Le Orcadi e la magia

Le Orcadi, in Inglese Orkney, sono un gruppo di circa settanta isole appena sopra la Scozia, l’origine del nome è antico, forse dato all’epoca dei Pitti, vi sono anche tracce lasciate da antiche tribù dell’età della pietra: il villaggio di Skara Brae, il cerchio di Brodgar, le pietre erette di Stenness, e le tombe di Maeshowe.

Nel VIII secolo le Orcadi subirono una colonizzazione norvegese, i norreni (erano chiamati Norsemen dai locali) si portarono con loro anche degli schiavi, molti erano indigeni della Norvegia Settentrionale, i Finns, era noto che sapevano costruire delle barche eccellenti, leggere e veloci ed erano esperti marinai e navigatori, si credeva a quel tempo che fossero un popolo dedito all’uso della magia, in grado di comandare le forze del vento e del mare perché riuscivano a navigare nelle condizioni estreme.

Nelle Orcadi i Finns portarono le loro credenze, le loro superstizioni, che permearono la vita sociale diventandone parte. Nei Finns i maghi erano anche guaritori e furono ben accolti dalla comunità.

NdR – Finns, ovvero quei Saami che abitavano il nord della Norvegia, la cosiddetta Finnmark.

I norreni erano a conoscenza di varie arti della magia, il seiðr era ben conosciuto, ma gli uomini che praticavano rischiavano di mettere in discussione la loro reputazione perché gli atteggiamenti cui si doveva ottemperare erano vergognosi per un uomo essendo esplicitamente impudichi.

Starkaðr era un eroe mitologico norreno, si legge nelle Gesta Danorum VI, v, 10 …egli fu disgustato nell’assistere le mossette effeminate dei corpi e i battimani su scena degli attori… …ciò evidenzia quanto il suo stato d’animo fosse lontano dalla lussuria, al punto da non sopportare neppure di esserne spettatore.

I ruoli femminili erano interpretati da maschi adulti e ragazzi che comunque provocavano turbamenti negli spettatori tanto era l’effeminatezza e la lussuria che inducevano.
http://www.giovannidallorto.com

Loki fu accusato dagli Aesir (Odino era la loro divinita principale) di praticare il seiðr e di essere giaciuto come una femmina e di aver partorito…   … a sua volta Loki afferma che anche Odino conosce il seiðr.
In quel contempo accusare qualcuno di essere effeminato era una delle più grandi offese.

NdR: Invero i vichinghi non ritenevano l’omosessualità una colpa tutt’al più la disapprovarono ma non applicarono mai severe leggi a riguardo.

La sociologa tedesca Gisela Bleibtreu-Ehrenberg afferma che differente era la situazione in Germania dove vigeva l’antichissima tradizione di punire anche con la morte gli omosessuali, e questo ancora prima dell’avvento del Cristianesimo.
Forse la situazione nel territorio era disomogenea perché Aristotele scrisse che i Celti praticavano la pederastia, e Diodoro Siculo e altri ne confermarono le abitudini.

Quando anche la Norvegia divenne Cristiana, si pubblicarono delle leggi in cui si considerava l’omosessualità sia passiva sia attiva un grave peccato contro natura, punibile con l’esilio o con l’acciaio infuocato e con la perdita dei beni che sarebbero stati incamerati metà dal re e metà dal vescovo.

Fābŭla: A volte trovo notizie particolari, ma editate da un’unico, o da pochi altri siti, tipo “copia incolla” o da un libro; di norma diffido se non indicano le fonti, ma comunque dato che l’unicità è abboccante una buona ricerca è d’obbligo.  
Mi sono imbattuto su alcuni siti in una frase simile: Gli Aesir potevano cambiare forma, potevano trasformarsi anche in esseri femminili, e perciò praticando rapporti sessuali si trovavano in una situazione di omosessualità, questo veniva fatto perchè attraverso lo sperma potevano acquisire conoscenze arcane. Siamo sul mitologico, fantastico, epico etc. etc. ma che si potesse acquisire conoscenze arcane bevendo il seme non l’ho trovato in nessuna parte. Probabilmente nell’ambito della stregoneria, o della magia rossa, questo fatto è sicuramente fattibile e gli Aesir a parte Odino pare che non amassero molto il Seior.

In un libro scritto da David F. Greemberg, Construction of  Homosexuality riporta più o meno queste parole: La potenza di Odino (che fu il padre di molti dei) traeva la forza dal suo seme, e quando ne era privo, si dice che visitasse i cadaveri appesi alla forca per bere lo sperma eiaculato dagli uomini impiccati. Greemberg è un sociologo e criminologo americano, ma non riporta da dove ha trovato la notizia, in alcuni forum se ne parla ma nessuno sa indicare un testo, una fonte. Perciò tenderei a prendere con le “mollette” quanto ha scritto. Invece è verosimile nell’impiccagione vi possa essere l’erezione in un caso su tre.


https://www.style24.it/erezione-post-mortem-e-possibile/

Cristianizzazione della Norvegia
http://it.vikipedia-the-norse.wikia.com/wiki/Speciale:Ricerca?search=Cristianizzazione+della+Norvegiaprima

Storia dell’omosessualità in Norvegia
http://www.wikipink.org/index.php/Storia_dell%27omosessualit%C3%A0_in_Norvegia

Storia dell’omosessualità in Germania
https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_dell%27omosessualit%C3%A0_in_Germania

La donna e le arti magiche
http://it.vikipedia-the-norse.wikia.com/wiki/La_Magia_fra_Paganesimo_e_Cristianesimo

La vǫlva: maga esperta in divinazione
http://www.wikiwand.com/it/V%C7%ABlva

Donne e magia nelle saghe: Seiðr e Spá
http://www.vikinganswerlady.com/seidhr.shtml


Comunque che sia stata la magia, quella degli antichi sami o del  Seior proto-germanico, nelle Orcadi fu di uso comune consultare gli indovini. Il Folklore annonerava negli Orcadiani la credenza di molte figure magiche, conosciute come Fairies, ecco un storia di una di queste creature, chiamata “brownie”.

Delle Fairies (Fate o meglio Shide) Orcadiane abbiamo pochissime informazioni. Brandt nel suo libro “Description of Orkney, Zetland”, ci dice semplicemente che, a suo tempo, se ne vedevano spesso molti in quelle isole che ballavano e facevano festa; cosicché possiamo giustamente concludere che erano poco diversi dai loro vicini della Scozia e delle Shetland. Una cosa aggiunge, che è di una certa importanza, che sono stati visti frequentemente in armatura.
Il Brownie sembra essere stato il principale Fairies delle Orkney, dove possedeva un grado d’importanza alquanto al di sopra di quello che gli era stato assegnato nel regno vicino della Scozia.
“Non oltre a quaranta o cinquanta anni fa”, dice Brand, “quasi ogni famiglia aveva un Brownie, o spirito malvagio, così chiamato, che serviva loro, a cui offrivano un sacrificio per il suo servizio; come, quando facevano bollire il loro latte, ne prendevano una parte e ne spruzzavano ogni angolo della casa per “l’uso di Brownie”; allo stesso modo, quando facevano la birra, avevano una pietra che chiamavano la “pietra di Brownie”, nella quale c’era un piccolo foro nel quale versavano un po’ di mosto per un sacrificio a Brownie.
Il mio informatore, un ministro del paese, mi disse che aveva conversato con un vecchio, che, quando era giovane, era solito preparare la birra e talvolta leggere la sua bibbia; per tal motivo una vecchia donna in casa diceva che Brownie era scontento di quel libro su cui leggeva, che, se avesse continuato a farlo, non avrebbero più ottenuto il servizio di Brownie.

Ma lui (il giovane) essendo meglio istruito da quel libro che era un obbrobrio per Brownie, e l’oggetto della sua ira, quando preparò, non volle sopportare alcun sacrificio da dare a Brownie; dopo di che, la prima e la seconda fermentazione furono riversate inutilmente, sebbene il mosto funzionasse bene, eppure in un breve periodo cessò di funzionare e divenne freddo; ma al terzo tentativo della produzione della birra, era bravissimo, anche se non aveva sacrificato alcunché a Brownie, dal quale in seguito non ebbero più fastidi.
Ho avuto anche dallo stesso informatore, che una signora di Unst, ora deceduta, gli disse che quando aveva preso la casa per la prima volta, si rifiutò di dare un sacrificio a Brownie, su cui, il primo e il secondo tentativo facevano sorgere un dubbio, ma il terzo fu buono; e Brownie, non essendo considerato e ricompensato come in precedenza era stato, abbandonò il solito servizio: la Sacra Scrittura chiarisce, “Resistete al diavolo e lui fuggirà da voi”.
Essi avevano anche dei mucchi di granoturco che chiamavano “pile di Brownie’s” che sebbene non fossero legate con corde di paglia, o comunque recintate come si usava abitualmente con altre cataste, tuttavia neppure la più grande tempesta di vento non è stata in grado di far soffiare via nulla da essi.
“Un soggetto molto importante una volta, ci è stato detto, abitò le Orcadi nel personaggio di Brownie “Luridan”, dice Reginald Scot, “un famiglio di questo tipo, ha vissuto per molti anni nell’isola di Pomonia, la più grande degli Orkades in Scozia, assumendo il posto di servo o di serva con diligente impegno verso quelle famiglie, cui egli perseguitava, spazzando le loro stanze e lavando i loro piatti, e accendendo i loro fuochi prima di ogni altro ogni mattina.

Questo Luridan affermava che era il genio astrale di quell’isola; che il suo luogo o dimora al tempo di Salomone e di Davide era a Gerusalemme; che allora fu chiamato dagli ebrei Belelah; in seguito, rimase a lungo nello stato del Galles, istruendo i loro bardi nelle poesie e nelle profezie britanniche, essendo chiamato Wrthin, Wadd, Elgin; e ora “, disse lui, ” mi sono trasferito qui, e, ahimè, il mio proseguimento è breve, perché tra settanta anni devo dare le dimissioni da Balkin, signore delle Montagne del Nord. “

“Molte cose meravigliose e incredibili ha fatto anche per conto di questo Balkin, affermando che aveva la forma di un satiro e si nutriva di aria, avendo moglie e figli per il numero di dodicimila, che era la nidiata delle Fate Nordiche, che abitavano le Southerland e Catenes con le isole adiacenti. E che queste erano le compagnie di spiriti che tengono guerre continue con gli spiriti di fuoco nella montagna Heckla, che vomita fuoco in Islandia.
Che il loro linguaggio era antico irlandese, e le loro abitazioni nelle caverne delle scogliere e delle montagne, questa relazione è registrata nelle antichità di Pomonia “.
“Riguardo a Luridan, siamo più informati dal “Libro di Vanagastus, il norvegese”, che è per sua natura sempre in inimicizia con il fuoco, che egli fa guerra con gli spiriti del fuoco di Hecla; e che in questa contesa spesso si anticipano e si distruggono a vicenda, uccidendo e schiacciando quando s’incontrano con le loro truppe potenti e violente nell’aria sul mare.

E in questi momenti, molti degli spiriti infuocati sono distrutti quando il nemico li ha portati giù dalle montagne per combattere sull’acqua. Al contrario, quando la battaglia è sulla montagna stessa, gli spiriti dell’aria hanno spesso la peggio, e poi grandi lamenti e rumori dolorosi si sentono in Islanda, in Russia e in Norvegia, per molti giorni dopo”.

Lo spirito dell’Acqua chiamato Tangie, da Tang, l’alga marina con cui è coperto, appare a volte come un piccolo cavallo, altre volte come un uomo.

Con il passare del tempo si costituì una sola arte magica, era chiamata Spá, in scozzese/inglese antico: Spae, meglio conosciuta dai norreni come Völva.

La coltura popolare degli Orcadesi è riuscita a conservare prima oralmente e dopo l’anno mille per iscritto, leggende misteriose su creature magiche che potrebbero aver avuto una nascita in comune: i Finfolk e i Selkie-folk; ma a ben vedere differiscono alquanto tra di loro.

Sia i Finfolk che le Selkie-folk sono creature il cui ambiente prevalente è acquatico, ma possono vivere anche sul suolo asciutto.
I Finfolk sono creature misteriose anfibie, sono dotati di pinne, ma quando sono sulla terra essi se le avvolgono intorno al corpo così abilmente che sembrano vestiti, hanno una propria famiglia e le figlie sono le sirene.
Abitano nei periodi invernali in una città chiamata Finfolkaheenin la cui locazione è sconosciuta, anche se posta in fondo al mare si dice sia meravigliosa, palazzi di corallo con ampie vetrate di cristallo e giardini in cui alghe di tutti i colori fanno da alberi, illuminata durante la notte dalle creature marine fosforescenti.  
Nei periodi di primavera e d’estate amano vivere sopra l’acqua raggiungendo un’isola delle Orcadi che hanno fatto propria, oggi scomparsa, era chiamata Hildaland era quasi del tutto invisibile agli occhi umani, qualcuno a volte disse di averne visto un riflesso fra le nebbie, solo Evie un agricoltore del luogo riuscì a raggiungerla sconfiggendo i Finfolk e la chiamò isola santa, “Eynhallow”.

The Farmer of Evie

Oltre ad essere fisicamente anfibi, possono cambiare aspetto, ovvero sono dei muta forma, probabilmente usando la magia, poiché sono potenti e oscuri stregoni, navigatori ineguagliabili, con le loro barche senza vela possono con pochi colpi di pagaia (e di magia) percorrere la distanza che intercorre fra la Norvegia e le Orcadi.I maschi Finfolk sono tristi e cupi d’aspetto e di comportamento, non amano avere rapporti con chicchessia a differenza dei Finfolk femmina.

Di questa attitudine il Finman ne approfittava se era sposato, mandando la moglie FinWive a stabilirsi nei villaggi degli umani a operare come guaritrice, (la Spae Bessie Skebister) o per fare dei lavori di filatura per procurarsi l’argento, il nobile metallo per cui i Finfolk hanno una bramosia.
Da tramite provvedeva un gatto nero che si trasformava all’uopo in pesce in acqua. La notte concordata la moglie del Finfolk si avvicinava alla costa, dove l’attendeva il marito nascosto, per consegnargli le monete d’argento guadagnate con il suo lavoro.

C’è un altro motivo per cui la Finfolk femmina “FinWive” si recava in terraferma, se lei si sposasse con uno della sua stessa specie ogni anno invecchierebbe come se ne fossero passati sette, e diventerebbe una Finnhag, se invece avesse un essere umano come coniuge rimarrebbe per sempre tale qual è, che è di una bellezza incredibile.
Per attirare gli umani si mostravano su una roccia prospiciente al mare, con un abito d’argento nell’atto di pettinarsi i bei lunghi capelli dorati e cantando una sorta di canto ammaliante, a volte si vedeva la sua coda, tipica dei pesci. (che muterà in piedi dopo essersi sposata).

Tutti i maschi umani sapevano del pericolo di un incontro con una sirena e che avrebbero vissuto per sempre prigionieri nel mondo magico dei Finfolk, eppure Johnny Croy un uomo audace e buono riuscì a portare una FinFolk a vivere sulla terra.

Nondimeno anche i maschi Finfolk bramavano sposare le donne umane, ma dato che non erano socievoli né sapevano corteggiare, una volta raggiunte le terre propinque le coste, si avvicinavano piano piano alle prescelte e letteralmente le saltavano addosso, le malcapitate passavano il resto della loro vita recluse nelle dimore dei mariti, obbligate anche a rigorosi compiti domestici.

Dalle profondità dell’oceano i Finfolk raggiungevano nei mesi primaverili ed estivi le isole delle Orcadi e delle Shetland passando inosservati perché rendevano invisibili le loro imbarcazioni, come al contrario, farne apparire un gran numero, I Finfolk erano a seconda del caso maligni o benigni, potevano fare a pezzi le persone che pescavano nei “loro” mari o procurare danni alle barche o rapirne i naviganti per portarli nella loro magnifica città.
Con i loro poteri portavano il mare in tempesta con grave rischio per le imbarcazioni o calmarlo, magari dopo una ricompensa esaudita dai marinai.

Con l’avvento del Cristianesimo tutte queste pratiche furono correlate alla “stregoneria” e gli inquisitori attribuirono le vecchie tradizioni e le superstizioni come opera del diavolo.

Ecco una storia che dimostra la capacità nell’arte magica di una FinWive.

Un commerciante di nome Feracleat abitava in Rousay (un’isola delle Orcadi), ma per i suoi affari si recava spesso in Norvegia.
Stava tornando a casa dal suo terzo viaggio annuale nel tardo autunno quando lui e l’equipaggio della nave furono coinvolti in una violenta tempesta, furono sbattuti fuori rotta su una costa della Scozia, egli e l’equipaggio riuscirono a stento a salvarsi la vita.

Passarono l’inverno in Scozia perché non c’era modo di arrivare alle Orcadi fino alla primavera; così il buon uomo Feracleat prese alloggio presso una vecchia allegra sposa, che lo trattava bene. Alla vigilia del Natale, successe che a cena il buon uomo Feracleat era molto triste e abbattuto, mangiava poco e non diceva nulla.
La vecchia sposa cercò di ravvivarlo da quel cupo umore, e lo incitò a mangiare, ma valse poco.
Alla fine egli cominciò a gemere verso di lei: “ahimè! Come posso essere felice questa notte? Domani mattina è lo Yule day, Oh cielo! Oh cielo! Sarà il primo Yule day che sono stato lontano dal mio focolare, dalla mia moglie dai miei bambini da quando sono sposato. Ahimè, posso bene essere triste e cupo!”

“Beh! Disse la vecchia sposa, ti assicuro che starai dalle parti tue, fra le genti, in un momento. E sono sicura che daresti la migliore mucca della tua stalla se tu potessi essere da tua moglie al canto del gallo la mattina di Yule”.

“Sì, lo farei con tutto il mio cuore, il Signore lo sa,” disse lui.

“Bene bene! È bene ciò che finisce bene”, disse la vecchia sposa.

“Ma prendi una goccia di gin e vai a letto, buon uomo; e se mi direte i vostri sogni al mattino, vi darò un merk d’argento per strenna per l’Yule day”.

Così l’uomo andò a letto e non si svegliò mai fino a mattina.

La buona moglie di Feracleat giaceva quella notte sola e triste; perché non sapeva se suo marito fosse vivo o morto. E pensò, mentre andava a letto, per lei sarebbe stata una squallida Yule.

La mattina di Natale, quando si svegliò, si accorse di qualcuno che giaceva sotto le coperte accanto a lei. Lo seppe dal profondo russare che un uomo giaceva al suo fianco.

Colpì l’intruso gridando:

“Siete un maleducato, scendete villano! Come osate entrare nel letto di una donna onesta, uscite fuori, razza bestiale, o, dal Signore che vi ha fatto, ti strapperò le palle!”.

E’ questa la tua voce, mia ain Maggie,”disse l’uomo mentre ella tentava di afferrarlo per la gola. Quando sentì la sua voce, gridò “Benedicimi! Sei tu il mio buon uomo?”

E infatti, così era.

Ed era stato trasportato dalle Shetland alla sua casa di Rousay dal potere della donna dove aveva alloggiato, perché era una strega di FinWife.

E mentre la buona moglie di Feracleat si rallegrava del ritorno a casa di suo marito, egli disse, “Moglie buona, dubito che tu non sarai tanta allegra quando verrai a sapere, quanto mi è costato riportarmi a casa!”
Ed entrambi andarono alla stalla e trovarono la loro migliore mucca sparita. E la moglie buona gridò, “Oh, era Brenda! Era la miglior mucca da mungere della stalla”.

E questa è una storia vera; per Johnnie Flet, un uomo di Rousay, era in Scozia l’estate dopo, e vide una mucca vicino alla casa della vecchia sposa. E conosceva bene la mucca.

Posso aggiungere che il vecchio uomo che ha mi ha raccontò quest’avventura non aveva il minimo dubbio della sua veridicità.
Quante volte ho dovuto fingere di credere nelle storie più strampalate al fine di garantire la fiducia dei miei sensibili narratori!

W. Traill Dennison

West Brough, Sanday, Orkney

https://archive.org/details/scottishantiqua13unkngoog/page/n195

http://www.archive.org/stream/scottishantiqua13unkngoog/scottishantiqua13unkngoog_djvu.txt


Finmen, Finland-Men or Inhuit

Il primo testo delle Isole del Nord che menziona i Finlandesi è la Descrizione delle isole di Orkney di James Wallace del 1688.

A volte in questo Paese si vedono questi uomini che si chiamano Finnmen; Nell’anno 1682 si vedeva una barca a volte, a volte Remare su e giù nella sua piccola barca all’estremità sud dell’Isola di Eda (Eday), la maggior parte della gente dell’Isola si accalcava per vederlo, e quando si avventuravano a tirare fuori una barca con gli uomini per vedere se potevano arrestarlo, egli fuggì immediatamente più rapidamente: e nell’anno 1684, un altro fu visto a Westra (Westray), e per un po’ dopo aver preso pochi o nessun pesce, perché hanno questa osservazione qui, che questi Finnmen allontanano i pesci  dal posto da cui vengono. […]
Una delle loro barche inviate da Orkney a Edimburgo è visibile nella sala dei Physinie con il Remo e il Dardo che usa per uccidere Pesci (Wallace, 1883, pp. 33-34).

Wallace annota che la gente del posto associava l’apparizione di quelle creature al termine Finmen, uomini della finlandia, ma egli correttamente aveva identificano quelle persone in Inuit provenienti dalla Groenlandia.

Anche John Brandt nel suo libro: A  Brief Description of Orkney, Zetland, Pightland Firth & Caithness, annota:

Ci sono spesso Finmen qui visti sulle coste, come uno circa un anno fa su Stronsa (Stronsay), e un altro in questi pochi mesi su Westra, […] ma quando si sforzano di catturarli, essi fuggono via più rapidamente; Il che è molto strano, che un uomo seduto nella sua barchetta, dovrebbe venire a centinaia di leghe, dalle loro stesse coste, poiché ritengono che la Finlandia si origini dalle Orcadi; Si può pensare che sia meraviglioso come vivono tutto quel tempo e sono in grado di mantenere il Mare così a lungo.
La sua barca è fatta di pelli di foca, o qualche tipo di pelle, ha anche un cappotto di pelle su di lui, e si siede al centro della sua barca, con un piccolo remo in mano, pesca con le sue linee: e quando in una tempesta vede l’ondata di un’onda che si avvicina, ha un modo di affondare la sua barca, fino a quando l’onda non passa, per lo meno dovrebbe essere rovesciato. I pescatori qui osservano che questi Finmen o uomini Finland-Men, con la loro venuta scacciano i pesci dalle coste.
Una delle loro barche è tenuta come Rarity nella Physicians Hall di Edimburgo.

Più tardi, parlando di Shetland, Brand (1700, pp. 171-73)

Circa due anni e mezzo o tre anni fa, c’era una barca che passava con diversi gentiluomini della regione, per la via di Voe of Quarf, (insenatura del villaggio Quarff nelle Shetland) attraverso la quale essi andavano, apparve a loro qualcosa con la sua testa sopra l’acqua, che come loro potevano discernere, aveva la faccia di un vecchio, con una lunga barba penzoloni, dapprima apparve a una certa distanza da loro, e poi avvicinandosi alla loro barca, essi ebbero una chiara vista di lui. La visione era stata così strana e spaventosa, che tutti nella barca erano molto desiderosi di essere sulla terra.
Il giorno era bello e il mare era calmo, un gentiluomo dichiarò (in quanto ministro in compagnia di loro, e dopo questa scena mi ha informato), che non aveva mai visto cose simili, pur avendo viaggiato attraversando molti mari.
E di un altro ho ascoltato un’altra storia straordinaria come questa, che circa cinque anni fa, una barca alla pesca aveva calato le sue lenze, e una di loro, come pensavano i pescatori, aveva un grande pesce su di essa. E’ stato con grande difficoltà che il tutto fu sollevato dal fondo, ma quando venne più su arrivò facilmente in superficie, in quel momento al lato della barca si espose una creatura simile a una donna, aveva la faccia, le braccia, le spalle e c. di una donna, e capelli lunghi pendenti lungo il dorso, ma la parte inferiore da sotto i seni era sotto l’acqua così che essi non capirono la forma di ciò. I pescatori che erano nella barca rimasero sorpresi da questo strano spettacolo, uno di loro maldestramente estrasse un coltello e lo infilò nel suo petto, al che lei urlò, come loro stabilirono.
Ahimè, e l’arpione cedette via, lei cadde all’indietro e non fu più vista. L’uncino che era grande entrò dal suo mento e uscì dal labbro superiore. L’uomo che infilò il coltello dentro di essa è ora morto e non ha mai prosperato dopo questo, ma è stato perseguitato da uno spirito malvagio nell’aspetto di un vecchio uomo, che come egli pensava, era solito dirgli, Farai una cosa del genere che uccise la donna. L’altro uomo della barca è ancora vivo nell’isola di Burra.

Questo mi disse il gentiluomo e la sua signora, che fecero in modo di averlo nel Bailie di quel posto cui apparteneva la barca. Per quanto mi riguarda, m’informai da diversi parti, di cui, molti erano ancora ignari, alcuni dicevano che ne avevano sentito parlare e giudicarono che fosse molto vero.  Che ci siano creature marine che assomiglino a uomini e donne sembra essere generalmente riconosciuto da tutti coloro che ho richiesto ciò, essi hanno trovato la conferma dalla testimonianza di molti testimoni in diverse regioni, come sostengono le loro storie.
Quindi sono dati resoconti di questi Sea Monsters; i Meermen e i Meermaids, che non solo sono stati visti, ma sono stati ma catturati e conservati per qualche tempo.
E quindi, probabilmente la finzione dei Poeti riguardante le Sirene ha avuto la sua ascesa; questi cantautori incantatori, tradotti Meermaids dai nostri lessicografi, dal cui tranello Ulisse è così felicemente scappato.
 Le creature appaiono come Pescatori in mare, in particolare quelli che chiamano Sea-Trowes, grandi creature rotolanti, che si rovesciano nelle Acque, che se vengono tra le loro reti, le rompono e talvolta le portano via con loro.

Le creature appaiono come Pescatori in mare, in particolare quelli che chiamano Sea-Trowes, grandi creature rotolanti, che rotolano nelle Acque, che se vengono tra le loro reti, le rompono e talvolta le portano via con loro.

Tratto da: A new description of Orkney, Zetland di John Brand 1703


Bessie Skebister


Tutti gli uomini onesti dell’isola conoscevano Bessie Skebister. Era la strega più perspicace di tutto il paese, ed era una cosa consueta per loro quando pensavano che le barche fossero in pericolo andare ad interrogarla per conoscere la verità; e “Se Bessie dice che va bene, va tutto bene”, era il proverbio comune in tutte le Orcadi.

Ma faceva anche altre cose, oltre a sapere quando le tempeste finivano, poiché prese James Sandieson quando era in uno strano turbamento e lo tormentò molto. “Mentre dormiva e alcune volte anche da sveglio”. 

Disse il testo d’accusa della legge Scozzese: “Era tormentato da te, insieme ad altri due, ma lui non lo sapeva, lo dirigevi verso il mare e verso il fuoco, verso Norroway, l’Islanda e il sud, lo hai  cavalcato in questa maniera, con una briglia in bocca. ” Inoltre, Bessie era una “creatrice dei sogni “, e nonché una cavallerizza di anime di uomini malati; quindi è stata strangolata e bruciata.

Selkies

Dalla Scozia all’Irlanda e in tutte le isole delle Orcadi, delle Shetland, dalle Faroe, ma meno in Norvegia ed in Islanda, si tramandano delle leggende che parlano di certe creature misteriose, se non benevoli meno pericolose delle sirene, queste creature sono chiamate genericamente the Seal People; perchè appunto a vederle nel loro ambiente assomigliano a delle foche.
Sono chiamate Selkies in Scozia, gli Irlandesi nel loro Gaelico le chiamano  Roane, sono conosciute anche come  Maighdeann-ròin. 
Per dare una risposta alla loro esistenza ci sono diverse teorie, una delle quali dice che sono le anime di chi è annegato in mare che possono tornare in forma umana solo una volta all’anno a danzare e a divertirsi sulla terraferma dopo aver deposto sulla spiaggia  il manto.
Un’altra, formulata dopo l’avvento del Cristianesimo teorizza che sono le anime che erano dirette in Purgatorio, ma ancora sospese fra i due mondi.
Una terza teoria pensa che siano angeli caduti in mare che si trasformano in Selkies. Qualcuna più inappropriata pensa che siano dei Finns sui loro kayal scambiati per Selkies dato che vestono con un abito di pelle di foca, oppure l’equivoco occorso nell’avvistamento di alcuni  marinai spagnoli che dopo un naufragio si stavano lavando sulla costa, coi lunghi capelli scuri pendenti sulla schiena.
Per dare dei tentativi di spiegazioni a certi fatti che accorrevano, come la nascita di bimbi con la sindattilia, ovvero una malformazione congenita chiamata anche piede palmato, si pensò che i Selkies fossero loro progenitori.
Invece per spiegare i suicidi in mare si suppose che fossero attratti morbosamente dai bellissimi Selkies, ma ci rimane il dubbio se questo è fatto appositamente per incrementare il loro numero.
Tuttavvia un’altra storia ci narra che alcune donne insoddisfatte della loro vita, se piangendo avessero versato nel mare durante l’alta marea almeno sette lacrime, un Selkie maschio sarebbe arrivato a consolarle, svestendosi dal suo abito di foca e l’avrebbe amata, così alcune donne avrebbero abbandonato la famiglia per seguire l’amante nella sua casa sotto il mare.

Clan  MacCodrum

C’è una storia che riguardava il clan MacCodrum, una storia con innumerevoli varianti regionali; in Scozia si narra che le persone che componevano il suddetto clan erano Selkies, si acuì questo sospetto per il  fatto che loro nutrivano un grande rispetto per le foche, e si ciarlava che non si vedevano mai di giorno, si diceva, infatti, da quelle parti che solo di notte i Selkies potevano tramutarsi in uomini e donne.
La storia comincia così: un giovane, sia che si chiamasse Tom Moore nella variante Scozzese, oppure Roderic nella variante pervenutaci dalle isole Ebridi, se ne andava lungo la costa…

Tom Moore era un buon giovane, scapolo, viveva da tempo solo nella casa che prima era stata dei suoi genitori, un giorno mentre andava a lavorare lungo la spiaggia, vide non molto discosta dalla riva, su uno scoglio una bellissima donna addormentata, in quel momento c’era il reflusso di marea, incuriosito, ma qui mal si addice tal parola, più forse affascinato da tanta bellezza, si avvicinò alla riva e con una scusa lo apostrofò: svegliati! Se arriva l’alta marea, affogherai!  A tutta risposta la bella, svegliandosi gli rispose con un ironico risolino. Tom non poté far altro che continuare il cammino per andar a lavorare, ma dato che non riusciva a distoglierle gli occhi d’addosso, rimase nei paraggi, insomma quel frattempo non riuscì a combinar niente, poche ore dopo venne l’alta marea e una delle prime onde più forti spazzò la roccia su cui ella sedeva, e Tom vide al ritrarsi dell’acqua lo scoglio vuoto, turbato pensando di aver mancato l’occasione della sua vita se ne ritornò a casa e naturalmente non chiuse occhio tutta la notte.

La mattina seguente non poté far altro che ritornare sul posto dove l’aveva vista il giorno prima, e sorpresa! la donna era ancora lì, Tom la chiamò, ma lei non gli rispose, allora egli si avvicinò allo scoglio e le disse “Puoi anche venire a casa con me adesso, ” ma ancor non ebbe risposta, allora con una mossa veloce Tom le sfilò il cappuccio, al ché lei gridò; “ridammi il mio cappuccio, Tom Moore!”
Ma Tom glielo negò e anzi afferrandola per un braccio la costrinse a seguirlo fino a casa, ove lei si comportò da brava massaia, il passo successivo fu di portarla dal prete che li potesse sposare, e ciò avvenne sebbene tutti sapessero cosa stava succedendo, perché era noto che le donne Selkie erano delle brave e buone mogli.

Passarono gli anni ed essi ebbero molti figli, verso il settimo anno si cominciò a sentire sempre più spesso provenire dei forti “roaring” dal mare, ai quali la Selkies non era indifferente, un giorno Tom Moore per la fretta nel cercare un suo attrezzo in un deposito inavvertitamente rese malcelato il manto-cappuccio di foca che aveva anni prima occultato, che lei vide, e prontamente nascose.
Pochi giorni dopo si dice pulì bene la casa, prese i suoi bambini, li baciò e poi preso il suo manto si recò in riva al mare e indossatolo si tuffò, nello stesso momento si alzò verso di lei un grosso “seal” che “roared” in modo che tutti sentissero. Così lo accolse e se ne andarono insieme; pare che i discendenti di Tom Moore che vivono ancora oggi hanno ancora delle piccole membrane fra le dita delle mani e dei piedi.