LA RIVOLTA DEI GATTI

Un venerdì mattina Gigio, gatto soriano e bigio, decise di darsi all’accattonaggio. BASTA con i collarini antipulci, i topini a molla e le massacranti visite settimanali dal Veterinario. Da oggi sarebbe diventato un gatto libero e indipendente e siccome la LIBERTA’ è un ideale molto alto e come tale deve avere dei simpatizzanti, Gigio uscì di casa alla ricerca di proseliti.

Prima tappa: Ciccio, il gatto dei vicini.

Ciccio era intento al suo sport preferito: la siesta. Sornione di natura, ma soprattutto troppo grasso per entusiasmarsi fisicamente a qualsiasi attività che non fosse quella di masticare qualcosa, stropicciò le unghie sul terreno ed accennò ad un lieve fremito della pelliccia, in segno di saluto… Poi ci vollero del bello e del buono per convincerlo che la libertà fosse più importante degli squisiti croccantini al gusto di pesce o delle polpettine ai gamberetti, ma alla fine abbandonò la morbida postazione sul cuscino di velluto e, insieme a Gigio, andò alla ricerca di Moretto.

Questi, in verità già sveglio da molte ore, correva come ogni mattina lungo i sentieri del parco, insieme alla sua prosperosa padrona. Inguainato dentro una curiosa tutina verde, la cui vista fece storcere il naso ai due amici convincendoli sulla validità della loro causa, Moretto aderì immediatamente all’iniziativa. Era furioso per quella buffonata quotidiana alla quale doveva partecipare così conciato, da quando la sua padrona aveva deciso di far dimagrire anche lui. Uno strappo a destra, uno strappo a sinistra e voilà, Moretto recuperò l’uso delle zampe. Poi… via tutti e tre lungo il viale che conduceva alla LIBERTA’.

L’ultima tappa la fecero da Sgrunf, il vecchio e scorbutico gatto della signora Emilia, la pensionata del condominio di fronte. Sgrunf era alle prese con un vezzoso fiocco rosso che, irremovibile ai suoi miagolii, la signora Emilia gli annodava intorno al collo tutte le mattine. “Dovevo arrivare all’età della pensione per fare il pagliaccio!!!” stava brontolando Sgrunf, mentre masticava furiosamente i lati del fiocco. Alla vista dei tre amici, cercò di darsi un contegno ma quando questi spiegarono la ragione della loro visita… Sgrunf abbandonò ogni dignità e, aiutato da un solidale groviglio di unghie e denti, si liberò del fiocco e della prigionia.

Miaoooo. Dove andate? Posso venire anche io?”. La flebile voce di Micetta fece voltare i nostri amici che, all’unisono, risposero “Assolutamente NO!!! Stiamo andando alla conquista della libertà. Non è roba da femmine!!!” e rigiratisi proseguirono verso l’oscuro Vicolo dei Gatti Barboni, i più duri, i più tosti, i più temibili razziatori di topi di tutto il quartiere…

Non sto a narrarvi qui le peripezie e neppure le terribili prove che i nostri amici dovettero sostenere. Solo vi dico che quando a sera inoltrata la luna illuminò il loro rientro nel quartiere dei Gatti Domestici, Micetta a stento li riconobbe. Ciuffi di pelo rimanevano miracolosamente attaccati alla pelliccia, mentre accenni di baffi si drizzavano sui musi sporchi di fango e grasso dei nostri amici. La camminata zoppicante, da reduci di guerra, li vedeva trascinanti e malconci, spingersi verso le rispettive abitazioni.

 “Ragazzi” miagolò preoccupata Micetta “ma cosa vi è successo? Non dovevate andare in cerca della libertà?”

Ehm… non è fuggendo che si dimostra di essere dei veri gatti” balbettò imbarazzato Gigio. Poi, riconquistata un po’ di fiducia in se stesso, proseguì sentenziando saggiamente “la vera libertà sta nel non perdere mai la propria dignità felina…”

…anche e soprattutto dentro casa!” lo appoggiò di slancio Sgrunf.

Da oggi combatteremo, ognuno presso il proprio padrone, per dimostrare a quegli stupidi Gatti Barboni che noi Gatti Domestici siamo una razza più evoluta. Noi puntiamo sulla psicologia” concluse Moretto, che aveva sentito quella difficile parola alla televisione.

Infine, quando videro Micetta sufficientemente convinta, conclusero la loro arringa difensiva miagolando selvaggiamente all’indirizzo del vicolo dal quale erano arrivati “La nostra guerra domestica è incominciata, GATTI BARBONI TRRREMATE…”

…e adesso tutti a casa, ché il latte si fredda. Adorati croccantini ARRRRIVIAAAAMOOOO…” sentenziò definitivamente Sgrunf, mentre tutti e quattro si disperdevano in direzioni opposte, lasciando Micetta incredula e allibita.

Più su, nel cielo, una grande Luna sorrideva divertita illuminando con i suoi raggi argentei l’arruffato pelo dei nostri pavidi e… temerari Amici.



Lidia Menorello
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Articolo precedentemente uscito su L’Avocetta e qui pubblicato di nuovo per gentile concessione.