Skadegamutc la strega fantasma


Una Skadegamutc o fantasma-strega è un mostro “non morto” nelle leggende delle tribù Wabanaki.
Di solito una Skadegamutc si dice si possa creare dopo la morte di un sciamano malvagio che rifiuti di rimanere morto; ma prende vita di notte per uccidere, mangiare e lanciare maledizioni contro qualsiasi sfortunato essere umano che egli incrocia.
L’unico modo per uccidere permanentemente i Skadegamutc è di dare a loro fuoco.

Storia di un witch Abenaki

Un vecchio sciamano era morto, e il suo popolo lo espose su un albero in mezzo ai rami, in un boschetto che usavano come cimitero.
Qualche tempo dopo, in inverno, un indiano e sua moglie passarono di là, in ricerca di un buon posto per passare la notte. Videro il boschetto, ci entrarono ed accesero un fuoco. Quando ebbero finito di cenare, la donna alzando lo sguardo vide lunghe tenebrose cose appese tra i rami degli alberi. “Cosa sono?” lei chiese.
“Sono solo i morti di un tempo”, rispose il marito, “voglio dormire.”
“Non mi piace per niente, credo che faremmo meglio stare svegli tutta la notte,” rispose la moglie.
L’uomo non volle ascoltarla e se ne andò a dormire. Ben presto il fuoco si spense e poi si cominciò a sentire un suono come di rosicchiamento, come un animale con un osso. Lei rimase a sedere immobile, molto spaventata, per tutta la notte.
Alle prime luci dell’alba non poté più sopportarlo e raggiungendo il marito cercò di svegliarlo, ma non ci riuscì. Pensava che fosse profondamente addormentato. Nel frattempo il rosicchiare si era fermato.
Quando fu giorno andò dal marito e lo trovò morto, con il lato sinistro del suo corpo rosicchiato via, così come pure il cuore.
Si girò e corse, fino a quando arrivò ad una casetta dove c’erano alcune persone, qui raccontò la sua storia, ma nessuno voleva crederci, pensando che fosse stata lei stessa ad uccidere il marito. Però poi andarono con lei sul posto; trovarono l’uomo senza il cuore, sdraiato sotto l’albero dell’esposizione con il morto “Witch” giusto al di sopra. Essi presero il corpo (dello sciamano) e lo disfecero. La bocca e il viso erano coperti di sangue fresco.

by Beulah Tahamont. She is an Abenaki.

Dal sito Native American culture
http://www.native-languages.org/skadegamutc.htm


Una testo simile si trova presso The University of Maine

C’erano questi due cacciatori che si persero nel bosco.
Mentre stavano dando la caccia pervenne una grande tempesta per il quale motivo si persero.
Ad un certo punto arrivarono nei pressi di un boschetto di aceri da zucchero, stava calando la notte e dovettero fare il bivacco il quel luogo deserto. Uno di loro disse: “Io non me la sento di andare il quel luogo, pare che sia frequentato da non so che cosa…  Non mi sento proprio di andare lì.”
Comunque ci andarono lo stesso e accesero un fuoco che li scaldò. Portavano con se sempre qualche pezzo di carne di cervo e di alce essiccata.
Fu allora che videro quell’uomo morto posato in una specie di cuccetta costruita con rami di abete, (Come gli indians di quelle parti usano fare abitualmente per costruire una specie di lettiera). Dopo averlo visto uno di loro disse: “Io non ho intenzione di dormire qui.”
L’altro rispose: “Io dico che male può fare un uomo morto? Non ci farà mai del male. Ho intenzione di rimanere piuttosto che camminare in questa tempesta.”
L’altro disse: “Avremmo dovuto fermarci da qualche altra parte per la notte piuttosto che camminare in questa tempesta e congelare a morte; potremmo anche fermarci qui ed asciugare i vestiti e partire alle prime luci del giorno.
In quel posto uno dei cacciatori non riusciva a dormire mentre l’altro si addormentò e si mise a russare. Il primo dopo aver messo altra legna sul fuoco si stava appisolando quando sentì dei rumori, una specie di gorgoglio, guardandosi indietro vide quell’uomo morto intento a succhiare il sangue del cacciatore addormentato.
Era venuto a compiere la sua necessità come se fosse stato un lupo mannaro. Ora così il primo uomo ehm.. gettò questo osso… dietro la sua spalla sinistra in modo di proteggersi da questa… ehm… strana creatura.
Poi si mise le sue racchette da neve e se ne andò  più in fretta che poteva.
Prima di arrivare nelle vicinanze di questa riserva indians ha dovuto attraversare un po’ di ghiaccio. Ogni tanto si guardava indietro e per un po’ vide una palla di fuoco seguirlo. Stava già attraversando il lago ghiacciato quando la palla di fuoco si stava avvicinando così velocemente che quasi lo raggiungeva.
Quando attraversò il lago vide la  palla di fuoco che gli era proprio dietro… Beh, egli inizio ad urlare per attirare l’attenzione degli altri indians.
Quando ebbero sentito… loro videro la palla di fuoco. Così tutti presero i loro archi e le loro frecce e tirarono a questa palla di fuoco. Questa era l’unica maniera per farlo tornare indietro.
Beh, il cacciatore cadde proprio lì tra le loro braccia. Ed era svenuto. Lo portarono a casa sua e quando rinvenne raccontò a loro la storia dell’uomo morto che avevano visto al campo… La mattina dopo tutti quanti andarono… in quel posto, e trovarono quell’uomo morto deposto sulla giusta cuccetta dove lo avevano lasciato e trovarono quell’altro con la vena giugulare tutta rotta e il sangue completamente drenato.
Beh, il cacciatore lo presero e lo seppellirono nel terreno di sepoltura indians, ma quell’altro lo hanno legato ad un palo e lo hanno bruciato.
Questo era l’unico modo in cui potevano ucciderlo, così non avrebbe dato più fastidio alle persone.
Durante il rogo, quando bruciava essi potevano sentire le ossa schioccare. Ben presto potevano sentire una voce stridente allontanarsi nell’aria.

http://umaine.edu/folklife/our-work/publications/northeast-folklore-2/miscellaneous-malecite-tales/