L’ayahuasca

Ciò vi è raccontato con piccole varianti da tutti quelli che scrissero sull’uso delle dature in America; ma io posso dare più minuti e più esatti particolari, togliendoli da un competentissimo scrittore, il Villavicencio, il quale nella sua Geografia de la República del Ecuador, non solo ha con maggior precisione degli altri indicati gli indigeni, che usano della datura, ma ha raccolto le più preziose notizie sui diversi scopi che si propongono, prendendo la datura.

« Non passeremo in silenzio una delle cose che, a nostro avviso, chiamerà l’attenzione, ed è un bejuco (liana) del quale usano i Zaparos, i Santa Marias, i Mazanes, gli Angutiros per divinare, prevedere e decidere a proposito nei casi difficili, o per dar risposte opportune agli ambasciatori delle altre tribù, quando si tratta di far la guerra o per scoprire i piani del nemico per mezzo di questa magica bevanda, e prendere le opportune disposizioni per l’attacco e la difesa, e nel caso di malattie di un parente per sapere quale stregone lo tenga in quello stato o per fare una visita amichevole ad altre tribù, o quando giungono loro ospiti stranieri o infine per assicurarsi dell’amore delle loro mogli.

L’operazione si fa in questo modo: prendono un bejuco chiamato aya huasca (béjuco de muerto o’almas) di cui fanno un leggero decotto e lo beve l’indigeno che deve dare le risposte o regolare i piani, e molte volte lo bevono tutti gli indigeni che formano il Congresso. Questa bevanda è narcotica, come deve supporsi, e dopo pochi momenti incomincia a produrre i più rari fenomeni. Sembra che la sua azione ecciti il sistema nervoso; tutti i sensi si avvivano e tutte le facoltà della mente si risvegliano, sentono capogiri; e poi sembra loro di elevarsi nell’aria e di camminare un viaggio aereo.
Nei primi momenti si vedono le immagini più deliziose, secondo le idee e le cognizioni di ciascheduno, i selvaggi dicono di vedere laghi deliziosi, boschi coperti di frutti, e bellissimi uccelli che comunicano loro ciò che desiderano sapere di aggradevole e di favorevole, ed altre bellezze relative alla loro vita selvaggia. Passato questo momento, incominciano a vedere fiere terribili pronte a dilaniarli, manca loro il volo a scendere a terra a combattere colle fiere, dalle quali vengono a conoscere tutte le sventure che li aspettano. In questo momento si leva il selvaggio che stava come stupido, domanda le armi, insulta i suoi migliori amici, che lo contengono per forza nella sua amacca, finchè si sia addormentato, ciò che non tarda a succedere. »

Villavicencio prese anch’egli l’ayahuasca e cosi continua: « io provai delle vertigini, poi mi elevai anch’io e mi ricordo che vedeva le prospettive più deliziose, grandi città, torri elevate, vaghi ponti ed altre cose bellissime, poi mi figurava in un bosco assalito da alcune fiere dalle quali mi difendeva, e poi pigliava sonno, svegliandomi con peso e dolore al capo e talvolta con un malanno generale ».
Il selvaggio prende l’ayahuasca, molte volte per solo piacere, ma ha bisogno di aver presso di sè persone robuste che lo contengano nell’amacca, perchè se fosse lasciato in libertà e potesse pigliare un’arma, forse non rimarrebbe vivo alcuno degli astanti; tale è la sua furia e tali le invettive che slancia agli spettri maligni.
Una volta svegliato, raccoglie il ricordo delle visioni avute e secondo le sue superstizioni regola le determinazioni che deve pigliare. L’ayahuasca non si permette nè ai troppo giovani, nè alle donne, e i suoi effetti non son di certo inferiori a quelli dell’oppio… ».

L’uomo-medicina beve abitualmente l’ayahuasca divinatoria e, come la Pitonessa di un tempo, nella sua trance delirante conversa con gli spiriti buoni e cattivi, svela il futuro misterioso, legge il destino della sua tribù e riceve i comandi dello Spirito della Vita.
Da The Geographical Journal, Volume 3

Datura = La Datura è un genere di piante della famiglia delle Solanaceae, con un centro di diversità in Messico e negli Stati Uniti sud-occidentali. Diverse specie sono coltivate e si sono naturalizzate nelle regioni temperate e tropicali del mondo.

Da: Quadri della natura umana feste ed ebbrezze di Paolo Mantegazza: 2, Volume 2
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