27 Gennaio – Giorno della Memoria

di Delia Strano Cuk

SHOAH …DI SPORCHE VESTI A RIGHE COPERTI


Bambini liberati ad Auschwitz

Camminavano a stento senza meta né dove. Seguivano a fatica i compagni innanzi: costretti in lunghe fila, spinti in malo modo, separati gli affetti senza pietà, spezzati dalla crudeltà subita, frastornati da suoni gutturali incomprensibili urlati a squarciagola, atterriti dai cani rabbiosi aizzati tra le loro gambe malferme.

Erano muti e abbassate le teste rasate: moltitudine di umanità indistinta, insignificante, spoglia di tutto, odiata!

Andavano donne e uomini, anziani e giovani, bambine e bambini verso un capannone circondato da filo spinato elettrizzato: di fuori un muro bianco, all’interno lunghe camere vuote, luci sinistre e finalmente, sì! finalmente docce per lavarsi, per togliersi il sudiciume e gli odori di un viaggio estenuante, senza fermate né acqua, né cibo, in un convoglio ferroviario, stracolmo di umanità disperata, straziata e odiata.

Si! finalmente tante docce, filari di docce dal soffitto…… nessuna finestra, solo una porta grigia che qualcuno, di lì a poco, avrebbe sprangato alle loro spalle per sempre! Tutto pronto per La Soluzione Finale! Si Proceda con il Zyklon B!…

Il loro nome: stella gialla di David sul petto, figli di Sion, zingari, minorati o figli di un Dio minor, religiosi e sacerdoti, oppositori politici, prigionieri, oppure considerati feccia dell’umanità.

Il loro nome: numeri impressi sul braccio.

Sono diventati abbondante cibo per l’insaziabile Odio ariano, antisemitico, intollerante.

Sono diventati innocenti condannati a morte, cenere e fumo acre biancastro uscire dal comignolo di quel tetto scuro, sopra il muro bianco.

Sono cumoli di valigie, di scarpe, di vesti, di capelli, di denti, di masserizie, di foto e scartoffie ingiallite, nei silenziosi freddi, spogli capannoni di Auschwitz-Birkenau (Dachau, Belzec, Sobibor, Treblinka ecc) o di musei della Memoria.

Sono pietre d’inciampo sulle nostre città, sulla nostra società, per non dimenticare; per contrastare l’indifferenza, le emergenti tesi negazioniste o giustificazioniste e nuovi antisemitismi. Per attuare politiche e strade di pace / di convivenza possibili, oggi più che mai, nel rispetto delle diversità (di razza, di genere, di cultura e sociali, e dei credi religiosi…).


Campo di concentramento tedesco nazista di Birkenau (1940-1945)

I fatti del 7 ottobre ’23, le migliaia di morti e sfollati nella Striscia di Gaza, la guerra israelo-palestinese, la guerra ucraino-russa, la morte di migliaia di giovani vite nei tanti conflitti, attualmente combattuti in varie parti del mondo, ci raccontano purtroppo che la Shoah è drammaticamente e dolorosamente attuale.

Delia Strano Cuk

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https://www.facebook.com/delia.strano.73


Fonti:

https://it.wikipedia.org/wiki/Bambini_dell%27Olocausto
https://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_sterminio_di_Birkenau

Il Giorno della Memoria
è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto.

È stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005 durante la 42ª riunione plenaria.

La risoluzione fu preceduta da una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005 durante la quale l’Assemblea generale delle Nazioni Unite celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.

Si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_della_Memoria


Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.