OGNISSANTI E DEFUNTI, FESTE DAL PROFONDO SIGNIFICATO

Di don Armando Trevisiol

La Festa di Ognissanti aiuta a prendere coscienza del bene enorme che ancora esiste nel mondo. I mass-media mettono in luce ogni giorno in maniera ossessiva il peggio dell’uomo “il ramo che si schianta con tanto fracasso a terra”, mentre la liturgia di Ognissanti aiuta a scoprire la “foresta che cresce” silenziosamente, ma in maniera massiva e costante. Ognissanti aiuta a guardare con ottimismo il vivere dell’uomo anche del nostro tempo e a scoprire che a questo mondo vivono uomini e donne di ogni cultura e sotto ogni cielo, dalla vita sana, pulita e laboriosa.

Per questo motivo io celebro ogni anno l’Eucaristia della Festa di Tutti i Santi con grande ebbrezza. Mi pare che, come dice il grande don Zeno di Nomadelfia, “gli angeli dalle trombe d’argento suonino a gran voce l’accolta dell’immensa moltitudine degli uomini di buona volontà” e con essi posso sognare, sperare e lodare il buon Dio per la vita che ci ha donato.

La festa poi di Ognissanti mi presenta una rassegna sconfinata di “campioni in umanità”, campioni di tutte le discipline della vita spirituale, che diventano punti di riferimento sicuri e stimoli a cercare, a crescere e a vincere, raggiungendo i traguardi che essi garantiscono possibili.

La Commemorazione Dei Defunti non è per me una celebrazione meno feconda, perché da un lato ci aiuta a recuperare l’immenso patrimonio umano e spirituale che i nostri cari ci hanno lasciato, e dall’altro lato ci fa riflettere, una volta tanto in maniera positiva, a “nostra sora morte corporale” , come canta Francesco d’Assisi, facendoci pregustare l’ebbrezza della meta da raggiungere e la vita nuova e più bella promessa dal buon Dio.

Don Armando Trevisiol