Il rosario di san Domenico?

La storia

In secondo luogo entra la Storia a diffondere raggi più luminosi su questo importante argomento.

1.° Gli Annali della provincia di Aquitania, redatti mese per mese da un notaio giurato, riferiscono nel mese di Ottobre, anno 1213, come la disfatta degli eretici nella battaglia di Muret vien considerata frutto del Rosario di S. Domenico 4).

Ma i monumenti più autentici e più importanti sono i due seguenti prestatici dalla Storia Francescana e, che è più maraviglioso, dagli stessi Bollandisti.

2.° Storia Francescana. Si legge negli Annali dei Frati Minori, scritti dal Wading, che una pia donna venne per divozione a far toccare il suo Rosario al corpo del B. Francesco da Fabriano dell’Ordine dei Minori di S. Francesco (morto nel 1321) innanzi che fosse seppellito. Ecco nominato il Rosario prima del B. Alano con la testimonianza dell’Ordine Serafico 5).

3.° Similmente si legge nei Bollandisti, negli atti della B. Chiara Gambacorti dell’Or-

4) Vedi § 3, del Capo VIII.
5) WADING, Annal. Minor., ad ann. 1322, n. XIV, pag. 381, Roma 1733.

dine di S. Domenico: « A dodici anni Chiara aveva l’uso di raccogliere intorno a sè giovani amiche, di farsele sedere dappresso, di leggere loro alcuna pagina di un buon libro, e spingerle a pietà; talvolta cantava con esse le glorie del Signore, altre volte le faceva mettere in ginocchi e recitava il Rosario od altre preghiere » 1).

La B. Chiara mori nell’anno 1419, e gli atti della vita di lei vennero scritti alcuni anni dipoi. E però anche questo è un monumento assai autentico per dimostrare che il Rosario esisteva innanzi ad Alano della Rocca.

4.° Negli stessi Bollandisti è detto che Nicola Daci Domenicano donò nell’ anno 1270 alla B. Cristina Stumbel, Domenicana, un Paternoster ch’egli avea portato per 40 anni 2). Or il Paternoster è sinonimo del Rosario, come tutti sanno; e la corona designavasi col nome di Paternoster, tra perchè l’Orazione Domenicale è più nobile della Salutazione Angelica, e perchè contiene tutto il Vangelo, e perchè il Rosario incominciava dal Paternoster dopo la meditazione del mistero; e infine perchè i granelli dei Pater eran più grossi di quelli delle Ave. Comunque vada la cosa, anticamente ed anche oggi in Inghilterra, nella Fiandra ed altrove, la corona materiale per recitare il Rosario dicevasi Paternoster 3). Di fatti si legge in un diploma di Giovanni Vescovo di Cisica del 1481: « A tutti e ai singoli fedeli di Cristo che diranno il Rosario e che porteranno sulla persona il Paternoster (o Rosario) come segno speciale della Confraternita, noi misericordiosamente condoniamo nel Signore 40 giorni di penitenze ingiunte » 4).

5.° Anche nella storia di S. Agnese di Montepulciano, ed in quella di S. Caterina da Siena, scritte dal B. Raimondo da Capua, si legge di alcuni miracoli operati dalle due Sante al tocco dei loro Paternoster, cioè delle loro corone. Or tanto le due sante predette, quanto il B. Raimondo vissero molto tempo innanzi al B. Alano.

6.° Finalmente tra gli altri sappiamo di S. Vincenzo Ferreri (che morì settuagenario nel 1419) il quale praticava e faceva praticare la recitazione del Rosario. Ed egli recitava l’intero Rosario cinque volte al giorno 5).

7.° Altro argomento ne porgono le istorie e le cronache della Confraternita del Rosario, istituita sin dal secolo XIII. Abbiamo quella eretta nel convento dei Predicatori di Mantova nel 1255, cui il B. Umberto di Romans ammise alla partecipazione dei suffragi dell’ Ordine, la confraternita del Convento di Perugia, approvata da

1) Acta Sanctorum, Tom. XI, April. pag. 507, N. 4, Antuerp. an. 1675.
2) BOLLAND. Acta Sanctorum, Tom. IV, Iunii, pag. 314.
3) Annal. O. P. 324. MARCHESE, Diario, 7 Ott. sul fine.
4) Anche presso il MURATORI si legge di certa compagnia di Missionari Domenicani, la quale si recava in Roma intorno al 1300, che nella mano ritta portavano lo Cordone, nella manca li Paternoster. ( Vedi Manuale Mariano, Perugia 1862).
5) Vedi Thole Vita

una Bolla di Alessandro IV de’ 5 maggio 1258 1), e quella di Padova nel 1258, e di Piacenza nel 1259, e di Lucca nel 1272, e di Cremona nel 1274 2).

E che direbbero qui gli autori a noi contrarii, se citassimo tutte le Istorie scritte dai sommi uomini dell’Ordine di S. Domenico, i quali con vastissima erudizione han rivendicato così bella gloria dovuta meritamente al Santo loro fondatore?

Noi saremo contenti di citarne soltanto cinque dei più rinomati, che vanno per le bocche di tutti, le cui opere sono come un tesoro nascosto nelle grandi Biblioteche. E prima d’ogni altro lo stesso B. Alano così scrisse nel Salterio di Maria al Capo 20:
« Per riuscire più agevole la numerazione dei Paternostri e delle Avemmarie da recitarsi nel Rosario, S. Domenico andava distribuendo gran quantità di Cordicelle con nodi, quasi altrettante fionde da abbattere il gigante infernale; delle quali nell’ uscire di convento portava seco gran quantità, e soleva raccomandare alle persone più agiate di distribuirne anch’esse quanto potevano ai poverelli » 3). Ed al capo XV dice: « Il B. Domenico insegnò al Conte Simone di Monfort e all’esercito di lui a dire questo Mariano Salterio ». E narra Antonio Flaminio, nella Vita di S. Domenico, che il Santo, mentre che predicava, teneva sovente la Corona tra le mani formata da una Cordicella.

Parlano di S. Domenico, come autore del Rosario, il Miecoviense nei Discorsi sulle Litanie Lauretane; il Bzovio, e singolarmente il Mamachi, nei loro Annali, ed il Malvenda, il quale riferisce il consenso di tutti gli storici e di molti sommi Pontefici nel dichiarare il Patriarca S. Domenico primo inventore, autore e predicatore di questo SS. Rosario 4).

Ma che direbbero ancora i seguitatori dell’ opinione contraria, se citassimo loro contro le istorie e gli scrittori di tutti gli Ordini religiosi, e sopra tutti quelli dell’inclita Compagnia di Gesù?

Sino al 1680 già si numeravano di soli Gesuiti più di 22 autori che aveano scritto appostatamente sul Rosario, nominandone ad autore San Domenico 5). Basterebbe l’autorità di un Cornelio a Lapide, il quale nella grande opera della Divina Scrittura, commentando la parole dei Proverbii: Ego Sapientia habito in consilio, chiama S. Domenico istitutore del Rosario 6). Basterebbe l’attestato del chiaro P. Giov. Croiset nella sua celebre opera Esercizi di pietà per tutti i giorni dell’ anno, e quello del P. Reviglione nel suo Fascetto di Rose; dell’esimio P. Suarez (Tom. IV De Relig. Trat. 9), e del B. Pietro Canisio della medesima Compagnia, il quale scrivendo contro gli

1) Bullar. Ord. Praedic. Constit. 217. Splendor paternae gloriae.
2) Annal. Ord. Praedic. 1. Supplem. 170 a p. 183.
3) ALAN DE RUPE, De gestat. Psalt. c. 20.
4) MALVENDA, Ann. ad Ann. 1213.
5) Ved. ALBERTO BRANDANO, Rosetus SS. Rosarii, Bologna 1667 in 8. pag. 18.
6) A LAPIDE, Prov. 8, 12.

eretici e principalmente contro l’ eretico Plarzio, attesta S. Domenico essere l’Autore e Duce di queste lodi a Maria 1).

Ma ascoltiamo per breve le solenni parole del dotto P. Houdry d. C. d. G. « Fu il grande patriarca S. Domenico (egli scrivea) che insegnò la devozione del Rosario, per sterminare l’eresia degli Albigesi persecutori fierissimi della Chiesa 2) ». E l’eloquentissimo P. Lorenzo Crisogono consacra anch’ egli queste belle parole al patriarca Gusmano: «Il Rosario predicato da S. Domenico e dai suoi figli, colla sua risplendentissima luce, facendo come il giro dell’universo, non solo dissipò le infernali tenebre dell’eresie, ma ancora la profonda caligine dei perversi costumi, e fece per così dire raggiare il mondo della luce della sua primitiva integrità » 3).

Finalmente per compendiare tutta la storia gloriosa del Rosario, il celebre dottor Navarro nel suo Miscellaneo Primo conchiude a questo modo: «Del Rosario fu San Domenico l’Inventore, il B. Alano il Rinnovatore, il Papa Sisto l’ Approvatore, l’universo Ordine dei Predicatori il predicatore »

1) B. CANISIO, De Deipara, lib. V, c. 26.
2) P. HOUDRY, Biblioteca dei Predicatori. Della divozione e Confr. del Rosario, § 5.
3) P. LORENZO Grisogono d. C. d. G. Disc. 30.
4) GIACINTO CAMPOLO, Tesoro del SS. Rosario. Messina 1698, pag. 23.

Articolo tratto da: S. Domenico e l’inquisizione: al tribunale della ragione e della storia.
di Bartolo Longo
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– San Domenico de Guzman nacque nel 1170 a Caleruega, ricevette dalla Vergine Maria il Rosario come arma di preghiera e predicazione.
– Battaglia di Muret 1213 – La battaglia di Muret segna l’inesorabile tramonto dell’eresia catara.
– Bollandisti è il termine con il quale viene indicato un gruppo di eruditi.
– Beato Alano della Rupe, nasce nel 1428 circa in Bretagna. Entra ancora giovane nell’ordine domenicano, nel 1472 scrive un primo “Tractatus de Rosario B. Mariae”.