La psicologia e San Tommaso d‘Aquino

Critica al libro “La psicologia e San Tommaso d‘Aquino”
di Roberto Marchesini, ed. D’Ettoris Editori

Livello: approfondimenti. Leggibilità: un po’ faticoso da leggere nella parte centrale del libro. Piacevolezza/scorrevolezza: medio-bassa. Voto: 6,5/10. Consiglio: senz’altro da leggere se interessati al tema specifico, un ottimo approccio iniziale al tema, per gli altri è una curiosa e interessante riflessione culturale.

            È sempre stato difficile il dialogo tra psicologia e cattolicesimo, due vitalità perennemente in litigio su chi deve dirigere anime e persone. Credo che i cattolici, soprattutto i sacerdoti, in fondo si siano sentiti espropriati del loro ruolo e abbiano vissuto con fatica la ricchezza che la psicologia, in quanto nuovo approccio scientifico di leggere le persone, poteva dare alla crescita dell’uomo.

            D’altra parte il mondo della psicologia ha sempre, nella sua maggioranza, visto la religione come un anacronistico, ancestrale e ascientifico modo di leggere la realtà, scotomizzando alla fine la ricchezza che la religione, in particolare la religione cattolica, con il suo profondo bagaglio di conoscenza filosofica e di direzione di anime, poteva invece dare.

            Ma nei professionisti cattolici della psiche emerge il dubbio, e poi la necessità e il desiderio, di colmare la distanza tra queste due visioni, ed emergono di continuo stimoli in questa direzione. Ma questo tema è di difficile approccio data la necessità di conoscenze molto vaste per essere affrontato; ma ogni tanto qualche coraggioso, e forse un po’ incosciente, ci prova.

            È il caso di Marchesini che ripropone una, sconosciuta ai più, proposta di creare dei legami concettuali tra la psicoanalisi, la diagnosi psichiatrica e la psicologia tomista (che in effetti non ha nulla da invidiare alle attuali visioni psicologiche) sviluppata dalla olandese Anna Terruwe e da Conrad W. Baars.

            L’idea è estremamente affascinante e anche molto utile. Sfortunatamente il tema è trattato in modo troppo sintetico e se ne perde un po’ il valore pratico, tuttavia la proposta è molto coinvolgente e apre le strade alla possibilità di approfondimenti e a percorsi per sentieri oscuri, sconosciuti, ma promettenti e profondi; fuori dagli schemi stringenti della psicoterapia semplicistica e “prêt-à-porter”, facile da usare ma spesso con effetti più placebo che reali.

            Questo testo ci ricorda che la vera crescita umana è cosa che richiede fatica e un reale impegno di ricerca della verità, richiede la fatica dell’analisi di ogni posizione e l’uscita da preconcettuali e ingiustificati disprezzi.

Daniele Malerba

Titolo: La psicologia e san Tommaso d’Aquino
Sottotitolo: Il contributo di Padre Duynstee, Anna Terruwe e Conrad W. Baars
Autore: Roberto Marchesini
Invito alla lettura: Ermanno Pavesi
Presentazione: Martin F. Echavarrìa
Postfazione: p. Giovanni Cavalcoli OP
Editore: D’Ettoris Editori
Collana: Orizzonti della conoscenza
Data pubblicazione: 2013
Formato: 15×21 Brossura Cucito
Pagine: 88

Descrizione
La psicologia tomista, in genere definita “psicologia razionale”, è sempre Stata vista come appartenente ad un mondo completamente diverso (quello filosofico) rispetto a quello della psicologia clinica; per questo Motivo la psicologia clinica ha sempre ignorato la “psicologia razionale”, Reputandola inutile.

Padre Duynstee e gli psicologi cattolici Anna Terruwe e Conrad Baars hanno invece avuto il coraggio di prendere in Seria considerazione la psicologia tomista e di inquadrare, tramite questa Visione antropologica, i principali disturbi clinici. Roberto Marchesini espone in modo sintetico ma esaustivo il lavoro di questi tre autori, rendendolo per la prima volta accessibile in lingua Italiana.

http://www.dettoriseditori.it


Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.