La Villeggiatura moderna – 1800

Don Giuseppe Manzoni

Finiscono i tempi della fatica, e loro succedono quelli della ricreazione, e del riposo. Tutti partono di città, e vanno a godere in villa le delizie della fruttifera campagna.
Mi vuol Fronimo compagno nella sua villeggiatura; accetto l’invito; entro in barca. Eccomi in altro paese. Mi aggiro intorno, e vedo da generosi cavalli tratti in ben dipinti legni correre colle lor donne al fianco azzimate signori, che lampeggian d’oro, e di preziose perle risplendono. Ivi trovo parecchi sedendo in sulle panche di una bottega di caffè, che non la cede punto allo splendore delle cittadinesche, vender novelle, e aver l’un l’altro lunghi discorsi, o assettati al tavoliere di giuoco trattare per lungo tempo le carte con certi sacerdoti, che mettono un lume assai smorto nella chiesa di Dio.
La pompa, il fasto qui hanno luogo ne’conviti ne’corteggi, nelle vestimenta. La semplicità villesca è sbandita. Io con un cappello di paglia sino alle ciglia calcato, colle scarpe vecchie in piedi e lunga guarnacca indosso di tela vado ricreandomi colle allodole pennacchiute, co’mansueti lucarini, co’ beccanti frisoni.
Ma cotal giovinotto, che ha sfoggiato un cappello di superlativa finezza, due scarpette di vitello lavorate a meraviglia, vestito con mille squisitezze, e si sollazza in mezzo a vaga corona di gioiose donne, si prende gioco del fatto mio. Deggio mutare arnese e stare in contegni, se non voglio che mille, vaghi della solennità, mi pongano in motteggio. Non posso goder libertà. Questa vostra campagna, Fronimo, e più città che Venezia.

Giuseppe Manzoni

Tratto da: Ritratti critici ovvero brevi pitture de’vizi, e delle stravaganze di questo…
Di Giuseppe Manzoni

Editore Girolamo Tasso – 1839
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Giuseppe Manzoni (Venezia, 2 gennaio 1742 – Venezia, 11 ottobre 1811) è stato un presbitero, scrittore e poeta italiano della Repubblica di Venezia. (Wiki)