IL CALDO

Il caldo! ah ! Il caldo è la più bella cosa del mondo… Dopo le altre cose che sono migliori del caldo. Io amo il caldo, preferisco il caldo, mi piace il caldo, lodo il caldo, e mi vien caldo quando non sento lodarlo. Altre volte, forse, ho fatto l’elogio del freddo; ma quelli erano tempi diversi; io aveva altre cure ed il caldo allora non faceva al caso mio, mi occorreva il freddo e lodava il freddo. Vorreste forse dedurre da ciò che sono instabile nelle mie opinioni? E se anche ciò fosse, qual male vi trovereste? Cangiano i saggi a seconda dei casi i lor pensieri… e cangiano anche i pazzi: io sono é saggio e pazzo a norma delle circostanze, e più pazzo che saggio; e per conseguenza posso cangiare per due… e poi già, mi si approvi o no, io amo il caldo, e voglio dirlo, e voglio scriverlo, e voglio stamparlo: sarà forse la prima sciocchezza che abbia avuto l’onore della stampa?

Ah! La bella figura che si fa il verno nel più forte del freddo, tutti intirizziti, intormentiti le membra, gelati, sparuti; o intabarrati fin sopra al naso lungo le diserte vie; ovvero rannicchiati nell’angolo del cammino ad attizzare la fiamma, ad arrostirci le polpe delle gambe, se si hanno le polpe; a contrastare una sedia presso al focolare. Non si può scrivere, perchè le dita rifiutano il loro uffizio; e poi le idee corrono alla mente cosi agghiacciate, ch’è una vera miseria. Coricatevi! Una berretta di cotone vi scende ai sopraccigli, vi cuopre gli orecchi: che bella figura! V’involgete in pesanti coltrici e ve ne state li vegetando, senza muovervi, perchè ogni movimento vi raffredda di più quella tiepida atmosfera che vi procuraste a danno del vostro fisico. Mangiate! pel mangiare non vi è tanto male. Bevete! guai se le bevande sono fredde, vi si gelano i denti, non sentite alcun gusto al palato, è una vera disperazione. E poi già non ho intenzione di parlare dei danni del freddo, per farvi spiccare i vantaggi del caldo: il caldo si sostiene da sè, non ha d’uopo d’appoggi; il caldo in somma è caldo, e il caldo è la vita.

È dolce per me una passeggiata in questa stagione sotto alla sferza di un sole al meriggio! Caro il sudore che mi sgorga dalla fronte, che mi corre lungo le guance, che mi bagna i capelli! Simpatica quella lassezza che n’è conseguenza! Io fantastico allora, e mi par quasi d’essere un guerriero, oppresso sotto all’usbergo, dalla cui fronte scorra l’onorato sudore, e che cade non vinto, ma rifinito da lunga pugna.

Il caldo mi fa mangiare pochissimo, e da ciò due vantaggi assoluti, uno morale, l’altro fisico: pel morale intendo quello che mi par quasi vivere di aria e di caldo, e per conseguenza mi dimentico talvolta la terrestre argilla di cui son formato; pel fisico, intendo il danaro che risparmio su questo e su molti altri rapporti nella stagione del caldo.

La notte dormo pochissimo: Oh! quali e quante idee bellissime mi passano pel cervello nelle mie veglie notturne! Io veglio mentre dormono gli altri: la mia missione è più nobile: io sono fatto per vivere e non per sonnecchiare.

Io scrivo, perchè debbo scrivere; ma se posso dire anch’io che mi guadagno l’esistenza col sudor della fronte, posso dirlo in estate, posso dirlo quando fa caldo; ed il verno invece mi pare di non aver adempito al mio incarico.
Potrei dire assai più in favore del caldo; ma mi spiacerebbe che il mio articolo vi producesse un effetto contrario: mi fa freddo il pensarvi!
Finisco dunque e così in fretta in fretta aggiungo alcuni esempi, i quali provano la nobiltà del caldo e la preferenza che si deve dargli sul freddo:

Caldo di gloria! Caldo d’ amore! Caldo di nobile sdegno! Caldo di fantasia ! Caldo di cuore! Caldo di elevali pensieri! Caldo di generoso ardire! Amicizia Caldissima!

« I Caldi baci del materno labbro ».
« Caldo di gloria e Caldo di virtude ».
« Al Caldo amor compenso,
Ti sia più Caldo amor ».
« Caldo de’ suoi pensier, tinse la penna
Nell’onda d’Ippocrene…. ».
« E Caldo ancor dell’onorata pugna,
Ai Caldi amplessi della sposa ci riede ».

Tutte cose che non si direbbero se il caldo non fosse preferibile al freddo!


Articolo tratto da: La farfalla foglio di amena lettura, bibliografia, belle arti, teatri e varietà.
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