Poesia e Spiritualità 6

RISATE DI PLASTICA

Sguardi lucenti, denti bianchi,
un sorriso che sembra sincero,
ma dietro l’apparenza di giochi franchi,
si nasconde un cuore insincero.

Risa false che echeggiano nell’aria,
come note stonate di un canto,
parole vuote che volano via,
lasciando un vuoto profondo come un pianto.

Maschere indossate con abilità,
per nascondere i tormenti dell’Anima,
un teatrino di finta felicità,
che inganna gli occhi e li fa lacrimare silenti.

Ma il tempo è giudice implacabile,
smaschera le bugie e le falsità,
rivelando la Verità inesorabile,
e mostrando solo la nuda e cruda realtà.

Stiamo attenti a mescolare, tutto il riso da mangiare,
ogni chicco è da spulciare, quel di plastica è d’evitare.

Non perché non piace il riso, nel piatto della vita,
ma il riso ha il suo Valore, quando nasce Vero in Cuore.


GOVERNARE È SERVIRE

POTERE non è vanto, ma peso e dovere,
un compito arduo che IL BENE DEVE AVERE.

Non corona di gloria, ma fardello da portare,
un IMPEGNO COSTANTE per il Popolo d’Amare.

Governare è SERVIRE, ASCOLTARE e AIUTARE,
con GIUSTIZIA e SAGGEZZA la terra governare.

Non cercare il LUSSO,ma il BENE COMUNE,
con ONESTÀ e TRASPARENZA risolvere ogni questione.

La voce del POPOLO ASCOLTARE con attenzione,
alle sue NECESSITÀ dare GIUSTA SOLUZIONE.

PROTEGGERE i DEBOLI, i FRAGILI e gli OPPRESSI,
perché giustizia e EQUITÀ siano sempre concessi.

GOVERNARE è SERVIRE,non per fama o potere,
ma PER AMORE DEL POPOLO, è il suo PRIMO DOVERE.

Un LEADER VERO si DISTINGUE per il suo CUORE,
per la sua DEDIZIONE e per il suo AMORE.

Con UMILTÀ e RISPETTO guidare la NAZIONE,
con coraggio AFFRONTARE ogni prova e tribolazione.

Lasciare UN’EREDITÀ di PACE e PROSPERITÀ,
PERCHÉ il BENE del POPOLO sia L’UNICA PRIORITÀ.


IL GIUSTO, DERISO

Nel buio della folla, un LUME solitario,
un GIUSTO deriso, un cuore solitario.

Le sue PAROLE VERE, come lame affilate,
feriscono L’ORGOGLIO, le Verità negate.

COMBATTE contro il MALE, con fierezza e CORAGGIO,
ma il mondo lo schernisce, lo copre con oltraggio.

Lo chiamano PAZZO, visionario, sognatore,
ma lui NON SI ARRENDE, continua a lottare.

Perché nel suo CUORE ARDE una LUCE pura,
La luce della VERITÀ, che mai si oscura.

Sa che UN GIORNO il mondo lo capirà,
e la sua VOCE finalmente RIMBOMBERÀ.

Nel frattempo, CAMMINA SOLO, ma a TESTA ALTA,
ignorando le risate, la folla che lo assalta.

Perché sa di essere nel giusto, e QUESTO BASTA,
la sua COSCIENZA PULITA, la sua Anima sovrasta.

Il giusto deriso, PERSONA INCOMPRESA,
un EROE SILENZIOSO, un’Anima accesa.

Lotta per un MONDO MIGLIORE, con TENACIA e AMORE,
e UN GIORNO la sua VITTORIA avrà VALORE.

PENSIAMO a GESÙ che male MAI ha fatto,
eppure sulla CROCE ha firmato il SUO contratto.

IL GIUSTO non è, LUCERTOLA STESA AL SOLE,
che guarda osserva, e DI NULLA si duole.


CUORE DI CARNE

Nel silenzio della sera,
un cuore solo, un’Anima Spera.
Abbandonato, come foglia secca al vento,
perso nel mondo, senza complimento.

Vagando tra ricordi ormai sbiaditi,
volti scomparsi, sorrisi traditi.
Un eco lontano di voci care,
che nel buio del cuore, a sussurrare.

Cercando un raggio di luce nel buio,
una mano amica, un caldo vivaio.
Ma solo il silenzio risponde al mio lamento,
un vuoto profondo, un freddo vento.

Abbandonato, come un naufrago in mare,
cercando una sponda o un faro da amare.
Ma le onde del tempo mi sbatton lontano,
verso un destino, un futuro arcano.

Eppur, nel PROFONDO del mio piccol CUORE,
una FIAMMA ARDE, fuoco d’AMORE.
La SPERANZA di certo, ella non muore,
MAI si arrende,al triste colore.

Un nuovo giorno, e SOLE nuovo sorgerà,
e la mia solitudine finalmente finirà.
Ritroverò la Gioia, l’Amore e l’Amicizia,
e la mia Anima sarà fuori da mestizia.

Sento dei passi, lenti e leggeri,
lungo la strada dei miei pensieri,

allor la mente nel mio passeggio,
parla al mio Cuore, L’AMOR SORSEGGIO.


IL DOLORE È NELL’ARIA

Il dolore è nell’aria, un gemito soffuso,
un’ombra che si allunga, sul mondo confuso.

Un’eco di lamenti, un pianto silenzioso,
un’attesa infinita, un Cuore ansioso.

Le stelle si nascondono, il cielo è velato,
il mondo intero sembra stonato.

Un brivido corre lungo la schiena,
il Cuore balbetta, il sangue avvelena.

I dolore è nell’aria, lo si respira, noi a far finta, sia aria pura.


SOSPESO

Non puoi aggiungere giorni alla vita,
ma puoi farla fiorire di Vita.

Vita che cerca la VITA perché, perché non sia strada incompiuta.

Lungo la vita sudore e pianto, il passo si muove greve e a stento.

Rapporti finiti nel fango sgualciti,
non erano veri, già fiori appassiti.

Ti eri fidato col cuore e col fiato,
ma durante la vita ti scopri tradito.

Un ponte io chiedo lungo il sentiero,
un ponte di pietre forte e sia Vero.

E se lo chiedo, nel dubitare,
SPERO con tutto il cuore, si possa avverare.


SENZA SCIMMIOTTARE

Vivi senza lasciarti comprare dal denaro, per non essere dell’altro un somaro.

Vivi senza cercare nomi da nessuno, il tuo nome sia sol quello di UMANO.

Vivi senza fare solo vittime, perché nessuno intorno a te versi le lacrime.

Vivi senza d’altrui sparlare e dire, per non uccidere o ferire.

Vivi cerca fai in modo dove ognuno, accanto a te non sia oppur si senta UN nessuno.

Vivi ripeto e sii UMANO, questo ti distingue di chi cerca il battimano.

Vivi senza paura di esser giudicato, per ciò che sei e sempre stato.

Vivi così e sarai Fiero, dinanzi a figli e amici un UOMO VERO.


IL MARE

Mare lucente, Mare splendente, sei una sirena per Cuore e Mente.
Ti ammiro da scogli rocciosi e informi, il cuore ha domande che vuole pormi.
Chi ha potuto inventare il Mare? Se non soltanto CHI sa AMARE.
La luna si specchia in mare argentato, mi manca l’aria e anche il fiato.

Così i miei occhi così commossi, pieni di lacrime diventan rossi.
E un silenzio mi gira intorno, mentre un onda fa a Lui ritorno.
Il mare acqua piena d’Amore, mai la sua onda lui vuol lasciare.
Vorrei fermare questo momento, che il mio Cuore rende contento.
Vorrei abbracciare la luna e il mare, perché son segno del grande AMORE.

Mi batte il Cuore dalla Bellezza, il Mare mi bacia con la sua brezza.
Chissà quanti Amori nati e finiti, racchiude in sé come scolpiti.
E la sua sabbia come una sposa, dinanzi a Lui Amata riposa.
È fatto tardi e devo andare, ma nel mio Cuore rimane il Mare.
Caro mio Mare in giornate amare, mi sento quasi come annegare.
Ma mi saluti spruzzando lo scoglio, dicendo ti Amo caro mio figlio.
Con una goccia nel Cuore spiraglio, mi insegni di Vita son l’Ammiraglio.


BAMBINA con l’annaffiatoio.


Pittura di Pierre-Auguste Renoir (1841-1919).
Dipinto nel 1876.
Olio su tela.
Galleria Nazionale d’Arte, Washington.

Dal Vangelo:
Matteo 18:1-5,10,12-14.

“I discepoli vennero da Gesù e gli chiesero: “Chi è il più grande nel regno dei cieli ?”. Allora egli chiamò a sé un bambino e lo pose davanti a loro. Poi disse: “In verità, in verità vi dico che se non cambierete e non diventerete come i bambini, non entrerete mai nel Regno dei Cieli”.
Così chiunque accoglie un bambino nel Mio Nome, accoglie ME.
Guardate di non disprezzare mai nessuno di questi PICCOLI… .”

Del Dipinto sopra citato, non si conosce l’identità della Bambina, ma è probabile che si tratti di una bambina del luogo che Renoir trovò affascinante per il suo componimento. I capelli biondi e ricci, gli occhi azzurri scintillanti, il nastro rosso, le guance rosee e le labbra rosse sorridenti rendono questo quadro eccezionalmente stupendo e vivace.

Il Dipinto parla alla nostra esistenza, alla sua Essenza più profonda.
L’innocenza di questa Bimba, sottolinea il grande valore dell’Anima di un bambino agli occhi di Dio. I Bambini nascono innocenti e desiderano solo essere Amati, Protetti, Curati e Istruiti. Allo stesso modo, Dio, come nostro genitore amorevole, si prende cura di noi, ci ama, ci protegge e ci insegna – Se glielo permettiamo.

Gesù chiedeva ai suoi discepoli di diventare bambini, non infantili; ma infantili nel senso di avere una fiducia senza paura o pregiudizi, in un Padre amorevole.
Perché noi tendiamo a dubitare del Suo Amore e di conseguenza, a non fidarci Lui.
Ma un bambino, si fida del Papà e della Mamma, infatti basta che lo prendano per  mano e il bambino, mano nella mano, andrà ovunque, senza paura.
Il bambino sa, in cuor suo, che Papà è Mamma vogliono solo il suo Bene.
Signore accresci la mia Fede. 🙏


A LAVORO COME IN TRINCEA?

Son chiamate morti bianche,
frantumate come brocche.

Son persone e sono morte, per cambiare la lor sorte.
Forse anche son sfruttate,faccia a terra esanimate.

Son caduti del lavoro,
e di questo mi addoloro.

Se ne parla giorni e ore, solo quand qualcuno muore.
C’è bisogno di morire, per poter intervenire?
La partenza è ogni mattina, salutando la bambina.
O in furgone con amici, come in scatola le alici.

La fierezza e pur ardore,
muove in loco a lavorare.

Si vuol viver in dignità, il principio è l’onestà.
Non però esser sfruttato, dal sistem caporalato.
Si fa pure tanta strada, con speranza e bene vada.
Perché spesso anche il viaggio, è pur simile a linciaggio.

C’è bisogno di morire, per la strada sistemare?
C’è bisogno di morire, per il ponte riparare?
C’è bisogno di morire, per montagna poi curare?
C’è bisogno di morire, per strutture controllare?
C’è bisogno di morire, per il mezzo visionare?
C’è bisogno di morire, per le Norme far seguire?
C’è bisogno di morire, poi parlare e sol parlare!
C’è bisogno di morire, per qualcuno da incolpare!

Fino a quando chi lavora,
schiavo è d’anima Avara.

Fino a quando vuol la sua e sol ricchezza, sulla Vita altrui ci scherza.
Se il tuo prossimo è un oggetto mai di Lui avrai rispetto.
Se al suo posto non ti metti, non di certo lo rispetti.
Sembra inutile parlare, a chi nulla vuol cambiare.
Sembra inutile parlare, a chi sol vuol guadagnare.
Se comanda dio Mammona, sol coi soldi si ragiona.
E la Vita di persona, poco conta non è buona.

Allora ognuno faccia sua parte,
perché non prevalga sempre la morte.


AL DI LÀ

Chi ti ama accarezzerà, la tua fragilità.

Non avrà
con te asprezze, capirà le insicurezze.

Sarà sempre lì accanto, un due cuori, un solo canto.

Chi ti Ama veramente, vuol tuo Bene certamente.

Un Amore non astratto, di bei gesti sarà fatto.

Sarà crescer cuore e cuore, sulla Via dell’Amore.


RIPROVARE

Seppur facile a dire, come l’acqua al suo fluire,
laborioso è da fare.

Che rimanga il dì l’Amore, solo in questo vo sperare,
sempre punto nel mio Cuore.

Perché scorgo sin da subito, come in stomaco un ruggito,
che or ora di lui dubito.

Lo rincorro e affaticato, son pure un po’ agitato,
perché sia a me legato.

Ma è così spedito, più veloce di un minuto,
come un suono appena udito.

Sono un piede che vacilla, nella notte senza stella,
scivoloso sull’argilla.

Un gradino appena urtato, poco attento sono stato,
e l’Amore mi è cascato.

Or mi tocca ritornare, con in mano il mio Cuore,
al gradino e poi salire.

Ogni giorno è un ripartire, è bisogno del mio Cuore,
sulla scala dell’Amore.


PER AMORE DELLA VERITÀ

Decollazione di San Giovanni Battista
Fonte Christian Art

DIPINTO:
Michelangelo Merisi da Caravaggio,(1571-1610), suo pseudonimo, perché prima del ritrovamento dell’atto di Battesimo del pittore, si credeva che fosse nato nella Città bergamasca di Caravaggio (da qui,appunto, il suo pseudonimo), nel 1571.
A seguito poi della scoperta archivistica nel Liber Baptizatorum della Parrocchia di Santo Stefano Maggiore, è stato definitivamente accertato che Caravaggio nacque a Milano, probabilmente il 29 settembre (giorno della Festa di San Michele Arcangelo, dal quale forse deriverebbe il nome Michelangelo) oppure, con minore attendibilità, il 25 settembre, visto che l’atto di Battesimo è datato 30 settembre 1571.
Olio su tela.
Eseguito nel 1608.
Concattedrale di San Giovanni Battista, La Valletta, Malta.

Sebbene sia un’isola relativamente piccola, Malta conserva due dipinti di Caravaggio: uno di San Girolamo e l’altro, La decapitazione di San Giovanni Battista. Quest’ultimo fu commissionato dall’Ordine dei Cavalieri di Malta nel 1608 per far parte della Pala d’altare della Concattedrale di San Giovanni a La Valletta. È la tela più grande che Caravaggio abbia mai dipinto. Raffigura il momento in cui il boia colpisce Giovanni con la spada ed estrae un coltello dalla cintura per finire il Suo martirio.
Sebbene la scena sia crudele, c’è una grande serenità nello spazio vuoto che circonda le figure centrali. San Giovanni non è nella consueta posizione inginocchiata che si vede nella maggior parte delle opere d’arte su questo tema, ma è a terra con le mani legate dietro la schiena, come un Agnello sacrificale. (Serenità o Pace interiore che nasce dalla consapevolezza, di un intimo Amore reciproco, tra Lui e la Verità /Dio.) Salomè è pronta con un piatto d’oro a ricevere la sua testa, mentre una spettatrice impotente guarda SCIOCCATA,(spesso può capitare o capita anche a ognuno di noi, di sentirci impotenti o di essere indifferenti difronte al Male, oppure nascondendoci dietro l’esclamazione: come è possibile? Ma nessuno può fare qualcosa? Domanda: Ma io, nel mio piccolo mi pre-occupo difendendo la Giustizia e la Verità? Perché è solo cambiando se stessi, come testimoniato dal Battista, nel pensare, nel parlare e nell’agire, che si può con Pazienza come la goccia che buca la pietra, cambiare il luogo dove quotidianamente viviamo.
Infatti dopo la Sua morte, i Suoi discepoli non rimasero impassibili o indifferenti, anzi testimoniarono e seguirono La Verità.) RENDENDOSI conto che l’esecuzione è Ingiusta.
Questo è l’unico dipinto di Caravaggio che porta la Sua firma, apposta nel sangue rosso che fuoriesce dalla gola tagliata del Battista, firmato “F. Michelang.o”, cioè Fra Michelangelo, Fratello dei Cavalieri di Malta.

don Luigi Talarico

Links interessanti Christian Art
Immagine della decollazione di San Giovanni da (Wiki)


SACROCUBISMO

Pittura di Jorge Cocco Santángelo (Nato in Argentina il 1936) Fonte Pinterest

Riflessione sulla pittura: “LE DIECI VERGINI”. (Cinque sagge e cinque stolte)
Dipinto nel 2012.
Olio su tela.

L’artista Jorge Cocco Santángelo, descrive il suo stile pittorico come Sacro-cubismo, per il Soggetto sacro che dipinge e per l’incorporazione di elementi stilistici del cubismo. L’artista semplifica i suoi soggetti in forme geometriche di base, permettendo agli osservatori di Concentrarsi sui Temi Essenziali e Sacri, piuttosto che essere distratti da uno stile pittorico elaborato.
A sinistra, vediamo il gruppo di Vergini Stolte. Sembrano passive e piuttosto Annoiate. (Perché devo ascoltare, accogliere, la Proposta cristiana? A che giova, a che serve? Io basto a me stesso, però sono annoiato e insoddisfatto della Vita, non ne comprendo il Senso. E poi non voglio che Lui si intrometta in ogni aspetto della mia Vita quotidiana. Caso mai, decido io quando, dove e come deve entrare.
È dire e fare: Padre nostro che sei nei cieli, per favore rimani lì, qui in terra me la sbrigo da solo; ma, umilmente, osservando la realtà, non sembra la scelta migliore, infatti le Vergini stolte avendo deciso in Piena Libertà, di non ascoltare e accogliere la Proposta ricevuta, in quanto ritengono più giusto il loro modo di intendere il rapporto con Dio e la Vita, invece di vivere tutto ciò che riguarda il vivere quotidiano alla Luce della Fede, in quanto credere è un’Unità tra la Fede e il vivere quotidiano.
Infatti il racconto Evangelico dice che, se ne andarono via piene di Tristezza perché hanno rifiutato Liberamente la Possibilità di partecipare alla Gioia a cui tanto, ogni Essere umano Anela. Ciò è possibile, partecipare alla Festa, se lo vuoi; nell’incontrarel’Amore /Sposo.) Il gruppo delle cinque vergini Sagge, in primo piano sulla destra, è Vivace e interagisce tra loro, in Gioiosa attesa. (Non c’è giorno più amaro che non attendere e sperare in nulla o nessuno.) Inoltre, mostrano colori più gioiosi.
Lo Sposo è raffigurato sullo sfondo, mentre cammina verso le Vergini sotto i raggi del sole.

don Luigi Talarico

Fonti: Christian Art
Jorge Cocco Santángelo


DALLA TELA AL CUORE

Fonte: Christian Art

🖌DIPINTO: “IGNORANZA, INVIDIA E GELOSIA.”
James Ward (1769 – 1859).
Dipinto nel 1836.
Olio su tela.
French & Company LLC,(Galleria d’arte a New York).

RIFESSIONE: Il Dipinto raffigura la cruda e crudele Realtà, ciò con cui ogni giorno ci imbattiamo, dell’Ignoranza (nel senso di voler deliberatamente e spesso ostinatamente, faziosamente, ideologicamente, negare l’Evidenza, la Verità di un Avvenimento personale, sociale, spirituale, et cetera.), la Realtà dell’Invidia e della Gelosia(le quali considerano l’Altro un ostacolo, un fastidio, un concorrente da eliminare o da perseguitare, in modo indolore ma molto più efficace, il metodo affilatissimo della lingua, che è più tagliente di una spada a doppio taglio; questa è: la Calunnia, la Menzogna, familiare della Prepotenza e dell’Arroganza, in sintesi è un parlare, uno sparlare o un agire contro il Prossimo, facendo anche uso di gesti o atteggiamenti, come il bullismo o lo stalking.)
Il Dipinto allegorico di James Ward, è stato esposto alla Royal Academy of Arts di Londra, attirando molta attenzione, (perché parla al Cuore di chi ancora sa ascoltare, interrogando così la Ragione di chi umilmente sa ancora mettere in discussione tutto lo scibile, attraverso cui crede di avere la risposta a ogni fattore che costituisce la Persona, il mondo e l’universo. In poche parole: l’uomo misura di tutto ciò che esiste in terra, in cielo e sottoterra.)
È una potente drammatizzazione del conflitto tra il Bene e il male. Vediamo le figure dell’Ignoranza, dell’Invidia e della Gelosia che riempiono la gola e allargano la bocca della Calunnia. Tutte e tre alimentano la Bestia malvagia, cercando di abbattere la Verità, che è vista come una figura piramidale incrollabile fondata su una roccia,cioè l’Oggettività, l’Obiettività, l’Onestà nel pensare, la quale è alla destra della composizione.
La Verità è vestita di bianco, si crogiola nella luce, sposa della sua Fede, ignorando il caos spaventoso della Calunnia. Lo Spirito Santo fluttua sopra di Lei come una colomba. La Verità è vista leggere le Sacre Scritture, mentre è seduta su un drappeggio blu, che ricorda il paramento blu tipico delle rappresentazioni della Vergine Maria, meravigliosa testimonianza di Umiltà, Amore e Perdono.

don Luigi Talarico

Fonte: Christian Art
WIKI – James Ward RA (23 ottobre 1769 – 17 novembre 1859) è stato un pittore inglese, in particolare di animali, e un incisore.


CUORE E TERRA

Un immenso lavorio, di cui è fatto il mio Io.

Al guardarmi dentro e fuori, sono campo pien di fiori.

Immanenza e trascendenza, e di lor non si può senza.

Religione e arte fuse, non dal tempo son corrose.

Devozione e cultura, son dell’Animo le mura.

E memoria e attesa, son nell’Animo distesa.


SAREI

Sono ramo senza albero.
Sono albero, senza foglie.

Sono prato, senza fiore.
Sono fiore, senza stelo.

Sono mattino, senza sole.
Sono sole,senza luce.

Sono fiume, senza acqua.
Sono acqua, senza gocce.

Sono notte, senza luna.
Sono luna,senza stelle.

Sono un essere finito, senza il Tutto l’Infinito.
L’Infinito è l’Essenza, posso togliere ogni senza.


SCONTATO


Essere invisibile non è cosa complicata,
basta che tu sia una “cosa” scontata.

Allor urge dimostrare e di certo no a parole, quanto l’Altro per te conta e quanto Vale.
E non dare per scontato, che colui che hai accanto, credi o pensi che, si senta Amato.

Dietro un volto una Persona, pien di tanti sentimenti,
c’è bisogno d’avere, occhi attenti.

Non esser ciechi e sordi o far finta di niente,
mentre arrivano segnali che l’Altro è sofferente.



🪶LA PIUMA

Ho preso in mano una semplice piuma, la lascio cadere esprime un poema.

Gira e rigira in vento danzando così leggera,
la osservo poggiarsi in silenziosa sera.


L’Animo umano fragile vetro come una piuma, fluttua nel tempo cerca la trama.


🕒TIC TAC

L’orologio della torre,
batte il tempo e dice scorre.

Eppur pien di frenesia,
in secondi vola via.

Lo vorremmo trattenere, egli va e deve andare.

D’orologio il ticchettio,
è un ricordo nell’oblio.

Ma attaccato alla parete,
in silenzio tempo miete.

Seppur tolto il ticchettio,
qui eppur comando io.

Le lancette ti han guardato,
e il già è già passato.

Non ci resta allor gustare, ogni battito del Cuore.



😶‍🌫STATO D’ANIMO

Ombra un errore,
un nodo allo stomaco, un peso sul Cuore.

Ombra un errore,
che tormenta ancora ,spina nel Cuore.

Parole a vanvera,
vento potente, tempesta nel Cuore molto severa.

Un’azione sbagliata,
offesa e ferita, spada nel Cuore è conficcata .

Son così piccolo fragile e solo,
abbandonato e ammutolito, nel Cuore i pensieri sono uno stuolo.

Prigioniero soltanto di un sol pensiero,
che mi divora, e dentro al Cuore un cimitero.

Vorrei tornare soltanto indietro,
cancellare il passato, ma nel mio Cuore è giorno tetro.

Il tempo scorre e non si ferma,
il danno è già fatto, e il mio Cuore ne dà conferma.

Piango e mi sento in grave colpa,
tristi son gli occhi, il Cuore le ossa ruggine spolpa.

Spero un giorno di perdonarmi,
non c’è altra via, in alto il Cuore così librarmi.

Cerco di migliorare imparando da sbagli,
nel Cuore e nella Vita, scrivere così candidi fogli.

Di ritrovare in me la Pace,
che ho perso sbagliando, ma di cui il Cuore seppur ferito, è tanto capace.

E di non dire oppur pensare,
ormai ho fatto non c’è rimedio, e il mio Cuore non posso cambiare.

Perché quando sembra ormai finita,
all’improvviso non te l’aspetti, la Provvidenza guarisce la tua ferita.



🌅ORIZZONTE

L’orizzonte desiderio lontano,
dove il cielo e il mare si fondono in Uno.

Un richiamo costante affascinante approdo,
dove l’Anima scioglie suo vero nodo.

Un dipinto di luce un’opera d’arte,
il sole la luna e stelle fan parte.

Un mistero svelato un cuore che batte,
spazza la mente da nebbie fitte.

Più mi avvicino non è astratto,
sono incantato ne sono attratto.

Potrei pensare è un’illusione,
ma il mio Cuore ne ha un’affezione.

E anche se fosse un’illusione,
perché d’Orizzonte ho un’attrazione?

Perso ho lo sguardo in su Orizzonte,
ritrovo la Pace in me assente.

Un’emozione profonda sentimenti potenti,
frantumano tutti i ragionamenti.

Così quel limite che sembra Infinito,
se io lo voglio lo tocco con dito.

È marinaio e stella polare,
che in Mar della Vita devo seguire.

Un faro in notte una Speranza da Amare,
un desiderio da non trascurare.

Perché gli occhi del Cuore sanno vedere,
oltre Orizzonte al di là del Mare.

Seppur sembrando un dipinto finito,
oltre la siepe scrisse Leopardi c’è l’Infinito.

Così lo spinse il Core a cantare,
m’è dolce naufragar in questo Mare.



LA CRISTALLIERA

Ho aperto cristalliera, e i calici a schiera.
Tutti in fila sistemati, sono belli e ordinati.
I bicchieri sono tanti, son schierati come fanti.

Le tazzine colorate, sono splendide e garbate.
Il piattino colorato, con tazzine è sposato.
Il cucchiaio è decorato, un dipinto incorniciato.
I piatti in fil dorato, e ognuno è contato.

Zuccheriera della nonna, è una cara nobildonna.
Il centrino della mamma, è piegato un telegramma.
Il vassoio della zia, è un’aperta antologia.
Nella mia cristalleria, è perfetta sinfonia.
Cristalliera Anima mia, è un caos mamma mia.

E mi aspetto che una Mano, metta ordine pian piano.
Io lo sento ne son certo, che Desidero un Concerto.
E lo so Anima mia, che Tu brami l’Armonia.
Perché quando guardo in me, io non trovo il Vero Me.
Ma in frantumi come un vetro, se dal Male non arretro.



🌕IO E LA LUNA

Come sarebbe bello, come splendido gioiello.
Adornare la persona, come fossi la sua Luna.
Esser Luna di qualcuno, che non spera in nessuno.
L’ammiriamo nella notte, e il Cuor Le fa la corte.
Ci commuove il Suo mistero, come l’Universo intero.
Or lasciamo d’esser Luna, stiam vicino alla persona.
È la Terra che ci insegna, che la Luna non disdegna.
Così io che sono terra, voglio Luna che mi afferra.



🧎‍♂RIMANGO

Sulla soglia del mio Cuore, sono lì ad aspettare.
Apettare un dì l’Amore, per cui è fatto il mio Cuore.
Non mi muoverò da lì, purché arrivi pur quel dì.
Potrà pure anche tardare, non lo posso io tradire.
Sarà come ritornare, a non vivere e sperare.
Mentre aspetto d’abbracciare, Chi giocondo rende il Cuore.
O mio dolce e bell’Amore, vieni presto nel mio Cuore.



🍂IL CREPUSCOLO DELL’ANNO

Color le foglie sono arlecchine,
giocan col vento son biricchine.
Mentre la terra pronta a dormire, vuol la coperta di foglie leggere.
Dopo il giocare così gioioso,
sanno li aspetta un gran riposo.
Faran con terra un humus fecondo,
per poi dar vita a un nuovo mondo.
Han rallegrato alberi e fiori,
arcobaleno di mille colori.
Han fatto gioire coi lor colori,
gli innamorati e tanti cuori.
Così gli uccellini tra foglie nascosti, un cinguettio da veri artisti.
Così lo scoiattolo un po’ frettoloso, contro le foglie batte il suo muso.
Ma a mamma foglia ha chiesto scusa,
dice correvo alla rinfusa.
Come bambini stanchi alla sera, le foglioline dormon in brughiera.
E nonno gentile che è l’Autunno, a loro fa veglia finché avran sonno.
E dalle foglie possiamo imparare,
che Gusti la Vita se sai Donare.
Ma dicon le foglie così l’Autunno,
sei tu disposto a essere alunno?



🌌ESTRO

Guardo il cielo con le sue stelle, è un miracol come son belle.
Stan lì appese tela è il cielo, e come sfondo di luce un velo.
La luna sfera rotonda brilla, dell’universo dama sfavilla.
Il sole illumina è la sua arte, tutto il mondo vuol la sua parte.
Gli altri pianeti fan parte del coro, formano orchestra un capolavoro.
E mi domando come stan lì, sospese nel vuoto in tutti i dì.
E mi domando chi ha ordinato, che tutto avvenga così accurato.
E una vertigine ancor mi sovviene, dopo lo sfondo che cosa viene?
E l’universo è un quadro finito, dentro decoro incorniciato?
L’Intelligenza insieme al Cuore, vogliono è giusto voler capire.
Perché anch’io sono universo, e quando ci penso mi sento perso.
Allor mi domando chi è il Maestro, che ha fatto tutto con tanto estro.



💦LIMPIDA SORGENTE

Dice l’Amato all’Amata e l’Amata all’Amato:
Come tener Vivo e Fresco, come acqua di sorgente,
L’AMORE❤‍🔥? Perché non basta un regalo🎁 o una rosa,
Tutto passa🥀.
Ogni giorno mi devo Innamorare di Te e Tu di Me💞.



💀INNOCENTE

Un’intera notte di macabra luce,
con la paura che l’Anima scuce.
Sono nascosto e rannicchiato,
vedo un bambino è massacrato.

Con la boccuccia e labbra scurite,
corpo violato da tante ferite.
E dai suoi occhi lacrima scende,
per chi la Vita tritura e offende.
Ha la manina è spappolata,
piccola Vita hanno rubata.

E la sua mamma così confusa,
bacia suo figlio gli chiede scusa.
E accarezza quel piccolo viso,
con cui l’Amore ha condiviso.
Difronte a tanto assurdo dolore,
devo Pregare e invocare.

Sono accanto a questo bambino,
al quale devo chieder perdono.
Perché silente e acquiesciente,
io sono stato indifferente.
Non ho levato in alto la voce,
difronte a chi è tanto feroce.

Non fare all’altro come persona,
è una voce che più non risuona.
Quello che non vorresti fatto a te,
creando un mostro oh ahimè.