Precauzioni da usarsi in Inverno nei climi temperati e ventosi – 1869


In generale i paesi di mare sono sempre ventilati di preferenza che quelli posti dentro terra, e se d’inverno vi spirino dei venti freddi, non è cosa tanto facile di mantenersi in salute. Molte città però e villaggi non marittimi sono pure notati per la variabilità del clima e della temperatura atmosferica non solo da un giorno all’altro, ma da un’ora all’altra della giornata istessa.
Però queste circostanze sfavorevoli al mantenimento di una salute normale, possono essere vinte od almeno diminuite nella loro intensità di azione o per mezzo di certe previdenze che mi propongo di esporre ai miei lettori, e che varranno per tutti quelli che si trovano in circostanze di clima così mutabili.
La prima conseguenza necessaria della mutabilità del clima è quella di riscaldare artificialmente le abitazioni durante l’inverno. Diffatti è assioma da tutti ammesso che le abitudini de nostro corpo non s’interrompano impunemente, ma che bisogna continuarle. Ora se noi avessimo soddisfatto all’invito istintivo ed al bisogno di riscaldarci nelle prime giornate fredde d’inverno, come potremo smettere o come potremo continuare senza danno al nuovo comparire di dieci o quindici giorni temperati e quasi di primavera? di quelle giornate che c’invitano ad aprire le finestre dei nostri appartamenti ed a passare alcune ore sul terrazzo od in giardino? di quelle nelle quali ci si fanno sentire pesanti gli abiti indossati al primo apparire dei freddi, e che alcuni sconsigliatamente depongono di bel nuovo?
Ma il fuoco in casa in siffatti climi è anche più dannoso nelle giornate fredde che nelle temperate, ed eccone la spiegazione, che ritengo assai probabile. – In un clima ventoso, quando appena si esce di casa (dove la dolce temperatura aveva aperti i pori della pelle) si rimane colpiti dal soffiare del vento prima ancora che col moto del corpo si abbia potuto mettere in attività il sangue per modo di opporre una resistenza all’azione refrigerante del vento istesso. Ora la conseguenza ne sarà di rimanere più facilmente colpiti di quello nol riusciremmo se i pori della nostra pelle non si trovassero di troppo dilatati.
Il vento, che con posa incessante rinnova intorno a noi uno strato d’aria fredda che ci sottrae rapidamente il calore, produce un effetto assai più pronto del freddo intenso di altri climi, nei quali l’uomo non è colpito appena si presenta all’aria libera, ed ha tempo di mettersi in reazione.
Questa è forse una delle principali cagioni della differenza grandissima tra il clima di Genova, per esempio, e quello della città di Torino e di Milano. A Genova in tutto l’inverno si hanno pochi giorni di freddo, ma egli è più sensibile che in altri luoghi, sebbene di clima più rigido.
Come conseguenza del precetto di non riscaldare artificialmente le case si presentano due avvertenze necessarissime, e sono di riparare le abitazioni dalla introduzione del vento, e di mantenerci in casa assai coperti e quasi quanto lo saremmo fuori (1).
La necessità della prima avvertenza è evidente, e la seconda si presenta spontanea, perchè se non dovrà essere troppo forte la differenza tra la temperatura di casa e di quella di fuori, necessariamente occorrerà supplirvi con delle coperture.
Nè dovremo temere di restare in deficienza al primo presentarci fuori di casa, perchè meno impressionabili dal vento (per le ragioni suddette), avremo tempo di provocare la reazione col moto, e questa basterà per metterci e mantenerci in equilibrio colla più fredda temperatura del di fuori.
Conchiudendo dunque diremo che a mantenerci sani durante l’inverno nei climi temperato e ventosi occorrono:
1° Case riparate, ma non riscaldate.
2° Il nostro corpo ben coperto in casa come fuori, perchè la reazione prodotta dal moto basta ad equilibrare la temperatura più bassa che si trova all’aria aperta.


D.r Du Jardin

(1) A coloro che vanno troppo soggetti al raffreddarsi dei piedi, si potrebbe concedere il riscaldamento per mezzo dell’acqua calda contenuta in una cassetta di latta ermeticamente chiusa. Quello è un caldo omogeneo e limitato.


L’Illustrazione popolare, Volume 1