Quando il celebre Mungo Park viaggiava in Africa, gli accadde una sera di lasciarsi cogliere dalla pioggia, smarrito per una foresta a lui sconosciuta.
Stanco e pien di sonno, si arrampicò su di un albero: e frammezzo a’ suoi rami egli si rannicchiò in posizione meno incomoda che potè, rassegnato a passarvi la notte.
Una vecchia negra che aveva osservato la manovra del viaggiatore, gli si avvicinò, e gli disse:
- Il povero bianco dorme fra i rami d’un albero?
- Mi è pur giocoforza! rispose Mungo Park. – Ove troverei io ricovero a quest’ ora, ed in paese sconosciuto?
- Povero bianco: replicò la vecchia. Vuoi tu venir meco? La negra darà del latte e del mais al bianco che è affamato; e gli darà pure una stuoia ed una pelle dìanimale, perchè egli è stanco. Vuoi tu venir meco?
Mungo Park accettò di buon grado, commosso dalla pietà della vecchia; ed in un attimo scivolò giù da’ suoi aerei appartamenti.
Giunsero ad una meschina capanna di terra e di foglie di palma.
Una ragazza, seduta sul suolo e che attendeva a grossolani tessuti, si alzò meravgliata all’inaspettato compagno di sua madre: pure lo salutò, e gli fe’ cenno di sedersi su d’una stuoia vicino a lei.
In pochi minuti madre e figlia apprestarono al viaggiatore latte di capra, una focaccia di mais e noci di cocco, che egli mangiò col massimo appetito. - Il bianco ha mangiato il cibo offerto dalla povera negra: disse la madre con voce giuliva. – Egli ha mangiato, e ciò sta bene. – Adesso deve riposare.
Stesero delle pelli di animali su due stuoie, ed invitarono Mungo Park a sdraiarvisi sopra, e dormire. - Ma voi altre non riposerete pure? chiese egli.
- Le negre lavoreranno tutta la nott, mentre il povero bianco dormirà, riprese la figlia con affettuoso sorriso.
Mungo Park era per addormentarsi, quando si fece udire il seguente canto, improvvisato dalla giovinetta negra in onore dell’ospite.
« Il vento scuote le foglie della foresta, la pioggia cade a scrosci, ed il povero bianco, stanco e addolorato, va errando sotto gli alberi della foresta, e non trova ricovero.
« Egli è solo. – Non ha una madre che gli porga il caldo latte e l’odoroso mais.
« Egli sospira e dice: Dov’è la madre mia?
« Egli non ha una sorella che gli stenda il morbido velo sulla stuoia perchè possa dormire.
« Oh, il povero bianco è stanco, e non ha dove posare il capo.
« Egli sospira, e dice: dov’è la sorella mia?
« Abbiate pietà del povero bianco, o donne negre, ed accoglietelo sotto il vostro tetto.
« E tu, o vento, che fremi nella foresta vola da tua sua Madre, e dille: il figlio tuo è nella capanna delle donne negre che gli cantano il canto dell’amicizia.
« Egli dorme, il povero bianco, e sogna della madre sua.»
Mungo Park non dormiva: pensava a’ suoi cari lontani… e piangeva.
Silvio
Articolo tratto da: L’Illustrazione popolare, Volumi 5-6
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Mungo Park, nato l’11 settembre 1771 a Fowlshiels (Scozia) e morto nel 1806 a Boussa (Nigeria), è stato un esploratore scozzese. Fu uno dei primi occidentali ad esplorare il fiume Niger.
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Accademia della Crusca. – Nero, negro e di colore