BREVE TRATTATO SULLA DECRESCITA SERENA

ANCORA LA DECRESCITA

(Serge Latouche)

E’ possibile essere felici consumando di meno? Ci si può provare. O meglio, ci si deve provare. In un momento in cui mi sembra che ci sia particolarmente bisogno di nuove prospettive, corre l’obbligo di segnalare il libro di Serge Latouche, Breve trattato sulla decrescita serena (Bollati Boringhieri), un testo che ritorna ad una problematica che ho avuto già modo di toccare nella nostra rivista.

Le idee che riguardano la decrescita sono note: la constatazione della insostenibilità dello sviluppo, l’esaurimento delle risorse non rinnovabili, i limiti che il nostro ambiente pone inderogabilmente, la necessità di un cambio di paradigma nel nostro agire economico. A questi punti, brillantemente riassunti nel libro, sintetico ma a modo suo esauriente, si aggiunge da una parte una proposta di “decolonizzazione dell’immaginario” che mi sembra fondamentale, da un’altra una delineazione di una politica, nel senso alto del termine, che possa realmente lavorare ad un cambiamento.

Non si parla quindi di partiti, anche se Latouche non appare certo equidistante e assurdamente neutrale: la sua capacità di prendere posizione, anche con nomi e cognomi, è indiscutibile; ma si parla di idee concrete attinenti alla vita delle persone, ai loro progetti. Senza che si trascurino le esperienze che già adesso vengono portate avanti.

Da questo punto di vista mi sembrano particolarmente interessanti le proposte di riduzione dei consumi, proposte che inevitabilmente confliggono con uno dei capisaldi sui quali si regge la nostra società: il consumismo appunto, e, nel suo contesto, il volano pubblicitario come fattore essenziale per la creazione di un clima di insoddisfazione permanente e quindi di una coazione a disfarsi di quello che si ha (che diventa immediatamente insoddisfacente), e a procurarsi qualcosa di più prestigioso (fondamentalmente inutile). Dunque un partita sull’immaginario, sul quale oggi si gioca una posta altissima, forse l’essenziale.

Da un’altra parte c’è un’attenzione verso quelle economie che ancora esistono, non ancora omologate, che subiscono le pressioni verso una globalizzazione pericolosa (per loro e anche per noi) e che possono invece ispirare tentativi in controtendenza anche all’interno del nostro mondo. E’ opportuno ricordare che anche qui da noi si stanno sviluppando delle esperienze interessanti, anche se ancora fortemente minoritarie. Sono queste esperienze che, valorizzate, consentono a Latouche di mettere in disparte quella “pedagogia delle catastrofi” che poteva apparire risentita e perdente.

Affidarsi all’idea che l’umanità possa cambiare strada solo in seguito ad eventi nefasti non appare come una prospettiva politicamente praticabile. Meglio pensare positivo e lavorare per una ricollocazione sociale degli interessi, anche di quelli che appaiono granitici e inaccessibili, nonché per far crescere e diffondere le esperienze che non divorano il pianeta.

BREVE TRATTATO SULLA DECRESCITA SERENA
di Serge Latouche
Prezzo: € 9,00
Pagine: 135, brossura (2008)
Traduttore: Grillenzoni F.
Editore: Bollati Boringhieri – Collana: Temi

Antonio Socal
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Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.