Miti Indiani – Seneca

Nativi Americani

I Seneca erano la più grande delle sei nazioni di nativi americani che comprendevano la Confederazione irochese o Sei Nazioni, un governo democratico che precede la Costituzione degli Stati Uniti.

I Seneca erano anche molto abili nella guerra ed erano considerati feroci avversari. Ma erano anche rinomati per le loro sofisticate capacità diplomatiche e oratorie e per la loro volontà di unirsi alle altre cinque nazioni originarie per formare la Confederazione delle Nazioni irochesi.

Nella lingua Seneca siamo conosciuti come O-non-dowa-gah, (pronunciato: Oh-n’own-dough-wahgah) o “Great Hill People”.


Mito della Creazione
I due gemelli e la loro nonna. (Seneca)

Molto tempo fa prima che esistesse la terra, gli esseri umani vivevano in cielo e sono stati governati da un grande capo. Egli abitava vicino a un grande albero che aveva dei fiori bianchi e che ogni anno produceva mais del quale le persone potevano cibarsene. Quando l’albero fioriva emanava luce, man mano che i suoi fiori cadevano, il buio scendeva fino alla sua prossima fioritura.
Avvenne che la figlia del capo si ammalò di una malattia che nessuno aveva mai visto prima. Nonostante gli sforzi del suo popolo per curarla, lei non migliorava e tutte le persone erano preoccupate.
Qualcuno della tribù sognò che lei sarebbe guarita se l’albero fosse tirato su dalle sue radici. Nessuno della tribù ha voluto farlo, in modo da ignorare il sogno come un’aberrazione.
La stessa persona ebbe un altro sogno, nel quale si diceva che il popolo doveva scavare una trincea intorno all’albero e sradicarlo per salvare la figlia del capo, ma ancora una volta è stato ignorato. Solo dopo un terzo tale sogno, la gente si convinse a scavare. Scavarono una fossa intorno all’albero e ne recisero le radici. Quando l’ultima radice fu tagliata, l’albero scomparve nel terreno, in quello che sembrava un buco senza fondo.
Molte persone erano sconvolte,  un giovane in particolare si lamentò per la distruzione della pianta; la figlia del capo era stata portata vicino nella speranza che sarebbe stata guarita, il giovane era così arrabbiato che gli diede un calcio che la spinse nel buco, scomparve così dalla vista del suo popolo mentre cadeva nell’apparente abisso.
La giovane donna cadeva attraverso l’oscurità, ma a un certo punto apparve la luce e vide che stava cadendo in acqua, e in effetti non c’era terra a vista d’occhio.
Alcuni animali la videro, comunque, e decisero di salvarla. Nella direzione del tuffo, una Fishhawk (un’aquila di mare) volò fino a prenderla e poi la depose sopra il dorso di una tartaruga. Anche la Turtle si stancò di ospitarla, tuttavia gli animali decisero che avevano bisogno di un terreno su cui posarla.
Diversi colombe andarono giù nell’acqua per trovare un po’ di fango, ma nessuno ci riuscì fino a quando ci provò il rospo, che tornò su con un po’ di terra bagnato. Presto altri animali pratici d’immersione riuscirono a fare altrettanto. Il castoro tamburellò il fango sulla schiena della tartaruga a forma di un isola. In poco tempo l’isola era abbastanza grande e molta vegetazione cominciò a crescere su quel terrapieno.
La giovane donna guarì dalla sua malattia e di fatto presto diede alla luce una figlia. Allevò la figlia sull’isola, mangiarono patate che vi crescevano. Quando uscivano a scavarle patate, lei avvertiva la figlia che doveva sempre essere volta a ovest. Questo era il modo che il vento di ponente non poteva entrare e farla diventare gravida. La figlia comunque disobbedì e presto fu in attesa di un bimbo. Sentiva dentro di lei i gemelli che si dibattevano per uscire dal suo corpo. Uno nacque naturalmente, ma l’altro attraverso l’ascella di sua madre e lei morì per quella ferita.
I due fratelli crebbero insieme, ma il più giovane era sgradevole e sempre arrabbiato. Decisero che l’isola aveva bisogno di più vita, così fecero foreste e laghi. Un giorno divisero un isola a metà e ognuno fece i propri animali. Il fratello maggiore fece gli esseri umani e soffiò la vita in loro. Ha anche fatto molti animali che erano pingui e lenti nel muoversi, fece l’albero di sicomoro con i suoi frutti, fece i fiumi che scorrevano in entrambe le direzioni. Una metà andava a monte e una metà andava a valle.
Il fratello più giovane fece anche lui ,molti animali, tra cui una grande zanzara che abbatteva alberi quando volava, fece la sua metà dell’isola rocciosa e piena di sporgenze e precipizi. Il fratello più giovane cercò di fare gli esseri umani, ma riuscì a fare solo animali brutti e nella rabbia promise che avrebbe fatto degli animali che potevano mangiare gli esseri umani.
I due fratelli tornarono a casa della nonna e decisero che il giorno dopo sarebbero tornati a vedere ciò che l’altro aveva fatto. In primo luogo andarono sulla metà dell’isola del fratello minore, dove il fratello maggiore fu afflitto dall’enorme zanzara che avrebbe potuto uccidere il suo popolo. Afferrò la zanzara e la strofinò fra le sue mani fino a che divenne molto piccola e volò via quando soffiò su di lei.
Poi andarono a vedere la metà dell’isola del fratello maggiore, dove il fratello minore era disgustato perché la vita era troppo facile per gli esseri umani. Prese molti animali del fratello e li rese più piccoli e quindi più veloci che non potevano essere catturati e ha fatto del frutto del sicomoro un frutto piccolo e sgradevole, fece fluire tutti i fiumi verso valle in modo che gli esseri umani dovevano lavorare per viaggiare.
Fra i due fratelli ben presto scoppiò una terribile lite, ciascuno aveva cambiato l’altra metà dell’isola e nella loro battaglia il fratello maggiore è stato ucciso. Il fratello maggiore andò a casa sua nel cielo, dove coloro che vivono una vita buona possono andare a unirsi a lui. Il fratello minore ha continuato a diffondere il male e quando la gente cattiva muore essi sono tormentati da lui perché egli non poteva fare umani.


Sito Seneca https://sni.org/about

Libro: Jeremiah Curtin e J.N.B. Hewitt, 1918, Seneca Fiction, Legends, And Myths.

Libro: Seconda relazione annuale del Bureau of American Ethnology per 1910-1911, p. 37- 819. (J84.SI2.1 1910-1911)

David Cusick’s Sketches of Ancient History of the Six Nations (1828).pdf
http://digitalcommons.unl.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1027&context=libraryscience

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2022