La Croce di Fuoco in Iscozia

Allorchè un Grande in Iscozia voleva chiamare a raccolta i suoi vassalli, ossia con voce propria il suo Clan, per qualche avvenimento d’importanza, uccideva primieramente una capra, costruiva una croce leggiera di legno, vi appiccava il fuoco all’estremità superiore e lo spegneva nel sangue della stessa capra.
Questa Croce si chiamava allora la Croce di fuoco, ed anche la Croce dell’ignominia, perchè colorò che avessero disubbidito all’ordine, di cui era il simbolo erano dichiarati infami. Ciò fatto era consegnata ad un messo di fedeltà sperimentata, il quale correva velocemente al primo villaggio, e la consegnava al più ragguardevole di quegli abitanti non dicendogli che una sola parola, vale a dire il luogo pervenire colla stessa celerità al villaggio seguente, ed in questo modo la Croce girava con una velocità incredibile per tutti i paesi soggetti ad un Signore, non chè sui territorj limitrofi ed alleati quando la cosa riguardasse anche i loro interessi.
Al comparire della Croce di fuoco ogni abitante dal 16.° al 60.° anno era obbligato di trasferirsi immediatamente colle sue armi migliori al luogo destinato per la riunione; e chi avesse mancato soggiaceva alla pena del ferro e del fuoco, espresso da questo simbolo di guerra.

Nella guerra del 1745 al 1747, la Croce di fuoco percorse più volte le strade; ed in una certa occasione fu portata per tutto il territorio di Breadalbane e fece quindi un viaggio di 32 miglia inglesi in tre ore. Alessandro Stuardo d’Invernahyle racconta d’avere anch’egli a quell’epoca fatto girare la Croce di fuoco in tutto il paese di Appine.
Quelle coste trovavansi allora minacciate da due fregate inglesi, mentre il fiore della gioventù del paese si trovava in Inghilterra col Principe Odoardo il Pretendente; si obbedì alla chiamata, in modo tale, che tutti i vecchi ed i fanciulli si misero con entusiasmo sotto l’armi e formarono una massa tanto numerosa che gl’Inglesi furono costretti ad abbandonare tutti i loro progetti oggetti ostili contro di quel paese, sebbene privo de’suoi difensori più robusti. Gli abitanti de’paesi alti hanno questa e molte altre usanze di comune cogli Scandinavi, come si ricava dal seguente passo Olaus Magnus (Storia de’ Goti).

Quando il nemico si presenta alle coste o rompe i confini di un regno settentrionale, il Capo, consultati prima i guerrieri veterani ed ottenutane la loro approvazione spedisce in tutta fretta e pubblicamente un giovine velocissimo con un bastone ardente della lunghezza di tre palmi alle città e villaggi più vicini, coll’ordine di mandargli alla tale o tal’altra spiaggia, o valle, o campo, entro il terzo, quarto od ottavo giorno tre individui od anche tutti gli uomini dell’anno quindicesimo in avanti, colle loro armi e viveri per dieci o venti giorni onde ricevere le loro istruzioni, e tutto ciò sotto pena d’incendio alle loro abitazioni, o di confisca di ogni loro avere, come significa il bastone ardente e la corda attorcigliata al medesimo.

Il portatore di questo simbolo dopo aver eseguita la sua missione, percorrendo tutti i luoghi con una velocità superiore a quella della posta o di qualunquesiasi altro mezzo di vettura, se ne ritorna colà d’onde partiva, portando seco qualche cosa che valga ad accertare aver esso eseguito l’incarico affidatogli.
E cosi l’uno, o l’altro è sempre in giro per recare ne’differenti luoghi gli ordini e le disposizioni de’ Capi; nè la neve, nè la pioggia, nè il caldo sono loro d’impedimento; essi non si fermano neppure la notte, ond’è che la chiamata giunge da un paese all’altro e si ripete ovunque, sino a che ognuno sappia il giorno, il luogo ed il come debba presentarsi.

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Cosmorama pittorico 1835