e che abbia saputo mantenerla per tanti e tanti secoli?

” La quantità di lettere che circolano per San Valentino può calcolarsi milioni, tanto che per distribuirle si raddoppia il numero dei fattorini. Ce ne sono che costano un soldo e ce ne sono che valgono centinaja di sterline. Alcune non sono che semplici caricature, altre contengono giojelli di valore: ce ne sono di carta, di raso, di velluto e di peluzzo. In una parola, ce n’è pei poveri, pei ricchi, pei giovani, pei vecchi, per le maritate e non maritate, per le belle, per le brutte, per gli amici e pei nemici. Queste valentine sono spesso strumenti di vendetta, tanto più che essendo anonime ognuno può servirsene come vuole. Ce ne sono di pessimo genere e ce ne sono… dei veri capolavori d’arte.

” Vuoi essere la mia Valentina?… Sii la mia Valentina!… Io sono il tuo Valentino o la tua Valentina! – Ecco le parole che non mancano mai in ciascuna valentina, di qualunque prezzo e di qualunque genere essa sia. Dunque la parola Valentina in inglese tanto vuol dire lettera d’amore, quanto amante. Come lettera d’amore essa dà lavoro costante a migliaja di persone: anche i nonni aspettano nel 14 febbrajo la loro valentina, ben inteso dai loro nepotini, ai quali essi la ricambiano. E non c’è vecchio scapolo o ragazza attempata cui non sorrida in quel giorno una vaga speranza di ricevere da un angolo di quella terra una valentina contenente una dichiarazione d’amore. – A noi sottili italiani può sembrare inverosimile questa ingenuità dei figli di John Bull; – ma, in fondo, c’è più ingenuità di quanto s’immagini in questo popolo!

” Una cosa sorprende, ed è che questo uso non abbia attecchito in Italia, dove probabilmente ha avuto la sua origine. – Si dice che quest’anno è stato introdotto anche a Parigi dalle colonie inglese e americana. Da Parigi a qui non v’è che una linea… di strada ferrata… Dunque aspettatevi di vederlo trasportato in Italia, fra non molto. Gran Dio, quante stragi farà allora San Valentino fra gli amanti di tutto il mondo!…

Da: Il Teatro illustrato e la musica popolare: Ritratti di maestri ed …, Volume 5
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