Don Luigi Talarico
IL NUOVO SPORT
Giustifichiamo tutto, è il nostro sport,
ogni azione, ogni scelta, ogni riport.
Troviamo scuse, ragioni, un perché,
per farci perdonare, anche se non è.
Ma a volte, l’anima grida e dice: “Basta!”,
di bugie e menzogne ne abbiam piena la tasca.
La VERITÀ FA MALE, sì, è vero
ma libererà il cuore, lo farà sincero.
Continuiamo a cercare,
un modo per nascondere il nostro sbaglio,
ma l’ombra ci insegue, ci pone al vaglio.
Crediamo di ingannare il mondo intero,
ma dentro di noi, sappiamo che c’è solo un menzognero.
L’onestà è un seme che va seminato e coltivato,
per il Ben di ognuno e di tutti, va irrigato.
Perché seppur, si continui a mentire,
giocando a nascondino pensando di fuggire,
il Tempo svelerà le azioni menzognere
Liberarsi da un peso, un gran sollievo,
e così vivere in pace, con sé stessi, libera da gabbia il cuor rapace.
STRINGENDO LA MANO
Scalare è il mio obbiettivo, ciò che importa è l’arrivo.
Un gioco a barare, lì voglio andare.
Ambizione serrante, pensiero costante.
Un fuoco che arde, parole bugiarde.
Il parlar male sempre dell’altro, perché sia io il nuovo astro.
Cerco l’appoggio di quello che conta, così di me Lui poi racconta.
Con i favori e i regali, sulla mia strada non ho eguali.
È con il fare interessato, sarò dal potere tanto ammirato.
Cerco l’appoggio del più potente, così poi scrive senza dir niente.
Svendo chi sono e quel che sono, della Carriera sono colono.
E dalla fama e soldi stordito, ma tu rimani schedato bandito.
Bandito perché, hai rubato, quello che, non hai meritato.
DALL’ALTRA PARTE
Voltiamo lo sguardo per non guardare, l’uomo l’umano a terra morire.
Discorsi a valanghe e opinioni, mentre si muore sembran copioni.
Come guardare un film già visto, per cui di certo non mi rattristo.
Sono talmente abituato, anche se il sangue il suolo ha bagnato.
Lampi di cuore appena accennati, dopo tre giorni sono sfuocati.
Sono talmente abituato, che il male intorno mi rende inpassito.
Imbambolato e in silenzio, non guardo intorno il tanto strazio.
Mi giro altrove per non guardare, e piano piano mi metto a russare.
Dormo appiattito sul mio giaciglio, di questo tempo io sono il figlio.
Dico a me stesso non posso far niente, lascia che il mondo giri ugualmente.
Ma questo giro che sembra lontano, potrebbe prenderti un giorno per mano.
È come ruota che gira e riggira, a te non è detto si mostri Signora.
Potresti fare or la tua parte, invece di stare sul ciglio in disparte.
LA FOLLIA, SI AGGIRA SULL’UOMO
Notte Lugubre
sotto un cielo cupo, in arida valle
un’ombra si allunga, terrore crea un Folle dirupo.
Il vento ulula un lamento straziante,
è come un lupo nella foresta,
mentre la luna pallida è tremante.
Illumina un sentiero tortuoso e oscuro,
dove l’angoscia regna sovrana,
e l’uomo è solo e insicuro.
Il Cuore batte un respiro affannoso,
in questa notte gelida e mostruosa,
l’Anima trema, oppressa dal Male paurosa.
In un mondo di tenebre resta impietrito,
non vuole vedere seppur sfinito,
crede che sia solo il sociale
a provocare così tanto Male.
È la FOLLIA e non sente RAGIONE, un cuore piegato e schiavizzato,
di cui la Morte è il Padrone.
E mentre crede di dominarlo, pensando che Lui è il Vassallo,
in quel momento è Lui a schiacciarlo.
Vince la morte, lo stupro o l’abuso, con un motivo anche inventato,
ma è possibile crediamo sia un caso?
Non c’è motivo che regga il confronto, ogni ragione di questo mondo,
nulla giustifica la morte sia il conto.
Scienza e Fede siano sorelle, ed il servizio sia fatto insieme,
perché nessuno ci perda la pelle.
FRENESIA
Scendi dal letto e piedi a terra, e all’istante pensier ti afferra.
Ti afferra stretto e ti confonde, come una barca in mezzo alle onde.
Onde nel mare di mille pensieri, cosa farò diverso da ieri.
Ieri ho riempito il sacco del giorno, oggi ho bisogno di un bel contorno.
Cerco un contorno con bramosia, devo colmare mia frenesia.
La frenesia del fare qualcosa, è per nasconder vita nervosa.
Nervosa scontrosa e dolorosa, cerco ingannarla di fare copiosa.
Così nel lavoro mi immergo tutto, ma il mio Animo non è meno brutto.
Ho nel mio animo una tempesta, nel leggere un libro ficco la testa.
O cerco programmi in televisione, pensando si calmi la tensione.
Mi impegno anche con un sudoku, ma dentro me rimbomba un eco.
Prendo la macchina e vado in giro, continuo a prendermi solo in giro.
Mi infilo tra carte foto e ricerche, voglio giornate che siano ricche.
Vado facendo ciò che mi piace, ma interiormente non trovo Pace.
Mi rendo conto sembro un criceto, e la mia Vita diventa aceto.
Potrebbe essere del vino Buono, se non mi sveglio e mi Emoziono.
Un’Emozione che smuove la Vita, perché non sia carne trita e ritrita.
Puoi guadagnare il mondo intero, ma il tuo Cuore carbone nero.
Carbone nero senza la fiamma, riman purtroppo un psicodramma.
O fare il giro dell’emisfero, ma non trovare il Re di mio impero.
E sappi quel Re non è un tiranno, vuol sol Salvarti dal tuo Affanno.
DELUSIONE
Credevo in un mondo di vari colori, come un bel prato pieno di fiori.
Dove l’Amore regnasse sovrano, come un bambino a mamma, stringe la mano.
Ma poi crescendo e osservando, ho visto le ombre di questo mondo.
Ho cominciato e a mie spese, che anche la Vita rivela sorprese.
Pur la fiducia che avevo dato, contro di me un dardo infuocato.
Qualcuno diceva stai molto attento, incontrerai anche il furbetto.
A lui di te importa nulla, sarai un numero dentro la folla.
Cercherà di approfittare, perché in te vede un grande Cuore.
E tu non sai mi dice ancora, ti porterà alla malora.
Ti ruberà la Vita e il denaro, sarai per lui uno straniero.
Poi ti farà tante promesse, solo bugie e parole false.
E al momento appena opportuno, un sorrisino e addio cretino.
Oppure una semplice telefonata, con due parole ed è finita.
Così nel corso della mia Vita, la delusione nel Cuore si avvita.
E poi da solo tu sperimenti, devi pur vivere stringendo i denti.
Perché la Fiducia è Bella cosa, ma con scioccàggine non va confusa.
Ti scopri forte seppur deluso, prendi fiducia seppur confuso.
Ancora ti dici se avessi saputo, certo che un fesso, non sarei stato.
Poi ti tormenti, proprio da quello, io sono stato tratto in tranello.
La delusione di questo o di quello, faccia di Te, un Uomo, un modello.
Insegna così il Buon Gesù, come colombe buone di cuore, come i serpenti prudenti in ogn’ore.
GOCCIOLINE
Pioggerellina delicata, han baciato terra arata.
Senza scroscio scalpitante, entra in terra lentamente.
Sono umil goccioline, a ogni seme fanno bene.
Sono dono del Buon Cielo, fanno crescere ogni stelo.
Con la neve su in montagna, per la terra una cuccagna.
L’acqua è un bacio pien d’affetto, dell’amor è un aspetto.
Acqua e Terra abbracciati, sembran due innamorati.
Il terreno non bagnato, è un Cuore Non Amato.
Un deserto senza niente, con l’orrore del presente.
Or la pioggia è come Amore, la Bontà fa rifiorire.
La Speranza sua sorella, lei rinasce forte e bella.
È un sussulto di vigore, come sole dentro al Cuore.
Senza gocciolin d’Amore, sarà arido il tuo Cuore.
Ritemprato dalla pioggia, che è Amore, sarai pianta ad esultare.
Senz’Affetto e senz’Amore, alla Vita come pianta, manca il fiore.
E mancando questo fiore, non vedrai il Frutto Buono ch’è l’Amore.
Frutto Buono da mangiare, che la Vita fa gustare.
NON DIRTI MAI… .
Non dirti mai, in me non c’è nulla di buono,
perché tu sei unico, sei un Dono.
È capitato e capiterà,
che a te stesso una voce dirà.
In me non c’è nulla di buono, è vero,
un vuoto cosmico, oscuro e severo.
Un abisso profondo, un pozzo senza fine, dove l’anima geme, afflitta e smarrita.
In me non c’è gioia, né pace, né luce,
solo ombre danzanti, una triste crudel luce.
Un cuore dipietra, un’Anima gelata,
un’esistenza vuota, segnata e rassegnata.
In me non c’è Amore, né speranza, né fede,
solo un’angoscia profonda, che mi divora e mi lede.
Un’esistenza fragile, sospesa nel vuoto, un’Anima perduta,
una Vita triste e combattuta.
Ma se ti fidi di QUALCUNO, in questo giorno, in questo buio profondo,
un raggio di sole, sarà barlume in te, in questo mondo.
Così illuminare questo tuo Cuore,
e donarti un sorriso, una nuova Vita nel Suo Amore.
Non basta la pacca sopra la spalla, o la parola stai tranquillo,
quando hai in Cuore, un coccodrillo.
ON… .
Un giovane mi domandò, vorrei capire un po’.
Perché non più eretta, Cattedrale che al Ciel svetta?
Come quelle, belle gotiche, che le mura son sinfoniche.
Pien di fascino e stupende, e dal Cuore tanto candide.
Sono ricche del Mistero, che dell’uomo è un dispero.
Ed in Lui son basilari, sin nei minimi particolari.
I Cristiani di quei tempi, avevan Fede sono esempi.
Una Fede in Lui certezza, che in vita era fierezza.
Noi moderni cristiani, siam del mondo cortigiani.
Fede piena di opinioni, il Vangel non ha ragioni.
Sembra ognun dica le sue, confusione e tante vie.
Per elevare Cattedrale, un’opinione no non vale.
Ora avrai ben compreso, le certezze fanno il peso.
Se si vuole costruire, il Vangelo è da seguire.
Per la Bella Cattedrale, il Mistero sia centrale.
Quando entri e ti inginocchi, non sai dove volger gli occhi.
La Presenza di Gesù Eucaristia,
era al centro dell’Altare, ora invece Ops! Per trovarLo Google Maps.
Oppur spesso avrai veduto, delle chiese anfiteatro.
Dove c’è la balconata, e la gente lì seduta.
E ci manca il battimano, quando il Prete dice andiamo.
L’ACQUA
Creatura dolce impetuosa,
un fiume d’argento e affettuosa.
Elemento vitale molto potente,
disseta felice ogni qual gente.
Dalla montagna sorge profonda,
si dona a noi bimba gioconda.
Nelle nuvole danza soave,
cade dal cielo in ogni dove.
Genera vita tanta energia,
ed è per lei un’allegria.
Ma spesse volte non è amata,
è nel suo dono è disprezzata.
Dentro di lei tanti rifiuti,
le dimostriamo che siamo ingrati.
In lei versiamo acqua di fogna,
e non abbiamo minim vergogna.
Sin dentro al mare come un gioco,
buttiam bidoni di lì a poco.
O vi affondiamo intere navi,
perché abbiamo loschi ricavi.
Così nel fiume o nel ruscello,
plastica e buste è un macello.
L’acqua vendiamo con l’autobotti,
guai sistemare però gli acquedotti.
Ne beviamo e ci bagniamo,
ma l’Acqua amica la difendiamo?
In fondo mi dico e lo diciamo,
ma l’Acqua è certo che noi l’Amiamo ?
HO SENTITO DIRE
Un’eco che corre, un fiato che soffia,
parole che volano, leggende si gonfiano.
Sentito dire, un gioco di ombre,
dove la Verità si nasconde e si imbroglia, le menzogne son onde.
Da bocca in bocca, un virus che contagia,
verità deformate, storia malata e malvagia.
Un pettegolezzo, un gossip, un chiacchiericcio,
una pietra, un muro massiccio.
Come serpente dietro le spalle,
striscia in silenzio sulla tua pelle.
Chi ha detto cosa? Chi l’ha saputo prima?
Una frecciata s’infila, distrugge l’autostima.
La Verità si confonde, si mischia e si annulla,
in un gioco di bocche, e mente rintriciulla.
Prima di credere, fermati un attimo a pensare,
verifica le fonti, non farti ingannare.
Il sentito dire è un gioco così indegno,
dove la realtà si distorce, di Persona non degno.
Ma lo sparlare di questo e di quello,
è di persona simil fringuello.
Oppur di chi, non ha chè fare,
il suo mestiere è solo Sparlare.
I pre-giudizi possono uccidere,
e il sospetto può distruggere.
FRATELLI COLTELLI
Caino, fratello di Abele,
un nome che evoca un uomo crudele.
Un gesto folle, un omicidio,
un’ombra oscura, un grande dissidio.
Dell’invidia il veleno, infiammò
il suo cuore, e fu avvolto da male rancore.
Un sacrificio, un Dio che non ascoltò,
e un fratello innocente, accoltellò.
L’esilio, la marca, il marchio Caino,
un vagare eterno,un dolore assassino.
Ancora oggi vaga, è un fardello,
quando si uccide e l’altro è un fratello.
Un monito all’Umanità, un Segno Divino,
a non cedere mai alla violenza Caino.
UN CHICCO, IL PANE
Pane quotidiano
un profumo invitante,
sapore antico e tanto amante.
Il pane, cibo semplice e buono,
è sulla tavola, splendente Dono.
Ricordo nonna, mani in farina,
impastava lenta, con acqua argentina.
Il pane caldo, appena sfornato,
un profumo d’infanzia, mai dimenticato.
Il Pane, segno di vita e di unione,
sulla tavola un ponte, tra ogni nazione.
Unisce popoli, culture e diverso,
un alimento sacro, in ogni universo.
Sia lode al seme, a chi lo coltiva,
con sua fatica la Vita ravviva.
CUORE CHE TACE
Un nodo in gola, un peso sul petto,
parole imprigionate, nemmen balbetto.
Vorrei urlare, gridare al mondo, ma la paura rende errabondo.
Le labbra tremano, la voce si spezza,
l’ansia attanaglia,in sua crudezza.
Desidero parlare, come un sgorgare,
la timidezza mi fa abdicare.
I pensieri corrono, veloci e confusi,
le idee si accavallano, come nuvole fusi.
Vorrei esprimere ciò che io sento,
ma la paura mi dice sta attento.
Sogno di liberarmi, di volare alto,
di superare ogni ostacolo,con un bel salto.
Ma ora taci o piccolo cuore,
aspettando il coraggio di un Grande Cuore.
In un attesa che sia Preghiera, che ciò non avvenga a fine sera.
Non si può vivere nella speranza,
lasciando il Cuore in latitanza.
Non si può vivere nella speranza, mentre in te c’è una mattanza.
Libera il Cuore imprigionato, ti sentirai forte e poi rinato.
LOTTARE
Lottare per un sogno, un Ideale lontano,
scalare montagne, un passo alla volta,
foss’anche piano.
Affrontare le tempeste, resistere al mare,
e anche se si cade, tornare a riprovare.
Lottare per l’Amore, per un abbraccio sincero,
per un’amicizia vera, un legame che sia vero.
Combattere le paure, i dubbi e l’incertezza,
e trovare la forza, in ogni evenienza.
Lottare per la Vita, ogni singolo giorno,
con coraggio e tenacia, sfidando il Male interno.
E anche se la strada è lunga e tortuosa,
non arrenderti mai, con mente fiera e dignitosa.
E a chi dice di lasciar stare, è un venticello non ascoltarlo, continua a lottare.
Prima la lotta è contro te stesso,
perché ti dici non ce la faccio, per cui rimani tanto perplesso.
Ma credi in te e nel tuo Cuore, che batte forte come un tamburo, ritma la nota devi lottare.
Dentro di te c’è tanto Amore, rompi la diga della sfiducia, lascia che allaghi la Vita, le ore.
È se hai bisogno non arretrare, non dire disturbo, ma fatti aiutare.
Che sia la mano di caro Amico, o anche quella di un uomo buono, tendi la mano è un Ben ti dico.
SOLITUDINE
In un angolo buio, un’Anima in pena,
un cuore che batte,come l’eco di un fiume, di un fiume in piena.
Nel silenzio profondo, muto e ascoso, un grido si spegne,
son senza amore le mie insegne.
Il vuoto persiste, in me un abisso, e solitudine veleno asprigno, sopra il mio Cuore un gran macigno.
Un’esistenza fragile, sospesa nel tempo,
un’attesa infinita, un dolore in frattempo.
E la solitudine, come un mostro s’accresce,
mentre l’Anima affranta, lentamente svilisce.
Occhi che vagano, cercando un’Anima,
una carezza un sorriso,che Scalda e Rianima .
È solo questa la mia Speranza, tra tanta gente resa selvaggia, che pensa a sé e dice l’un l’altro, ora s’arrangia.
È URGENTE SCEGLIERE
Scegliamo la speranza, e non il mal che avanza.
Scegliamo la convinzione, che il Ben non è opzione.
Convinzione è Volontà, che il Bene si può far.
Se la Speranza e volontà si abbraccia, crediam che il mondo ce la faccia.
Che l’Umanità si svegli dal torpore, perché non cada, in qualche nuovo orrore.
Risvegli il Cuore e la Ragione, non c’è altra soluzione.
È urgente ravvedersi dal seme di follia, perché genera sol morte mai non sia.
Non si può della Pace abbreviazione, seguir la folle via della distruzione.
Si guardi e si osservi il taglio con ferita, quando non prevale la Pace ch’è anche Vita.
Attenti a non esser scellerati, e dall’odio poi essere sbranati.
Speriamo che si tessino e si intreccino, dialoghi di Pace e di Perdono.
Il mondo è un telaio di ricami tanto vario, tessiamo una trama senza l’odio.
Un telo col Volto di Bontà, e al posto del fil d’odio, ci sia l’Umanità.
La Volontà allora sia concreta, non abbiamo un’altra via d’uscita.
Ma se il Cuore ascoltasse, la Parola di Gesù, il mondo sarebbe un fiore di Virtù.
🚶🏻IN PUNTA DI PIEDI
I giovani anche se non sempre lo sanno, oppur fan finta, stanno male sono in affanno.
Non solo per le crisi Esistenziali, che costellano la giovinezza, come alberi i viali.
Ma perché un ospite inquietante,
il Nichilismo parente del Cinismo, non è una variabile è una costante.
Si aggira tra loro penetra e distrugge i loro sentimenti,
quelli Veri edificanti, purtroppo son di lui dei tristi dipendenti.
Confonde i lor pensieri e il pensare,
fiacca l’indagare, dicono c’è il Nulla e può bastare.
Stronca la loro passione,
la voglia di Ver Vita, percorrono la via dell’insoddisfazione.
Le famiglie si sentono impotenti e poi s’allarmano,
la scuola quasi annaspa,è urgente essere vicino e porgere la mano.
Ognuno così anch’io al tendere le mani,
perché nessuno è escluso, per i giovani e il lor domani.
Dove ciò che si corrode e si consuma,
non sono sol gli oggetti, è solo la lor Vita che in pezzi si frantuma.
Il loro mal di vivere nemmeno san descrivere, li lascia a loro credere,
è meglio il non Essere che invece non Avere.
Una necrosi cerebrale senza mimima emozione,
che rende il Cuore freddo, capace di far male senza una ragione.
E infatti assistiamo attoniti e storditi,
azioni non comprese, difronte a gesti che ci lasciano impietriti.
Educare nel senso di far crescere,
a dir non conta l’apparenza, e liberarli dal velen che scorre nelle viscere.
Accogliere a braccia aperte ogni lor paura,
pur quando è ombra oscura, basterebbe ascoltar di Battiato “La Cura”.
Di forza di fiducia e di sostegno,
anche quando sembran sordi e indifferenti, di un mare ne han sete tan bisogno.
Perché si è smarrito il Senso dell’Esistenza,
e incerta s’è fatta la sua direzione, e ciò è segno che non si Vive senza.
Io adulto mi sono domandato e interrogato,
forse nemmeno io il Senso della Vita,l’ho mai pur cercato?
Perché a poco servono parole e le sgridate,
tanto per fare e dire, perché quello che conta è l’Esempio che io do e che voi date.