GIORGIONE Partitura per un romanzo

UN AMORE SCONFINATO

Segnalo un libro che mi è sembrato significativo e in linea con le tematiche di questa rivista. Si tratta di Giorgione di Gilberto Visintin (Supernova), un testo che, come tradisce il titolo, si occupa, con amore, del grande artista e cerca di rappresentarlo nelle varie sfaccettature.

Visintin è un personaggio eclettico (oltre a essere un amico ritrovato, io l’ho rivisto dopo quarantacinque anni): uno scenografo, pittore, regista, che, giunto alla piena maturità, ha voluto cimentarsi in modo articolato e puntuale, con uno dei suoi eroi, e lo ha fatto con un romanzo, anzi, per usare l’espressione sua, con la “partitura per un romanzo”, per cogliere l’aspetto di formazione, di laboratorio, della scrittura. In effetti il libro esplora diversi tratti della vita e dell’opera di Giorgione e lo fa con una cornice che rispetta le tre unità aristoteliche, di tempo, di luogo e d’azione, immaginando che tre nobili veneziani, amici personali ed ammiratori di Giorgione, alla notizia della morte del maestro per la peste che imperversa a Venezia nel millecinquecentoedieci, si lancino in una disperata ricerca del corpo per dargli una onorata sepoltura. Assistiamo così ad una sorta di “peregrinazione lagunaria” in senso antiorario, con una gondola padronale all’inseguimento della chiatta che porta i cadaveri degli appestati. Una maratona destinata all’insuccesso, perché quando i tre arrivano finalmente nell’isola dove le chiatta è approdata, il corpo dell’amico è stato già gettato in una anonima fossa comune.

Ma questa è solo la cornice del libro, ed ecco la ragione della partitura, perché la peregrinazione della durata di un giorno è un pretesto che consente ai tre amici di rievocare i momenti della vita e dell’opera di Giorgione, soprattutto in relazione al lungo e proficuo soggiorno veneziano. Assistiamo così a diverse scene, che potrebbero anche essere montate in vari ordini, che rappresentano il personaggio, i suoi interessi, la sua pittura, ma anche i suoi amori, la personalità straripante e la presenza, oltremodo significativa, in una città che era sicuramente all’avanguardia a livello europeo dal punto di vista artistico, e non solo.

Un ambiente ideale per quel periodo, nel quale, oltre a esprimersi artisticamente, Giorgione ha la possibilità di coltivare i suoi interessi, esoterismo, alchimia, e di conoscere personaggi stimolanti, tutte cose che non erano esenti da rischi, ma che potevano profittevolmente giovarsi della tacita tolleranza della Serenissima. Inutile ricordare che dopo pochi anni la situazione sarebbe peggiorata e anche a Venezia si sarebbero conosciute difficoltà alla circolazione del libero pensiero.

Proprio inseguendo questi interessi divergenti, Visintin può coraggiosamente lanciarsi nell’interpretazione delle opere giorgionesche, che, come è noto, sono spesso apparse criptiche e controverse, e proporre delle letture comunque stimolanti e fondate, capaci di cimentarsi con la storia dell’arte rinascimentale. Il tutto con una ammirazione del tutto motivata che fa emergere una figura capace di risaltare anche nel ricchissimo contesto veneziano. Ma anche con un amore per la città, che è ricordata per alcuni luoghi meno frequentati, e che appare giustamente come un laboratorio di idee, di tecniche, di suggestioni, culturali e artistiche.

Antonio Socal
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GIORGIONE
Partitura per un romanzo
di Gilberto Visintin
Anno: 2013
Pagine: 368
Formato: Brossura
Editore: Supernova
Collana: Narrativa italiana
Prezzo di copertina: € 19,00

Sinossi
Venezia, 25 Ottobre 1510. Tre nobili amici, collezionisti d’arte, venuti a conoscenza della morte di Giorgione, rincorrono la sua salma, buttata in una delle peate dei morti appestati che saranno sepolti in una delle fosse comuni, situate in varie isole della laguna, nel vano tentativo di darle degna sepoltura. Il corpo di Giorgione non fu mai ritrovato. Grazie all’originale utilizzo del dialetto e alla precisa ricostruzione storica, come in un film, siamo immersi nella realtà della Venezia cinquecentesca. Oltre al Giorgione, incontriamo i grandi artisti contemporanei: Giambellino, Carpaccio, Tiziano… Potremo rivivere le grandi feste del carnevale, i fastosi banchetti nei palazzi veneziani, ma anche gli eventi tragici come l’incendio del Fondaco dei Tedeschi o la terribile epidemia della peste.

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Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.