L’autunno

Poesia di Lorenzo Pignotti

L’autunno

Già s’accorciava il giorno: e il temperato
Ottobre ergea la pampinosa fronte.
Incominciava a impoverirsi il prato
D’erbetta, e il verde a impallidir del monte,
E frequenti stridean del viandante
L’aride foglie già sotto le piante.

L’anno maturo declinava: ed era
Il suo modesto ammanto assai più caro
Che quello de la steril primavera,
De gli avidi bifolchi a l’occhio avaro:
La pingue oliva, l’auree e rosea poma
La curvata premean ramosa chioma.

Il dì sorgeva: era sereno il cielo;
Mentre, qual mar, stendea su le soggette
Valli la nebbia un biancheggiante velo.
Fuori i colli sorgean, quasi isolette;
Ed apparian sulle lor verdi spalle
I rozzi tetti e le fumanti stalle.

Del sol mezzo scoperto e mezzo ascoso,
Tra i rossi grappi e i pampani stillanti
Tremolavano i raggi: al pasco erboso
Già i greggi si movean, lenti e belanti:
E ora apparian gli augelli entro il sereno,
Or disparian di folta nebbia in seno.

Da: L’illustrazione popolare
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Lorenzo Pignotti, nacque in Figline nel 1739. Fu professor di fisica all’ Università di Pisa e scrisse una Storia della Toscana. Deve però sua fama alle Favole e Novelle da, lui scritte, dove spicca la naturalezza e l’ornamento di stile; molte però sono imitazioni di favole d’autori francesi ed inglesi; mori nel 1812. (Poeta, storico, favolista).