L’Albero di Natale a Roma 1892

Ha già messo anche per quest’anno le sue benefiche radici che attingono nei cuori e nelle borse dei generosi; già sorge rigoglioso e tra poco dalle sue rame penderanno i giuocattoli, i ninnoli, gli abitucci, i dolci che consolano tanti poveri piccini e portano una nota di letizia fra lo squallore delle stamberghe.
L’albero di Natale da due anni sorge nel giorno del gran tripudio infantile a Roma per opera di buone signore coadiuvate da egregi uomini, e coi suoi frutti apporta un po’ di buon mangiare ai bimbi poveri, li fa felici un giorno almeno del lungo, del lunghissimo anno dei miseri.
Il primo anno l’Albero di Natale si fece nell’immensa serra del Palazzo delle Belle Arti, e quella festa ideata in pochi giorni, richiamò nel palazzo una folla tale di poveretti che nessuno sapeva di dove fosse sbucata.
Pareva la Corte dei Miracoli di Notre Dame e i doni furono presi d’assalto e le gentili signore non sapevano come contentare tante mamme impazienti.
L’anno scorso le cose procedettero con più ordine.
La Società ginnastica «Roma» prese l’iniziativa della festa che si fece al teatro Umberto I, dove Augusto ha il suo mausoleo, si riunì un numero stragrande di doni, ma quando si fu a distribuirli, il numero divenne insufficiente, tanta era la folla di bambini bisognosi.
Quest’anno per iniziativa di alcune gentili signore e della «Società Roma» si pensa già a preparare una grande festa per i poveri, un albero che sorga gigantesco in qualche immensa sala e riunisca sotto i suoi rami moltitudine di bimbi,
Cosi i poveri bimbi avranno anche quest’anno a Roma una festa che sarà un sollievo momentaneo per loro e farà loro sperare che la vita non sia tutta uniformemente triste e dolorosa.

Tratto da: Il Nuovo Educatore Rivista settimanale dell’Istruzione Primaria

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