La vedova malvagia


Gli incantesimi malvagi sul latte e sul burro sono generalmente praticati dalle donne e nascono da un sentimento di malignità o d’invidia nei confronti di un vicino benestante.
Ma l’incantesimo non funziona se prima non viene data una parte del latte con il consenso. La gente è quindi molto riluttante a dare via il latte, a meno che non si tratti di un amico che non si possa sospettare di essere malvagio.
I vagabondi che entrano per chiedere un boccale di latte vanno sempre evitati, potrebbero essere streghe travestite; e anche se il latte viene dato, deve essere bevuto in casa e non portato via. In ogni caso la persona che entra deve dare una mano alla zangola e dire: “Dio benedica tutti qui”.
” Un giovane agricoltore, uno dei bei tipi dell’Occidente, di nome Hugh Connor, che era anche benestante e ricco, prese in moglie una bella ragazza del villaggio di nome Mary, una dei Leydon, e non c’era ragazza migliore in tutto il paese, e stavano molto bene e felici insieme.
Ma Hugh Connor, prima di sposarsi, aveva frequentato una giovane vedova del luogo, che aveva delle mire su di lui, e si infuriò quando Mary Leydon fu scelta come sposa di Connor, al posto suo.

Allora nel suo cuore si fece strada il desiderio di vendetta e organizzò i suoi piani di conseguenza. Per prima cosa si fece insegnare da una fata alcuni segreti e incantesimi da strega, e poi, fingendo grande amore e affetto per Mary Connor, ottenne di entrare spesso in casa, tranquillizzando e lusingando la giovane moglie; e nei giorni di zangolatura si impegnava soprattutto a entrare e a dare una mano, e se le torte erano sulla piastra, si sedeva a guardare e a girarle.

Ma avveniva che sempre in quei giorni le torte si bruciavano e si rovinavano, e il burro non cresceva nella zangola o, se veniva, era acido e cattivo e non serviva per il mercato.
Ma la vedova continuava a farle visita, a tranquillizzarla e a lusingarla, finché Mary Connor pensò che fosse la migliore amica di tutto il mondo, anche se era vero che ogni volta che la vedova veniva a casa sua succedeva qualcosa di brutto.
Il piatto migliore cadeva da solo dal comò e si rompeva; oppure la pioggia entrava dal tetto e la nuova veste di cachemire di Mary, un regalo che le era arrivato da Dublino, di era piuttosto logorato e rovinato.
Ma venne il peggio: la mucca si ammalò e una bella nidiata di tacchini finì dritta nel lago e annegò. E, cosa ancora peggiore, l’immagine della Beata Vergine Madre, che era appesa al muro, un giorno cadde e fu gettata nel fuoco e bruciata.
Dopo questo, che fortuna poteva avere la casa? Il cuore di Maria sprofondò dentro di lei, scoppiò a piangere e pianse la sua stessa vita in un torrente di lacrime. Si dà il caso che in quel momento passasse una vecchia con un mantello blu e il cappuccio in testa, una sconosciuta, che si avvicinò e chiese gentilmente a Maria che cosa la affliggesse.
Così Maria le raccontò tutte le sue disgrazie e che tutto in casa sembrava stregato per il male.
“Ora”, disse la straniera, “io vedo tutto, perché sono saggia e conosco i misteri. Qualcuno con il malocchio viene a casa vostra. Dobbiamo scoprire chi è”.
Allora Mary le disse che l’amica più vicina a lei era la vedova, ma che era così dolce e gentile che nessuno avrebbe potuto sospettare che le facesse del male. “Vedremo”, disse la straniera, “ma fai come ti ho detto, e tieni tutto pronto quando lei verrà”.
“Arriverà presto”, disse Mary, “perché è il giorno della zangolatura e lei viene sempre ad aiutare esattamente a mezzogiorno”.
“Allora comincerò subito; e ora chiudi bene la porta”, disse la straniera.
E con ciò gettò alcune erbe sul fuoco, in modo che si formasse un gran fumo. Poi prese tutti i ferri dell’aratro che c’erano in giro, e uno di essi lo conficcò nel terreno vicino alla zangola e vi mise accanto un carbone ardente; gli altri ferri li scaldò arroventandoli nel fuoco, e gettò ancora altre erbe per fare un fumo denso, che a Maria parve profumare come l’incenso della chiesa.
Poi, con una verga di ferro rovente presa dal fuoco, la strana donna fece il segno della croce sulla soglia e un altro sul focolare. Dopo di che si udì un forte ruggito all’esterno e la vedova si precipitò dentro gridando che un bastone rovente le stava attraversando il cuore e che tutto il suo corpo era in fiamme.
Poi si accasciò a terra in preda a una crisi, il suo volto divenne completamente nero e le sue membra si muovevano in preda alle convulsioni.
“Ora”, disse la straniera, ” vedete chi è che ha messo il malocchio su tutta la vostra casa; ma l’incantesimo è stato finalmente spezzato. Mandate a chiamare gli uomini che la riportino a casa sua e non permettete mai più a quella strega di varcare la vostra soglia”.
Dopo di che la straniera scomparve e non fu più vista nel villaggio.
Quando tutti i vicini vennero a conoscenza della storia, non vollero avere a che fare con la vedova. Era evitata e odiata; nessuna persona rispettabile sarebbe stata vista parlare con lei, e la si chiamava strega cattiva.
Così la sua vita fu molto miserabile, e non molto tempo dopo morì di pura irritazione e dispetto, tutta sola, perché nessuno voleva avvicinarsi a lei; e la notte della veglia nessuno andò a offrire una preghiera, perché dicevano che il diavolo sarebbe stato lì di persona a prendersi cura dei suoi.
E nessuno volle accompagnare la bara alla tomba, perché dicevano che il diavolo l’aspettava al cancello del cimitero; e ancora oggi credono fermamente che quella notte il suo corpo sia stato portato via dal cimitero dalle potenze delle tenebre. Ma nessuno si è azzardato a verificare la veridicità della storia aprendo la bara, così la strana leggenda rimane ancora irrisolta.

Tratto da Google Libri
Ancient Legends, Mystic Charms, and Superstitions of Ireland, Vol. 2
Di Lady Wilde

Tradotto con Deepl e Google