Quadro di Rubens

La più brillante di tutte le feste fu quella data dal sommo pittore Rubens tre anni dopo il suo matrimonio, per celebrare l’anniversario di questa felice unione.
Giammai il vasto e splendido castello di Steen, residenza del sommo artista, aveva riunita tanta gloria e tanta nobiltà. Vi era lord Buckingham il favorito di Carlo I re d’Inghilterra, Gastone d’Orleans figlio della regina Maria de’Medici, il cavaliere Verkulst, Geraertes segretario della città d’Anversa, il barone di Vieg ambasciatore dell’arciduca Alberto, Abramo Jansens e Vinceslao Kolberger, una volta rivali e di poi amici ed ammiratori di Rubens: Sneyders (pittore d’interni ), Van-Egmont (paesista), Sandrart, Gerard, Ponthorst, Jordaens, Davide Tèniers, Van-Thulden, Van-Dick e molti altri bravi artisti. Tutti si davan premura di Rubens e di Elena degni ed altieri sposi, Elena prevalendo su tutte le signore per la sua bellezza, Rubens sopra tutti gli artisti pel suo gran genio.

È impossibile descrivere ciò che presentava di magico ed ammirabile l’immensa galleria di Steen, lo strepito della musica e lo splendore di mille candele che tramandavano odore gratissimo, le dame scintillanti di diamanti, gli eleganti cavalieri in abito di velluto ricamati in oro, aventi la fronte coperta da tocca parimenti di velluto con larghe piume giusta il costume di quei tempi, sospirava una inebrazione voluttuosa. Ma il migliore di tutti i piaceri era l’ammirare la bella ed altiera come una regina la sposa di Rubens, essa riceveva dalla folla degli illustri personaggi e de’ grandi artisti, le più vere espressioni di rispetto che la facevan deliziare e la rendevano a se beata e splendida ancora agli occhi di suo marito.

In quanto a Rubens in tutta la festa non mirava che Elena, ritrovandola sì graziosa e si nobile, tanto nel gesto che nel parlare. Avvicinandosi a lei, Buchingham questo elegante lord della corte d’Inghilterra, non poteudo reprimere la sua grande ammirazione per Elena, si fece a lodare la sua bella riunione ed il suo buon gusto soggiungendo quindi:
« Madama giammai non vi vedremo alla corte d’Inghilterra? – No, mio leggiadro signore, rispose Elena, mai sarà possibile che da noi si lasci la Fiandra la nostra bella Fiandra! non è egli vero Kubens? Perchè è ben certo duca di Buckingham che per i giovani il clima della Fiandra è più dolce ancora della stessa Italia, d’altronde vivendo sotto altro cielo annebbiato e scuro il genio specialmente delle arti illanguidisce, non è così messer Van-Dick? non è certo messer Jordaens? Certamente duca di Bikingham la Fiandra è sopra tutte le altre la patria di uomini grandi. Girate lo sguardo d’intorno a voi e numerate se vi è possibile tutti i celebri artisti che produsse questo angolo di terra, e le loro grandi opere; ammirate in tutta Europa, sono in gran parte della scuola fiamminga. – Dunque viva la Fiandra! Viva la Fiandra! » Ripeteva Rubens e i suoi amici commossi dalle patriottiche parole di Elena. Quando ad un tratto un grido sinistro si eleva e distrugge il loro entusiasmo:

« Al fuoco! – Un turbine di fiamme si scorge impetuoso e terribile al di sopra dell’edificio, e nel luogo precisamente ove eran situati i figli di Rubens.

« I figli! i figli, gridava Elena perdutamente, precipitandosi verso l’appartamento preso dalle fiamme, ma all’istante gli si fecero innanzi due domestici che avendoveli sottratti, li portavano salvi sulle loro braccią. Frattanto che Elena ancora smarrita e presa da terrore stringe i figli Caterina e Paolo al suo petto; gli altri si apprestono a reprimere i progressi del fuoco; ma il vento soffiando con molta violenza rese inutile qualanque sforzo, e le fiamme s’impadronirono dell’altra parte del quartiere; raddoppiato però il coraggio specialmente da Van-Dick e da lord Buckingham si venne finalmente ad estinguere riducendosi però in cenere molte ricchezze, ed in ispecial modo molte delle opere del grande artista. – Rubens però non si smarrì in tanto disastro anzi lasciò nel castello il quadro che noi rappresentiamo tratto dal vero, il quale indicando la circostanza in cui ad Elena vennero restituiti salvi i figli scampati dall’incendio ricorda la memoria dell’infortunio di Steen.

Da: L’album giornale letterario e di belle arti
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