Ognissanti e il Panteon

1° Novembre.
TUTTI I SANTI.

Il Panteon è un grandioso tempio in Roma, di forma rotonda, che riceve la luce dal lucernario della cupola. L’imperatore Marco Agrippa lo eresse 27 anni prima di Gesù Cristo; perciò sono già più di dicianove secoli che esiste. Si disse Panteon, da due voci greche, che voglion dire consecrato a Tutti gli Dei; giacchè in esso si erano raccolte le immagini non solo dei molti idoli, adorati in Roma, ma anche di quelli dei popoli sottomessi ai romani. Papa Bonifacio IV, l’anno 608 lo consecrò ad onore della SS. Vergine e di tutti i martiri, facendovi trasportare solennemente sopra 28 carri, gran numero di reliquie di essi martiri; e chiamollo Basilica di S. Maria dei martiri; e fu detto anche, per la sua forma S. Maria rotonda.
Detta consecrazione fu il 13 maggio; il qual giorno d’allora in poi fu dedicato alla festa della B. V. e di tutti i martiri. Gregorio III, tra il 731 e il 741, o come piace ad altri, Gregorio IV nell’840, estese questa festa a tutta la Chiesa, e ai martiri aggiunse i santi non martiri, e così divenne la festa di Tutti i Santi.
E siccome essa attirava in Roma grande quantità di persone, e a quei tempi in Roma nel maggio i viveri erano scarsi e perciò a caro prezzo, Papa Gregorio (o III, o IV), dal 13 maggio, trasportò questa festa al 1° di novembre.
E così, mentre durante l’anno si celebrano le feste particolari dei santi, in questo giorno si fa solenne memoria di quanti sono in paradiso, ancorchè non conosciuti particolarmente, perchè chiunque è in paradiso è santo. Quindi ogni famiglia cristiana può sperare d’aver compreso in questa festa alcuno dei suoi parenti e antenati morti; forse il padre, la madre, i figli.
Quanto ai bambini, morti coll’innocenza battesimale, essi entrano certamente in questa festa, e possono privatamente essere pregati dai loro genitori, fratelli e sorelle viventi, perchè è certo che sono santi in cielo.

In Oriente celebravasi già la festa di tutti i Santi, nella prima domenica dopo la Pentecoste.
Gli Ordini religiosi monastici fanno una festa particolare di tutti i Santi del proprio ordine, in un qualche giorno determinato del novembre.
In Genova, nella chiesa della SS. Concezione dei Cappuccini oggi si veggono scoperti sotto tutti gli altari i corpi dei santi martiri.

Al mattutino dei Santi, nei responsorii delle lezioni, sono classificati gli abitatori del cielo come segue.
Il 1° responsorio è dedicato a Nostro Signore;
il 2° alla B. Vergine;
il 3° agli Angeli;
il 4° a S. Giovanni Battista;
il 5° agli Apostoli;
il 6° ai Martiri;
il 7° ai Confessori (cioè, ai santi non martiri);
l’8° alle Vergini…

Articolo estratto da: La settimana religiosa periodico religioso di Genova
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OGNISSANTI

Festa di tutti i santi che si celebra il primo novembre. Il Papa s. Bonifacio IV diè origine a questa festa col consagrare alla Beata Vergine e a tutti i santi martiri il celebre tempio di Roma detto il Pantheon nel 608 o 610 circa, dopo averlo fatto purificare, che perciò chiamò Chiesa di s. Maria ad Martyres, istituendo tal festa per Roma da celebrarsi a’ 13 maggio, giorno in cui solennemente dedicò la chiesa.
Dicesi che s. Bonifacio IV in far ciò, eseguì le intenzioni del predecessore s. Gregorio I. Dipoi s. Gregorio III del 731 nella basilica Vaticana consagrò una cappella in onore di tutti i santi, o per dir meglio per opporsi agli iconoclasti che disprezzavano il culto delle sacre immagini e reliquie de’ santi, pose in detta basilica nell’ oratorio da lui edificato le immagini del Salvatore, di Maria, e le reliquie de gli apostoli e di molti altri santi e sante, ch’erasi procurato da diverse parti del mondo, esponendole verso il 737 con solenne culto alla venerazione del popolo, onde si aumentò la divozione in Roma di celebrare la festa di tutti i santi.
In seguito Gregorio IV nell’ 834 fece promulgare per tutto l’occidente la festa di tutti i santi e sante, da celebrarsi nel primo novembre e con ottava. Dilato tal celebrazione, per che avendo per essa s. Bonifacio IV concesso l’indulgenza plenaria, per la rarità del beneficio spirituale, era sì grande il concorso in Roma per lucrarla, che talvolta vi mancarono i necessari viveri. Inoltre Gregorio IV dedicò la chiesa di s. Maria ad Martyres anche a tutti i santi, nella quale già nel primo di maggio si celebrava la festa di tutti gli apostoli. Nelle litanie invochiamo la Beata Vergine: Regina martyrum, Regina sanctorum omnium. Narra il Rinaldi all’anno 835, n.° 45, che Gregorio IV avvisò l’imperatore Lodovico I, che si dovesse celebrare in Francia e Germania la festa d’Ognissanti il primo di novembre, il quale or dine dall’imperatore e da tutti i vescovi di tali regioni fu ricevuto, e con mirabil consenso e allegrezza mandato in esecuzione. Aggiunge essersi determinato il Pontefice di far celebrare per tutto detta solennità, onde supplire a quello che per ignoranza o per negligenza nelle feste particolari si fosse mancato. Pretese il p. Menardo di riferire che prima di Gregorio IV la festa, oltre in Roma, era stata introdotta in molte chiese, ma non lo prova certo è che dopo tal epoca la festa di tutti i santi e sante venne adottata generalmente pel primo novembre.
Nell’anno santo 1475 Sisto IV ordinò che la festa d’Ognissanti si celebrasse in tutta la Chiesa per otto giorni. Questa determinazione la prese per implorare il loro possente patrocinio, onde liberare la cristianità minacciata dai turchi, dopo la presa d’Otranto. I greci celebrano questa festa nella domenica dopo la Pentecoste. Dice il Butler, che questa festa fu istituita per tutti i santi che regnano in cielo, e che la Chiesa in essa si propone:
1.° Di render grazie a Dio pei benefizi, di cui gli è piaciuto colmare i suoi eletti.
2.° Di eccitar noi all’imitazione delle loro virtù, mettendoci innanzi agli occhi quella moltitudine di santi d’ogni età, d’ogni sesso, d’ogni condizione, e facendosi insiememente contemplare l’indicibile felicità di cui essi godono, e alla quale noi pure siamo chiamati.
3.° Di sollecitare la divina bontà in pro de’ suoi figli, pei meriti di questi possenti intercessori.
4.° Finalmente di metterci in istato di riparare le mancanze che noi possiamo aver fatto nella celebrazione in ciascuna festa particolare, e di render gloria al Signore ne’ santi stessi che non ci sono noti o che non hanno giorno stabilito tra i fedeli. Vedasi Tomassin, Trattato delle feste; Benedetto XIV, De festis in dioeces. Bon.; e Smith, De hod. statu ececcles. graecae.

Articolo estratto da: Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri. – 1847.
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Un po’ di storia fino al 1860

La dedicazione che fu fatta a Roma della chiesa del Panteon o della Rotonda, diede l’origine alla istituzione della festa di cui qui si parla. Il Panteon era un tempio che Marco Agrippa, favorito di Augusto, avea fatto fabbricare e dedicato a Giove il Vendicatore. Suo disegno, secondo Plinio, fu di festeggiare con questo edifizio l’imperatore, che avea pur testè riportata la celebre vittoria sopra Antonio e Cleopatra presso Azzio. Fu detto Panteon, sia perché vi pose la statua di Marte con quella di molte altre divinità; o perché, a detta di Dione, la figura di questo tempio rappresentava i cieli chiamati dai Pagani soggiorno di tutti gli Dei, e questa è l’etimologia della parola greca Pantheon.
Questo capo d’opera di architettura forma un mezzo globo, l’altezza del quale è poco a presso uguale alla sua larghezza; il suo diametro è di cencinquantotto piedi; non vi sono nè colonne, nè finestre, la luce vi entra per una larga apertura di forma rotonda, che è al sommo e nel mezzo della volta. Rimpetto ad essa giù al basso vi è uno scolatoio con un coperchio di rame, pertugiato con molti buchi per ricevere l’acqua che cade dall’apertura in cima…
I ristauri e gli abbellimenti che si son fatti nell’interno di questo tempio, vi hanno apportati di grandi cangiamenti, così che nulla vi ha più dell’antico, fuorchè la forma esteriore.

Teodosio il Giovane, che montò sul trono nel 408, fece demolire tutti i templi degl’idoli in Oriente; ma Onorio, suo zio, si contentò di farli chiudere in Occidente; e volle che si lasciassero sussistere come monumenti dell’antica magnificenza dell’impero. Il discredito in cui era già caduta l’idolatria, non dando più timore che se ne avessero a rinnovare le superstizioni, questi edifizii furono in alcuni luoghi purificati e cangiati in chiese, e per sì fatto modo il vero Dio trionfò delle false divinità nei loro propri templi.

Quando i Sassoni, stabiliti in Inghilterra, ricevettero la fede, san Gregorio, scrivendo al re Etelberto, l. XI, Ep. 63, ol. 60, p. 1168, lo esortò a distruggere i templi degl’idoli. Ma in una lettera scritta in appresso a s. Mellito, lib. XI, Ep. 76, ol. 71, p. 1176, tom. II, ed. Ben., permise di cangiarli in chiese.

Bonifacio IV papa fece purificare e aprire il Panteon, e nel 607 lo dedicò alla santa Vergine e a tutti i martiri, il che gli ha fatto dare il nome di Santa Maria ad Martyres o della Rotonda. Si faceva la festa di questa dedicazione ai 13 di maggio.

Intorno all’anno 731 Gregorio III consacrò una cappella nella chiesa di san Pietro in onore di tutti i santi; e da quel tempo si è sempre celebrata a Roma la festa di cui qui parliamo. Essendo Gregorio IV andato in Francia l’anno 837 sotto il regno di Lodovico il Buono, vi s’introdusse la festa di tutti i santi, la quale fu poscia adottata generalmente. Vedi Giovanni Beleth, teologo inglese, che fioriva nel 1328, Rationale de divinis officiis et festivitatibus, c. 127. Durando vescovo di Menda che fu legato di Gregorio X al concilio di Lione, Rational. divin. Officiorum, lib. VII, c. 34. Tomassin, Trattato delle feste. Fronteau, in Calend., p. 143.

Prima della dedicazione della Rotonda, si celebrava il primo di maggio la festa di tutti gli apostoli.

I Greci celebrano la festa di tutti i santi nella domenica dopo la Pentecoste. Vedi Smith, De hod. statu Eccles. Graccae, p. 19; e Bene detto XIV, De Festis in Dioeces. Bon., Op., tom. XIII.

Articolo estratto da:Vite dei Padri, dei martiri e degli altri principali santi …, Volume 11
By Alban Butler
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