La Candelora

La Candelora ai nostri giorni ci raffigura una manifestazione meteorologica, oppure ci fa menzione di antichi proverbi inerenti al tempo e ai lavori agresti.

Il 2 Febbraio la Chiesa Cattolica celebra la ricorrenza della Candelora, è la festa cristiana che ricorda la presentazione di Gesù al Tempio, (1) e la festa della Purificazione della Beata Vergine Maria.

(1) Secondo le norme ebraiche, le donne erano considerate impure per 40 giorni dopo la nascita di un maschio e 80 giorni dopo la nascita di una femmina (Lv 12, 1-8 UE). Doveva dare al sacerdote una pecora e una colomba come sacrificio di pulizia. Inoltre, in ricordo della notte di Pasqua, il figlio primogenito era considerato proprietà di Dio (Es 13.2.15 UE) e consegnato a lui nel tempio (“rappresentato”), dove gli veniva offerto un sacrificio in denaro (Num 18.16 UE) o il sacrificio sostitutivo animale (Lev 12.6–8 UE) doveva essere attivato. Il Vangelo di Luca riporta che il fanciullo Gesù fu portato al tempio da Maria e Giuseppe secondo questa disposizione di legge e fu compiuto il sacrificio prescritto (Lc 2,22-24 EU). Lì Simeone e Hanna lo riconobbero come il salvatore.

da: Academic

Gelasio I (papa dal 492 al 496) si prodigò moltissimo contro la persistenza di riti e di pratiche pagane, nel suo  trattato Liber pontificalis, si scaglia anche contro il senatore Andromaco che voleva ripristinare i Lupercali, (2) alla fine li contrappose  con una’altra festa di purificazione, quella della beata Maria Vergine e  della presentazione di Gesù al Tempio che già si praticava in Oriente. (3)

(2) Ai tempi in cui Gelasio fu fatto papa (1° marzo 492) erano in vigore ancora le feste Lupercali. Gran discussione s’è fatta per abolire queste feste pagane che si celebravano in febbraio in onore del Dio Febbruo il quale presiedeva nella fede romana alla purificazione. A queste feste che si celebravano dai Pagani concorrevano e prendevano parte anche i Cristiani. Gelasio chiamava queste meschianze di culto pagano e di cristiano adulterii. Intanto non cessavano le moltitudini di deplorare, che se l’Italia era in preda alle malattie epidemiche, lo era perchè non si adorava più Febbruo e si volevano abolite le Lupercali. Però Gelasio non le voleva interdetle ai Pagani, ma pei soli Cristiani; la massima della assoluta libertà di culto fu pure al finire del v secolo, ed anche dai più zelanti fautori del Cristianesimo, massima rispettata. Gelasio diceva ai Pagani che festeggiassero pure le Lupercali, come Costantino 150 anni avanti loro diceva : andate se vi piace a scannare le vostre vittime. La stessa libertà di culto che aveva conquiso il Paganesimo ai tempi di Costantino era quella che proclavasi ancora nel 493.
In tutto il corso del iv e del v secolo il Cristianesimo non ha sollecitato contro il partito avversario, ben di spesso imprudente, nè paliboli, nè torture e nemmanco leggi penali; di guisa che, anche quando non si tratta più omai che di appurare la società da qualche avanzo di Paganesimo male accello perfino al più gran numero degli stessi Pagani , il Cristianesimo non trasgredisce di un punto il principio che ha ammesso e stabilito una volta, ed al quale si è mai sempre conservalo ossequente e fedele. Dagli scritti di Gelasio anzi appare che i personaggi appartenenti a cospicue famiglie pagane i quali difendevano le Lupercali, le difendevano per amor di principio e come patrocinatori delle costumanze antiche, mentre si sarebbero vergognati dal mostrarsi tra i Luperci essi stessi.
Le feste Lupercali furono abbandonate natụralmente, allorchè, a tempo non ben determinato dopo il pontificato di Gelasio, vi fu sostituita la festa della Purificazione di Maria. E poichè le credenze e con esse le convinzioni dell’epoca erano in sul trasformarsi, il Senato decretò a quel tempo, che i fondi che si spendevano per festeggiare con usi pagani nel Circo i nuovi Consoli, fossero adoperati in opere di carità. Non restavano oramai vigenti a quell’epoca, come accenna Gelasio, fra gli ultimi resti del Paganesimo, che il culto di Castore e Polluce nelle vicinanze di Roma, ed una festa che ancora, al dir di Suida, celebravasi in maggio e si chiamava Majumna.

da: Delle intime relazioni in cui sono e con cui progrediscono la Filosofia, di Epifanio FAGNANI

(3) La Purificazione adunque antichissima festa, che si dice cominciasse fra’ Greci fin sotto l’impero di Giustiniano chiamata da loro Hypantes, ovvero Hypapantes, si vuole istituita all’occasione di orribile pestilenza, che affliggeva Costantinopoli . Tra Latini fu essa chiamata con varj nomi, cioè Purificazione, Presentazione, Festa diSimeone ed Anna, e Festa dell’incontro, Festa occursus, cominciata per ordine di Papa Gelasio nell’ anno 496. L’opinione del Cardinal Baronio si fu, che Gelasio Papa la istituisse, onde abolire le Fesce Lupercali de Gentili. Ma secondo le notizie della Mitologia, i Lupercali si celebravano ai quindici di Febbrajo, e non ai due, e furono instituiti ad onore del Dio Pane detto Luperco, perchè custodiva le greggi dai lupi, nè in queste feste si usavan lumi. E’ dunque più giusto il credere, che la Festa della Purificazione fosse instituita per togliere le Feste Amburbiali de’ Gentili, i quali con faci accese giravano intorno le mura della città, invocando la tutela degli Dei, e ciò in onore di Cibele, che tratta su un carro da draghi volanti, andò con torcie accese girando tutta la Sicilia per ritrovare la sua rapita Proserpina. Così pensò Innocenzo III nell’Omelía per quella solennità.

da: Dissertazione sopra li riti, disciplina, costumanze della Chiesa di Padova Di Francesco Scipione Dondi-Orologio

S.Gelasio… inventò la festa della purificazione di M. V. che si celebra ancora dai cattolici il giorno 2 di Febbraio, e la contrappose con successo ai lupercali. Per innovare il meno che fosse possibile, mantenne il vocabolo purificazione; e poichè alla nuova religione era vietato di sacrificare animali, e non potevasi quindi procurare alle donne il facile parto, toccandole colle correggie di pelle di capro o di cagnolino stabili di dispensare in quel giorno certe candele benedette, le quali doveano produrre lo stesso effetto, solo che si accendessero ai primi dolori del parto.  Affinchè nessuno potesse dire che le feste della nuova religione erano meno dilettevoli di quelle dell’antica, il pontefice vi aggiunse di proprio la processione colle candele accese, onde la festa si chiamo anche della candelara. Questo curioso spettacolo, affatto nuovo, delle candele accese in pieno giorno, piacque immensamente, e la festa del 2 di Febbraio divenne un fatto compiuto.

da: La rivista Europea 1 Settembre -1875

Altri ascrivono l’origine della Candelora a Papa Vigilio nell’anno 536, e la suppongono sostituita il luogo della festa di Proserpina, che facevasi, con ardersi i ceri da i Pagani, nel principio di Febbrajo.

da: Ciclopedia ovvero Dizionario universale delle arti e delle scienze.

In passato cadeva il 14 gennaio, 40 giorni dopo l’Epifania, fu spostata dall’Imperatore Giustiniano I.
La festa della Purificazione essendosi chiamata dagli antichi, festum Hypapanles, Candelariae, Candelosae, Candelarum,oppure luminum ( Angelo Rocca , De Orig., et instit. bened. candelarum , vel cereor. in fest. Purif. Mariae, in Thes. ant. sacr. Romae t. I, p. 214 ), argomentiamo essere la nostra prima Candelora di una certa antichità. Non perchè la benedizione delle candele in questo di instituita da Sergio Papa, secondo l’ Ordin Romano, o più antica...

da: Scienza e la fede, raccolta religiosa, Volumi 56-57

La distribuzione delle candele nel giorno della Purificazione della Vergine alcuni pensano fosse introdotta da Sergio Pontefice: ma si trova un Sermone di S.Eligio Vescovo, che morì l’anno 665, nel quale si fà mentione di questa cerimonia. E bē vero, che il sopradetto Pontefice ordinò si facesse la processione in tal giorno alla Chiesa di S.Maria Maggiore, portando il popolo candele accese, come dice l’ordine Romano...

da: Notizia de’ vocaboli ecclesiastici, con la dichiarazione delle cerimonie. Di Domenico Magri

La festa della purificazione o incontro (presentazione) del signore al tempio, è la più antica festa mariana, sebbene i greci la celebrino principalmente come festa del signore. Come dal Peregr. Sylviae, esisteva a Gerusalemme già nel 380. Dalla “Vita di S. Teodosio”…
… intorno al 450 la festa fu celebrata anche in altrove in Palestina e che una illustre donna, Bid St. Hikelia, in questo periodo, se non già nel 430, iniziò a celebrare la festa con una processione aperta, pare nella chiesa di Nostra Signora a Betlemme. La festa si diffuse presto e su introdotta dall’Imperatore Giustiniano quando morì a Costatinopoli nel 542 come festa imperiale per l’intera estensione della sua monarchia.
Hikelia sposa (e vedova) di un governatore e diaconessa di Cristo. fece costruire una chiesa in onore a Maria Vergine, “la chiesa del Kathisma” (*) qui accolse il giovane San Teodosio fra i suoi monaci, Ikelia introdusse a Kathisma una nuova usanza: una processione con candele per celebrare la purificazione della Vergine Maria al Tempio di Gerusalemme quaranta giorni dopo la nascita di Gesù. Questa usanza si diffuse poi prima in gran parte della Chiesa d’Oriente, e successivamente in quella d’Occidente, dove è conosciuta come “Candelora“.

da: Storia del breviario di P. Suitbert Baumer e alcuni spunti da: La Theotokos

(*) La Chiesa della Sede di Maria o Chiesa del Kathisma o Vecchio Kathisma. Fu costruita sul presunto luogo di riposo di Maria sulla strada per Betlemme menzionato nel Proto-Vangelo di Giacomo. La chiesa fu costruita quando la devozione mariana assunse per la prima volta grande importanza, in seguito al Primo Concilio di Efeso del 431. È una delle prime chiese conosciute per essere stata dedicata alla Theotokos (Maria la Portatrice di Dio) nell’intero impero bizantino.

… che le feste Lupercali si celebravano alli 15 di febbrajo in onore del dio Pan, chiamato Luperco, perchè custodiva le greggie dagli assalti de’lupi, nel qual giorno il popolo soleva andare girando per la città travestito in varie foggie; e da questa ebbero poi origine le pazzie moderne del carnovale. La festa della Purificazione fu instituita invece di quella chiamata dai Gentili Arburbiale, nella quale il popolo con candele accese circondava la città.

da: Biblioteca sacra ovvero Dizionario universale delle scienze Volume 26 di Charles-Louis Richard

E speriano ora: che dell’inverno semo fora.